Caramanico Terme, approvato il progetto per la chiesa di San Lorenzo

Via libera al recupero e messa in sicurezza della chiesa di San Lorenzo a Caramanico Terme (Pescara). La Conferenza dei servizi, infatti, ha approvato il progetto di restauro conservativo e messa in sicurezza di questo storico edificio, gravemente danneggiato dal sisma e di fondamentale importanza per la comunità locale e per il patrimonio culturale e religioso del territorio.

Il costo totale del progetto è stato stimato in oltre 200mila euro. Si tratterà di un intervento complesso, dato che i danni subiti a causa del sisma includono lesioni strutturali, alle murature esterne e alla facciata. Sarà quindi rimosso e sostituito il manto di copertura esistente, comprese le capriate e gli arcarecci in legno, con l’installazione di nuovi elementi strutturali in legno di abete di sezione maggiorata per assicurare maggiore resistenza e durabilità. Sarà realizzata una nuova struttura per il tetto, con un doppio strato di tavolato in abete per migliorare isolamento e stabilità, e la posa di un nuovo manto di copertura a tegole/coppi di laterizio, riutilizzando i materiali originali laddove possibile. Si procederà poi con la riparazione delle lesioni strutturali, utilizzando malta legante con caratteristiche simili a quelle originali per mantenere l’integrità e l’aspetto estetico dell’edificio. Sarà inoltre sistemato il solaio del nartece (lo spazio posto tra le navate e la facciata) e saranno pulite e tinteggiate le superfici in pietra, con colori simili a quelli già presenti per preservare l’armonia visiva dell’edificio.

Questo intervento non solo mira a ripristinare la funzionalità e la sicurezza della chiesa ma anche a conservare il suo inestimabile valore storico e artistico per le future generazioni – dichiara il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli -. Dobbiamo prenderci cura dei nostri luoghi spirituali, dalla cui valorizzazione può trarre beneficio tutta la comunità. Il lavoro che stiamo portando avanti con il Presidente della Regione e l’Ufficio speciale per la ricostruzione, richiede interventi puntuali e una costante attenzione sia ai danni avvenuti nel cratere, e ricordo che in Abruzzo si sommano purtroppo a quelli già subiti con la scossa del 2009, sia ai danni che hanno colpito fuori cratere, in modo da ricomporre il tessuto edilizio, sociale ed economico nella sua interezza”.