Cas e Sae, scadenza provvisoria al 31 maggio: “Lavoriamo a una programmazione definitiva”

La Cabina di Coordinamento sisma 2016, presieduta dal Commissario Straordinario alla Riparazione e Ricostruzione Guido Castelli, ha raggiunto ieri in serata l’intesa su un provvedimento finalizzato, all’esito del Testo Unico sulla Ricostruzione Privata e dopo l’attivazione della piattaforma GEDISI, a definire  un piano programmatico di riordino di tutte le scadenze inerenti la presentazione dei progetti della ricostruzione privata, con particolare riferimento a quelli riguardanti i titolari di Contributo di autonoma sistemazione (Cas), Soluzioni abitative di emergenza (Sae) e altre forme di assistenza. Presente in collegamento anche Fabrizio Curcio, a capo del Dipartimento di Protezione civile, che adotterà un’Ordinanza per allinearsi alle indicazioni della Cabina.

L’Ordinanza adottata in Cabina di Coordinamento prevede il riallineamento al termine del 31 maggio di varie scadenze, nelle more dell’adozione dell’atto di programmazione a cui lavoreranno nel frattempo la Struttura commissariale, gli USR e il Dipartimento di Protezione Civile per addivenire anche ad un intervento di rimodulazione del Cas. Le scadenze traslate al 31 maggio nelle more del piano programmatico riguardano sia quelle fissate per oggi, 16 febbraio, relative alla presentazione dei progetti dei titolari di Cas e Sae che non avessero già provveduto in forma semplificata, sia quella del 15 marzo per completare i progetti già presentati in forma semplificata.

Nuova finestra per confermare i requisiti del Cas – A fronte di una richiesta territoriale che vede i percettori di Cas esclusi per vari motivi dalla manifestazione di volontà verso il Dipartimento della Protezione Civile fissata nello scorso ottobre 2022, il Commissario Castelli ha riaperto un confronto e definito, in concertazione con le Regioni e la Protezione civile, un nuovo termine per riammettere chi, alla data del 15 ottobre 2022, non avesse presentato pur avendone diritto la dichiarazione per il mantenimento del Cas. In questi casi si avrà tempo fino al 31 marzo per regolarizzare la propria posizione.

Una nuova programmazione – Il Commissario Castelli ha sottolineato la necessità, condivisa con gli Uffici speciali per la ricostruzione, “di riallineare questi termini in attesa di adottare, al massimo entro maggio, un provvedimento che, secondo una logica programmatoria, definisca tutto l’insieme delle scadenze. Lo scopo è dare priorità, definendo tempi certi, alle persone che si trovano in condizioni disagiate vivendo lontano dalla propria casa da troppo tempo e che oggi percepiscono il Cas. I termini che definiremo tuttavia dovranno essere realistici, così che agli Usr vengano consegnati progetti completi” Per quanto riguarda la riforma del Cas, e la conseguente definizione di un termine entro il quale presentare il progetto di ricostruzione, Castelli anticipa che “questo lavoro chirurgico dovrà essere effettuato integrando e analizzando i dati provenienti dalla Protezione civile e dai Comuni, dopo un’attenta ricognizione con gli USR e delle norme esistenti. Si impone infine l’esigenza di limitare, a 6 anni dal sisma, il rischio di comportamenti opportunistici in materia di Cas e assistenza”.

Il Commissario ha infatti ricordato che questo piano e le relative scadenze sono fondamentali anche per prendere in esame nuove casistiche emerse negli ultimi mesi con il rilascio del Testo Unico: “Esistono disposizioni di maggior favore regolate dal Testo unico, come ad esempio il contributo per pertinenze danneggiate di edifici agibili, che prima non erano ammesse, che dovremo quindi normare anche per quanto riguarda i termini e le modalità di applicazione, garantendo pari diritti ai terremotati”.

 

Leggi qui l’Ordinanza n.135 del 16 Febbraio 2023