
Prosegue la valorizzazione del patrimonio culturale di Assisi in vista dell’anniversario degli ottocento anni dalla morte di San Francesco. La Cabina sisma ha infatti approvato l’Ordinanza con cui vengono aumentati i contributi per la Basilica di Santa Maria degli Angeli e per la Chiesa di San Francesco – Sacro Tugurio.
«Il recupero e la valorizzazione dei luoghi di culto colpiti dal sisma è un impegno di civiltà e identità – ha dichiarato il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli –. Con questo provvedimento non solo garantiamo nuove risorse per due importanti interventi ad Assisi, in continuità con quanto già predisposto dall’Ordinanza 128, ma rendiamo anche più efficaci e sicure le operazioni di ricostruzione attraverso una disciplina chiara e condivisa per l’impiego dei materiali originari. Ringrazio la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, la Provincia Serafica di San Francesco D’Assisi, la Custodia Generale del Sacro Convento, la Soprintendenza perché tutti insieme stiamo restituendo al pieno splendore uno dei patrimoni più importanti dell’Umbria e dell’Italia».
In particolare, per la Basilica di Santa Maria degli Angeli viene aumentato l’importo di 1,17 milioni di euro (per un nuovo totale di 8,79 mln). Il soggetto attuatore dell’intervento è la Provincia Serafica di San Francesco di Assisi. Mentre per la Chiesa di San Francesco – Sacro Tugurio viene incrementato il contributo di 141 mila euro, per un nuovo totale di 1,59 mln. Il soggetto attuatore in questo caso è la Custodia Generale del Sacro Convento di San Francesco dei frati minori conventuali d’Assisi.
L’Ordinanza prevede, inoltre, importanti modalità operative per l’impiego di materiali originari nella ricostruzione degli edifici di culto crollati a seguito del sisma del 2016. In particolare, si stabilisce che tali materiali possano essere riutilizzati, anche se non conformi alle norme tecniche, dopo l’esecuzione di prove specifiche presso laboratori autorizzati, come da normativa vigente. In questo modo si compie un passo ulteriore per la tutela dell’identità dei luoghi di culto ricostruiti, che potranno laddove possibile mantenere anche i materiali originali.