Fermo, Castelli: “Nella ricostruzione privata mille cantieri tra conclusi e al lavoro”

Avviato l’iter per quasi la totalità dei nuovi interventi del Piano opere pubbliche. Il Commissario al sisma 2016 ha incontrato sindaci, associazioni di categoria e ordini professionali del Fermano: “La ricostruzione ha preso il giusto passo”.

Per la ricostruzione privata in provincia di Fermo si sono conclusi 500 cantieri, e altri 434 sono al momento al lavoro. Sono in istruttoria e stanno per essere avviati altri 297 cantieri. Le pratiche di ricostruzione privata approvate fino a oggi valgono 343 milioni di euro, mentre i fondi liquidati per l’avanzamento dei cantieri ammontano a 184 milioni di euro.

Sono questi alcuni dei dati più aggiornati, relativi alla ricostruzione post sisma nella provincia di Fermo, che il Commissario Straordinario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli ha illustrato oggi pomeriggio nella sala consiliare della Provincia di Fermo, dove si sono riuniti i sindaci, le associazioni di categoria e gli ordini professionali del Fermano per fare il punto sullo stato della ricostruzione pubblica e privata. Insieme a lui il consigliere regionale Andrea Putzu, il Presidente della Provincia Michele Ortenzi, la consigliera delegata alla ricostruzione post-sisma Pisana Liberati, il direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione Marco Trovarelli.

Sul fronte delle opere pubbliche si registra un buon andamento, anche se è ancora necessario implementare l’attuazione di diversi interventi finanziati. Dei 401 interventi programmati, che valgono oltre 370 milioni di cui 106 milioni stanziati dal Commissario Castelli a marzo in occasione del nuovo piano delle opere pubbliche, oltre la metà hanno avviato l’iter. Si tratta delle opere di ricostruzione pubblica, delle chiese, che in provincia di Fermo sono 57 per un valore di 34 milioni di euro, delle opere legate al Piano nazionale complementare sisma e di tutte le opere delle Ordinanze speciali in deroga, tra cui le 31 scuole da ricostruire o riparare con 87 milioni di euro, di cui 11 già avviate. Il 12% degli interventi è stato concluso, il 9% è in corso e un altro 10% è stato appaltato, il 7% ha sbloccato il contributo dopo la progettazione e un altro 15% degli interventi ha terminato la fase progettuale così da poter passare a quella attuativa. Il restante 47% delle opere è finanziato e attende l’inizio della progettazione.

Possiamo dirci soddisfatti dei numeri, che illustrano meglio di qualsiasi argomento l’avanzamento della ricostruzione privata, ma senza ignorare le difficoltà del momento – ha dichiarato il Commissario Castelli -. C’è l’esigenza di dare priorità assoluta alle prime abitazioni da riparare e ricostruire, e quindi alle famiglie che vivono ancora fuori casa con il Contributo di autonoma sistemazione, in Soluzione abitativa di emergenza o nei moduli Mapre. Registriamo inoltre un ampio volume di lavori che sta mettendo alla prova la capacità progettuale e imprenditoriale, a cui si aggiunge la questione del Superbonus 110% che stiamo affrontando per trovare ulteriori soluzioni efficaci che, mi auguro, potremo dare in tempi brevi. Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica – ha aggiunto Castelli – il 98% degli iter delle opere del nuovo piano varato a marzo è stato avviato. Ora dobbiamo accelerare per recuperare l’operatività anche di quelle opere che ancora oggi stentano ad avviarsi e trovare i giusti spunti programmatici per dare seguito a chiese, scuole e all’insieme di Ordinanze speciali per le quali è necessario approfondire eventuali semplificazioni e deroghe. Voglio dire grazie ad amministratori locali per il loro lavoro straordinario e per la collaborazione che, insieme a tutta la filiera istituzionale, stanno dimostrando ogni giorno. Al netto delle difficoltà, che non abbiamo mai negato, i segnali sono incoraggianti e stiamo procedendo nella giusta direzione. La Struttura commissariale ha scelto di stare il più possibile al fianco dei sindaci e sono certo che le nostre comunità raccoglieranno presto i frutti di questa importante sinergia istituzionale”.