L’Ufficio Speciale Ricostruzione Marche ha appena trasferito la somma di 238.500 euro al Comune fermano di Monsampietro Morico quale primo acconto per i lavori presso la chiesa di Sant’Elpidio Abate, ubicata nella frazione di Sant’Elpidio Morico. Al termine dei lavori la chiesa verrà destinata ad attività sociali, educative e culturali. L’importo complessivo dell’intervento è di 795 mila euro.
“L’attuazione del Pnc Sisma sta procedendo secondo i tempi in tutti i comuni del cratere, un segnale importante per un tessuto sociale messo a dura prova prima dallo spopolamento poi dal terremoto – afferma il Commissario Straordinario al sisma 2016 Guido Castelli -. Nel caso di Monsampietro Morico, mi preme ringraziare, l’Usr per il lavoro svolto e la positiva triangolazione con la Regione, guidata dal presidente Acquaroli, e il Sindaco, Romina Gualtieri».
I lavori attualmente in corso, facenti parte del “Programma unitario di rigenerazione urbana interventi a valere sul fondo complementare al PNRR e sui fondi sisma 2009 e 2016”, puntano a riqualificare l’intero complesso con un intervento unitario volto alla tutela e alla conservazione architettonica complessiva del centro storico e della stessa chiesa.
Anticamente Sant’Elpidio Abate e Sant’Elpidio Morico erano poste nei pressi di un importante snodo viario e il territorio era dedito all’attività artigiana della ceramica e della terracotta. Dell’antico incasato medievale, impostato su base piceno-romana, oggi restano ampie porzioni di mura nella parte sud e ovest. Per quanto riguarda la chiesa, l’epoca di edificazione potrebbe risalire al 1407 su una chiesa primigenia di costruzione medievale.
Nello specifico si sta svolgendo un’opera di restauro e risanamento conservativo nella zona denominata “corpo 1” (chiesa – porzione sud), mentre sul “corpo 2” (porzione centrale “canonica”) si sta procedendo con una ristrutturazione-manutenzione straordinaria, tramite il rifacimento dei solai. Infine, sul “corpo 3” (porzione nord “canonica”) si prevede la ristrutturazione del manufatto attraverso la ricostruzione fedele dell’edifico che in parte è crollato e in parte a rischio cedimento.