Sisma 2016: Castelli, la Antonio Merloni di Matelica storia esemplare di rinascita

La presenza del Ministro Lollobrigida ennesimo segnale di attenzione del governo verso i nostri territori

  La Antonio Merloni Pressure Vessels di Matelica non è soltanto un’eccellenza produttiva delle nostre aree interne, ma esprime appieno la capacità delle nostre comunità di reagire e rialzarsi con tenacia, affrontando grandi difficoltà per poi tornare a correre. La presenza del Ministro Lollibrigida da poi particolare lustro a questa giornata, confermando l’importanza di questo stabilimento e la particolare attenzione che il Governo Meloni sta dedicando ai nostri territori colpiti da sisma e al suo tessuto imprenditoriale. L’anticipo dell’Iva negli interventi di ricostruzione delle attività produttive, previsto grazie al Dl ricostruzione, è tra le prove più evidenti di questo impegno”.

Lo dichiara il Commissario Straordinario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli, in occasione della cerimonia di inaugurazione della nuova linea produttiva dello stabilimento Antonio Merloni, a Matelica (Macerata) che ha visto la partecipazione del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

Questa storica realtà del territorio maceratese – prosegue Castelli -, nata su iniziativa di Enrico Mattei, aveva subito conseguenze significative a seguito del sisma, che aveva causato danni gravi a tre edifici e lievi a quelli restanti. Il contributo sisma per la sua riparazione e ricostruzione, con un importo superiore ai 29 milioni di euro (sui 37 totali), ha rappresentato il più importante intervento nei confronti di un’attività produttiva realizzato nel cratere 2016, interessando un’area di 28 mila mq”.

Per consentire la continuità produttiva, mentre erano in corso i lavori, si è reso necessario provvedere alla pianificazione degli interventi prevedendo singole fasi operative, interconnesse tra di loro. “Nel corso della delicata fase della delocalizzazione temporanea – spiega Castelli -, abbiamo anche finanziato l’acquisto di nuovi macchinari delle linee produttive, dalle caratteristiche più evolute rispetto a quelli precedentemente in dotazione all’azienda. Al termine di questa fase ‘transitoria’ quei macchinari sono poi stati portati e installati nel rinnovato impianto principale, completando così in modo armonico un processo che ha saldato ricostruzione, continuità produttiva e sviluppo della produzione stessa: un riuscito esempio di pianificazione flessibile, capace di trasformare una situazione critica in una opportunità di innovazione”.

I positivi risultati conseguiti durante i lavori sono derivati dalla stretta collaborazione e dal confronto dei tecnici dell’Ufficio speciale per la ricostruzione e dello staff tecnico dell’impresa, con la collaborazione dell’Ufficio tecnico del Comune di Matelica.

Castelli ha poi aggiunto che “oggi lo stabilimento, grazie alla guida di Paolo Sparvoli, è tornato ad essere leader in Europa nella produzione di bombole per lo stoccaggio di GPL. Oltre a portare lavoro e opportunità di crescita per il territorio, la Antonio Merloni ha saputo cogliere la sfida della transizione energetica e dell’efficientamento attraverso l’impianto fotovoltaico di ultima generazione realizzato sul tetto del capannone più recente dello stabilimento, che consentirà un risparmio annuo di 770 tonnellate di emissioni di CO2.

 Un rapporto, quello tra post-sisma e sostenibilità energetica, che qui a Matelica ha trovato quale migliore esempio di applicazione il finanziamento, attraverso il Programma NextAppennino, per la nascita della Comunità energetica rinnovabile di cui questo Comune è capofila (si tratta di una delle tre previste nelle Marche). Matelica che è anche la città di Enrico Mattei, grande italiano al quale è stato meritoriamente dato il nome del Piano di cui, proprio nella giornata di ieri, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha presieduto la prima riunione della Cabina di regia.

Ricostruzione, innovazione, rilancio produttivo e sostenibilità sono le linee d’indirizzo che identificano sia la Struttura commissariale che guido, sia questa storia esemplare di imprenditoria dell’Appennino Centrale”.