Montegiorgio, interventi in programma per il palazzo comunale, l’ex Chiesa San Francesco e per la riqualificazione dello Scalone dei Panfili

Montegiorgio, in provincia di Fermo, si lavora su diversi importanti interventi. Il primo riguarda l’ex Chiesa di San Francesco, un secondo è rivolto alla ristrutturazione, miglioramento sismico, recupero architettonico e funzionale della sede comunale di Via Roma mentre l’ultimo interessa la demolizione e ricostruzione, recupero e riqualificazione architettonica dello ‘Scalone del Panfili’. Per i lavori è stata erogata la cifra pari a 1.860.000,00 euro che fa parte del totale previsto che ammonta a 9.300.000,00 euro. L’intervento fa parte dell’Ordinanza commissariale n. 137/2023 “Approvazione del Programma straordinario di Rigenerazione Urbana connessa al sisma e del Nuovo Piano di ricostruzione di altre opere pubbliche per la Regione Marche nonché dell’elenco degli interventi per il recupero del tessuto socioeconomico delle aree colpite dal sisma finanziati con i fondi della Camera dei deputati per la Regione Marche”.

“Si tratta di interventi di grande livello che riguardano diversi edifici importanti nel comune montegiorgese- sottolinea il Commissario alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli – La rigenerazione urbana è uno degli elementi fondamentali sulla quale stiamo lavorando senza sosta e con grande impegno. Ringrazio per la collaborazione il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l’Ufficio ricostruzione e il sindaco Michele Ortenzi. Il cambio di passo è evidente, insieme stiamo lavorando con impegno e determinazione”.

“Per i lavori di recupero della ex chiesa di San Francesco e del Palazzo Comunale di Via Roma, siamo nella fase della progettazione di fattibilità tecnico economica, a breve avremo contezza delle risorse necessarie per poter recuperare questo meraviglioso patrimonio. Ringrazio il Commissario Castelli e il Presidente Acquaroli per aver voluto fortemente finanziare queste opere che rappresentano la bellezza, la storia e la cultura della nostra comunità” ha aggiunto il sindaco Michele Ortenzi.

Servigliano, inaugurato il nuovo “Teatro Ideale”

Inaugurato il nuovo Teatro ideale a Servigliano (Fermo), un tempo “Cinema Moderno”. Grazie ai fondi del Piano Nazionale Complementare sisma, sono stati stanziati 2,48 milioni di euro da parte della Regione Marche e dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione. Il progetto esecutivo ha previsto il recupero dell’immobile di quasi 1000 mq, situato nei pressi del centro storico del comune fermano, che era in disuso da oltre15 anni. Si tratta di un unicum per il territorio in cui si colloca, sia in termini di accessibilità che di fruibilità delle sale progettate. All’intreno della struttura polivalente è stato realizzata realizzata una sala cinema-teatro (con un palcoscenico di 9×10 metri, nuovi impianti luci e un nuovo schermo con proiettore digitale), mentre al primo piano è stata collocata una sala congressi. Inoltre, la presenza di un impianto fotovoltaico che rende la struttura più autonoma a livello energetico.

“Torna a nuova vita un luogo simbolo della comunità di Servigliano. Il Teatro Ideale si pone come punto di riferimento culturale di tutto il territorio: un luogo che oggi rinasce per aggregare e fornire nuovi servizi – dichiara il Commissario Straordinario al sisma 2016 Guido Castelli –. Anche questo intervento si inserisce all’interno della strategia di riparazione economica e sociale, attraverso la quale vogliamo valorizzare i borghi dell’Appennino centrale rendendoli così più attrattivi fruibili e vivibili. Ringrazio il Presidente della Regione Francesco Acquaroli, l’Ufficio ricostruzione Marche e il Sindaco Marco Rotoni per la loro costante ed efficace collaborazione, che ha consentito di giungere a questa bella giornata”.

“Finalmente questa nostra struttura riprende vita. Si tratta di un risultato frutto della programmazione e del lavoro condiviso con la Struttura commissariale, l’USR e la Regione Marche. Questo è anche un momento per fare un punto rispetto al nostro futuro e programmare, decidere, dove vogliamo andare e cosa vogliamo fare. Quel che è certo è che anche Servigliano ha tutte le carte in regola per stare dentro la ‘partita’ dello sviluppo e del rilancio” ha sottolineato il Sindaco, Marco Rotoni.

Rotella, al via gli interventi di ripristino della viabilità di accesso al centro storico

Stanno per partire i lavori di ripristino della viabilità di accesso al centro storico di Rotella, nel Piceno, per un intervento da 910.000 euro che, al tempo stesso, ha l’obiettivo di ridurre le zone rosse presenti in loco dopo il sisma del 2016/2017.

«Si tratta di un’area caratterizzata da elevata pericolosità, per cui si andrà ad agire con una messa in sicurezza fondamentale per il centro abitato di Rotella – spiega il commissario straordinario Guido Castelli -. Continuiamo ad agire a 360 gradi per il bene del territorio e del processo di ricostruzione di questi luoghi che tanto hanno sofferto. Ringrazio vivamente il lavoro svolto con costanza dai Comuni, dall’Ufficio Speciale Ricostruzione e dalla Regione guidata dal presidente Acquaroli».

La zona in oggetto è inquadrata a monte di via Dari, con il muro di sostegno e la  soprastante piazza Venezia, vale a dire il punto di ingresso carrabile principale al centro storico del borgo. La scarpata protetta dalla cortina in mattoni necessita di un intervento di consolidamento al fine di eliminare il rischio di interruzioni della viabilità, aumentare la sicurezza dell’abitato e degli spazi pubblici con conseguente riqualificazione dell’area.

Tra le azioni previste dal progetto, la realizzazione di una paratia di micropali a sostegno della scarpata di monte, il consolidamento del solaio di copertura dell’edificio seminterrato, il ripristino della cortina di rivestimento, il rifacimento del massetto delle pendenze, il ripristino della pavimentazione delle aree interessate con lastre di arenaria e la posa di una nuova ringhiera in acciaio zincato.

Presentato il Festival dell’Appennino 2025: 27 appuntamenti per sei mesi di eventi

Il Festival dell’Appennino, “Inclusivo di natura” torna con la XVI edizione e cresce sempre di più. I 27 appuntamenti previsti, si terranno nell’arco di sei mesi (dal 4 maggio al 12 ottobre 2025) in 28 comuni distribuiti nelle quattro regioni dell’Appennino centrale colpite dal sisma del 2016-2017: Abruzzo Lazio, Marche e Umbria -. Borghi che custodiscono un prezioso patrimonio culturale storico, artistico, naturistico e di tradizioni e che, dopo anni difficili, anche attraverso questa iniziativa vogliono rilanciarsi, crescere, attrarre nuovi visitatori e riaggregare le loro comunità. Il programma sarà arricchito da 16 concerti, 7 spettacoli teatrali culturali, 6 rappresentazioni di circo contemporaneo, offrendo un palinsesto culturale di elevato livello. Eugenio Finardi, Moni Ovadia, Luca Barbarossa, David Riondino, la Compagnia dei Folli, Saturnino, Davide Rondoni e Ambrogio Sparagna sono solo alcuni degli artisti che si esibiranno durante le tappe del Festival.

La conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2025 del Festival, promosso dal Commissario Straordinario al sisma 2016 e dal Bim Tronto, si è svolta oggi a Roma, presso la Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. All’appuntamento hanno partecipato, in presenza o da remoto, il Commissario Straordinario sisma 2016, Guido Castelli; il sottosegretario al Ministero dell’Interno, Emanuele Prisco; la Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti; gli assessori della Regione Abruzzo Umberto D’Annuntiis e della Regione Lazio Manuela Rinaldi; il Presidente del Bim Tronto, Luigi Contisciani, e il Direttore artistico del Festival, Carlo Lanciotti.

Dichiarazione del Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli: “Il Festival dell’Appennino continua a crescere e diventa sempre più inclusivo. Sono numerose le comunità del sisma che hanno voluto aderire, collaborando con entusiasmo alla buona riuscita di una manifestazione concepita come un tassello rilevante dell’opera di riparazione economica e sociale che stiamo compiendo in questi territori. Luoghi di grande bellezza e tradizione, che hanno voglia di tornare a crescere, nel segno dello sviluppo sostenibile, e di farsi conoscere da un pubblico sempre più ampio. La parola chiave che ci ha guidati nel concepire questa iniziativa è proprio valorizzazione. Valorizzazione della cultura, della storia, dell’arte, della natura, della cucina. A noi sta il compito di ‘ liberare’ il potenziale di assoluto livello di queste terre”.

Dichiarazione del sottosegretario al Ministero dell’Interno, Emanuele Prisco: “Il Festival dell’Appennino è un’iniziativa strategica e ben strutturata per la valorizzazione e il rilancio delle quattro regioni coinvolte. La sinergia tra territori, la ricchezza del programma e il forte sostegno governativo, in particolare attraverso l’impegno del Commissario Castelli, pongono le basi per un impatto positivo e duraturo sul tessuto economico, sociale e culturale dell’Appennino centrale. La continuità del festival, con la programmazione della sedicesima edizione, testimonia una visione a lungo termine che mira a consolidare l’attrattività di questa splendida area della nostra Nazione, anche attraverso l’attrazione di un turismo consapevole che possa contribuire significativamente al benessere e alla ripresa delle comunità appenniniche”.

Dichiarazione del Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti: “Il Festival dell’Appennino è un simbolo di rinascita per le aree montane del Centro Italia. La Regione Umbria sostiene con convinzione questa manifestazione, che unisce cultura, natura e partecipazione. Valorizzare i cammini, i borghi e i paesaggi appenninici significa investire in una nuova centralità per i territori interni, promuovendo sviluppo sostenibile, turismo lento e identità locali”.

Dichiarazione dell’assessore alla Ricostruzione della Regione Lazio, Manuela Rinaldi: “È un impegno importante quello di rilanciare l’Appennino centrale, ancora oggi ferito dal sisma del 2016. Un lavoro che non riguarda solo la ricostruzione materiale, ma anche quella culturale, per far conoscere e vivere l’Appennino centrale anche a chi non lo conosce. Per questo ringrazio il Commissario Guido Castelli, che sta restituendo a questi territori una programmazione sia a livello nazionale che regionale. L’impegno della Regione Lazio è far crescere l’interesse economico di queste aree attraverso la valorizzazione della cultura, della tradizione e di luoghi sorprendenti”.

Dichiarazione dell’assessore della Regione Abruzzo Umberto D’Annuntiis: “Il Festival dell’Appennino ha l’obiettivo di valorizzare un’area interna interessata dal sisma che soffre del fenomeno dello spopolamento e, dunque, ha bisogno di strumenti di sostegno. Si investe su turismo sostenibile ed eventi culturali, in una logica che mette al centro gli abitanti di queste comunità.  Tutta l’area colpita dal sisma ha necessità di messaggi positivi per far avvicinare nuovi visitatori e rilanciare il territorio. Sono luoghi di grande bellezza che attraverso questo Festival potremo far conoscere di più e meglio. Infatti, grazie a iniziative come questa, si può porre la giusta attenzione su un tema troppo spesso trascurato in passato”.

Dichiarazione Presidente BIM Tronto Luigi Contisciani: “Questa edizione, estesa dalla primavera fino all’autunno, consentirà di destagionalizzare l’offerta turistica portando residenti e turisti nell’anima dei luoghi e delle tradizioni locali, attraverso un’esperienza immersiva e unica- ha dichiarato il presidente BIM Tronto Luigi Contisciani- promuovendo un modo di vivere più lento e connesso con la natura, basato sull’autenticità, la sostenibilità e l’inclusione, creando un circolo virtuoso di crescita culturale, sociale ed economica. Una manifestazione che dallo scorso anno ha creato una rete sinergica tra enti pubblici, istituzioni, imprese e comunità, per una valorizzazione integrata e duratura di questo prezioso patrimonio che è il nostro appennino centrale. Il festival si conferma un vero e proprio ambasciatore del territorio, capace di attrarre un turismo consapevole e rispettoso”.

Dichiarazione del Direttore artistico Carlo Lanciotti: “Per questa sedicesima edizione, siamo entusiasti di presentare luoghi di pregio naturalistico inediti, una sorpresa anche per la comunità del Festival dell’Appennino che ci segue con passione da anni. Il Festival conferma la sua vocazione multidisciplinare, dove musica, teatro e circo contemporaneo si fondono in un connubio che si adatta in modo unico a ciascuna delle location che ospiteranno gli eventi. Tra gli appuntamenti più suggestivi, spicca quello del 22 giugno, in concomitanza con il solstizio d’estate. In questa occasione, mostreremo la straordinaria possibilità di passare, nel cuore dell’Appennino Centrale, dall’alba sul mare al tramonto in montagna nell’arco di un’ora, un’ora e mezza”.

Il Festival dell’Appennino, promosso congiuntamente dal Commissario Straordinario al sisma 2016 e dal BIM Tronto, con la fondamentale collaborazione dei BIM Vomano-Tordino Teramo, Nera-Velino Cascia e Nera-Velino Rieti, approda all’edizione del 2025 forte del significativo successo della passata edizione, che ha registrato la partecipazione di oltre 20 mila persone. La manifestazione, a forte vocazione turistica e culturale, presenta un’ampia gamma di attività: escursioni guidate, spettacoli dal vivo, performance artistiche, concerti, incontri tematici, presentazioni culturali ed esperienze enogastronomiche di eccellenza. L’obiettivo primario è quello di promuovere un turismo esperienziale e pienamente accessibile, in linea con una visione di inclusione e valorizzazione del patrimonio naturale e umano. Guide alpine specializzate accompagneranno i partecipanti alla scoperta di luoghi di rara bellezza, spesso poco noti, in territori che vogliono costruire un nuovo futuro attraverso lo sviluppo e il contrasto allo spopolamento, fenomeno che si è accentuato a seguito degli ultimi eventi sismici. L’aggettivo “inclusivo” sottolinea l’impegno del Festival ad aprirsi a tutti, grazie anche all’utilizzo della Joelette per le escursioni.

Un elemento distintivo di questa edizione sarà la riscoperta delle tradizioni locali e delle eccellenze enogastronomiche, che rappresentano l’anima dei borghi dell’Appennino centrale. Il Festival si propone come un ponte tra le comunità dei residenti e i visitatori, un’opportunità per riscoprire insieme l’identità profonda dell’Appennino centrale attraverso escursioni che toccheranno anche 9 itinerari naturalistici e spirituali di grande valore storico e culturale: il Cammino Francescano della Marca, il Cammino di San Francesco, il Sentiero Italia, il Grande Anello dei Borghi Ascolani, il  Grande Anello di Arquata del Tronto, il Cammino delle Terre Mutate, il Cammino dei Santuari, il Cammino Lauretano, il Cammino dei Cappuccini.

Il primo appuntamento del Festival dell’Appennino è previsto domenica 4 maggio a Palmiano (Ap). La mattina è prevista un’escursione panoramica alla scoperta dei tesori di questo angolo del Piceno che si affaccia verso i monti Sibillini. Il ritrovo è fissato alle ore 9.15 a Palmiano, con partenza alle ore 9.30. Il percorso, che prevede partenza e arrivo nel comune Piceno, ha una difficoltà E (Escursionistico per tutti), è lungo 6,61 km e ha un tempo di percorrenza di circa 3 ore e mezza. Durante l’escursione sarà possibile assistere alla semina di una delle eccellenze locali, la patata dei Sibillini, e visitare una tartufaia locale, dove un tartuficoltore mostrerà i segreti della cavatura del tartufo nero pregiato. Al rientro, alle ore 13.30, sarà possibile usufruire del punto ristoro della Proloco con menu a 15 euro. Nel pomeriggio, dalle ore 15, si terrà il concerto di BandAdriatica, dove i ritmi del Salento si mescoleranno ai suoni vibranti del Mediterraneo.

La partecipazione agli eventi al Festival è gratuita ma sarà necessario effettuare la prenotazione on line, attraverso la compilazione dell’apposito form sul sito www.festivaldellappennino.it.

 

Sisma 2022, si può partire con la presentazione delle domande

I cittadini che devono riparare la propria casa nei Comuni del sisma che ha colpito le Marche e in particolare il territorio di Ancona nel 2022, potranno iniziare a presentare le manifestazioni di volontà sulla piattaforma Gedisi. Così come i soggetti attuatori pubblici potranno avviare la redazione degli indirizzi di progettazione per le opere pubbliche danneggiate. Una novità importante, presentata oggi dal Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Guido Castelli e dal Presidente Francesco Acquaroli, in seguito alla firma del primo decreto che ufficializza lo sblocco tanto atteso della ricostruzione 2022. I Comuni coinvolti, tra dentro e fuori “cratere”, sono 32. La ricostruzione, complessivamente, è stimata per circa 458,6 milioni di euro.

“Il sisma che ha colpito il nostro territorio nel 2022 ha costretto molte famiglie a lasciare la propria abitazione. L’avvio concreto di questo percorso per la ricostruzione rappresenta un momento per il quale abbiamo lavorato di concerto con tutti gli enti coinvolti a partire dalla volontà di far confluire la ricostruzione del 2022 nell’ampio e già strutturato Ufficio speciale regionale. – dichiara il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli – Grazie all’impegno del Governo, del Commissario Castelli e del Sottosegretario Albano, e di tutta la filiera della ricostruzione che lavora senza sosta con l’esperienza accumulata purtroppo sin dal sisma del 2016, siamo in grado di attivare strumenti operativi in tempi certi grazie anche al coordinamento tra soggetti pubblici e professionisti che ci consentirà finalmente di dare a tante famiglie e Comuni risposte attese e percorsi chiari. È nostro dovere fare tutto il possibile per assicurare interventi efficaci su tutto il territorio coinvolto”.

“Grazie al Governo Meloni, al Presidente Acquaroli e alla squadra della ricostruzione 2016 che va dalla Struttura all’Ufficio speciale ricostruzione regionale, possiamo fornire risposte immediate e strumenti già operativi a queste famiglie che attendono da tempo una risposta alla domanda: quando potrò ricostruire casa? – dichiara il Commissario Castelli -. Grazie alla piattaforma Gedisi, al Testo unico della ricostruzione privata che abbiamo continuamento migliorato e integrato negli ultimi due anni e a una filiera istituzionale che lavora unita e a testa bassa, si può partire immediatamente con la presentazione delle manifestazioni di volontà e con la redazione delle progettualità pubbliche. Facciamo tesoro delle false partenze subite nel 2016 per non ripetere gli stessi errori in questa ricostruzione, altrettanto importante e prioritaria per noi perché ogni famiglia merita di rientrare in una casa sicura e in edifici pubblici pienamente funzionali e sicuri”.

Per agevolare e snellire l’avvio della ricostruzione privata, che riguarda circa 230 interventi per una stima di 177 milioni di euro, per prima cosa i cittadini possono presentare la Manifestazione di Volontà (l’indicazione che si intende ricostruire e che si presenterà il progetto), a mezzo Ge.Di.Si entro il 30 settembre 2025. I professionisti incaricati possono così avviare contestualmente le attività di progettazione utilizzando le disposizioni contenute nel Testo Unico per la Ricostruzione Privata (TURP) già in uso nel sisma del 2016. Una volta inviata la Manifestazione di Volontà il professionista potrà presentare presso l’USR Marche l’istanza per la definizione del livello operativo di danno.
Per quanto riguarda invece la ricostruzione pubblica, che coinvolge 150 interventi per un totale stimato di 280 milioni di euro, i soggetti attuatori pubblici possono avviare la redazione dei Dip (Documenti di Indirizzo alla Progettazione) per il rispristino dei beni lesionati dal sisma. L’USR Marche provvederà a rimborsare, nelle more dell’emanazione del Piano commissariale degli interventi pubblici, gli eventuali oneri per i rilievi e/o indagini. All’esito della presentazione dei Dip sarà avviata la programmazione della ricostruzione pubblica secondo criteri di urgenza, indifferibilità e priorità. Da sottolineare che agli interventi della pubblica si aggiungono anche circa 59 edifici di culto di proprietà di enti ecclesiastici e diocesi. Anche per gli edifici di culto verranno sviluppati i Dip e quindi individuato un piano di ricostruzione.
I Comuni compresi nel cratere 2022 sono Ancona, Fano e Pesaro. Gli altri, fuori cratere, sono: Apecchio, Ascoli Piceno, Camerano, Campofilone, Falconara Marittima, Fossombrone, Frontone, Isola del Piano, Jesi, Magliano di Tenna, Matelica, Mondavio, Mondolfo, Monsampolo del Tronto, Monte Giberto, Monte Grimano Terme, Montefano, Montemarciano, Monteprandone, Morro d’Alba, Morrovalle, Pievebovigliana, Poggio San Vicino, Porto Recanati, San Marcello, Santa Maria Nuova, Senigallia, Serra San Quirico, Urbino.

Rieti, presentato il progetto Erasmus Francia-Italia sul tema sisma 2016

Presentato a Rieti il progetto di gemellaggio delle scuole superiori “Renè Char”di Avignone e “Elena Principessa” di Rieti con il viaggio conclusivo dei partecipanti in Italia, che ha avuto come oggetto un lavoro di ricerca sul sisma del centro Italia del 2016 e finanziato dal programma europeo Erasmus Plus. Erano presenti l’assessore alla ricostruzione della Regione Manuela Rinaldi, l’assessore alla Scuola ed Università del comune di Rieti Letizia Rosati e il preside dell “Elena Principessa” Paola Giagnoli. C’è stata anche la visita dei ragazzi al Comune di Amatrice, accompagnati dal sindaco Giorgio Cortellesi.

L’incontro da remoto con il Commissario alla ricostruzione Guido Castelli ha chiuso un percorso di conoscenza e approfondimento che ha permesso di attualizzare e toccare con mano i passi avanti e le difficoltà affrontate e superate per la ricostruzione di un’area così devastata e così estesa. È stato coinvolto un gruppo di 25 alunni francesi suddivisi in 2 gruppi: quelli Sabac (ovvero chi farà esame di maturità in doppia lingua) e quelli non-Esabac che non hanno studiato solo il sisma del Centro Italia, ma hanno studiato anche i rischi, la situazione morfologica e la tendenza demografica. Sono stati presentati i lavori svolti dai ragazzi in modo sintetico ed alternato con una sintesi dei lavori preparati dagli alunni sui sismi e la prevenzione svolta dagli alunni di Rieti), i rischi naturali in Francia, la mappa delle conseguenze immediate del sisma del 2016  più alcuni aspetti della ricostruzione di Amatrice, aspetti demografici e economici del cratere prima e dopo il sisma ma anche quali sono stati i provvedimenti normativi in risposta ai terremoti del Centro Italia, le risorse finanziarie stanziate per la ricostruzione nelle aree colpite dal sisma Centro Italia, quale è stato il sostegno europeo ai paesi colpiti dal sisma 2016 ( programma Next Appennino – PNRR / PNC), innovazione, ricostruzione e sicurezza  con due casi di ricostruzione all’avanguardia (Arquata e Castelluccio), gli aspetti demografici e economici del cratere prima e dopo il sisma e infine il tema della ricostruzione sostenibile, ovvero  il risparmio energetico, la difesa del territorio e i cammini.

Il Commissario alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli ha sottolineato che “Rieti è un punto di riferimento della nostra azione, l’ombelico della nostra Nazione. Un elemento determinante per compiere il cambio di passo nella ricostruzione è stato il modello di governance adottata, che unisce Governo, Struttura commissariale e Regione ed enti locali. Proprio per questo ringrazio l’assessore alla ricostruzione Manuela Rinaldi e il sindaco Sinibaldi. Le azioni strategiche per la ricostruzione e la rigenerazione poggiano su una sinergia tra istituzioni che è efficace. Vogliamo incoraggiare e riattivare le energie ancora presenti tra le comunità danneggiate dal sisma e, proprio per questo, abbiamo messo in campo le risorse del Programma Next Appennino, strumento prezioso per dare un nuovo futuro all’Appennino centrale. Si tratta di un percorso difficile che però sta andando nella giusta direzione”.

“Il progetto Erasmus, che ha coinvolto studenti italiani e francesi, dimostra di essere un momento di grande valore umano e formativo. Il sisma del 2016 ha segnato profondamente il nostro territorio, ma il lavoro delle istituzioni, e oggi anche della classe dirigente europea del domani, rafforza la determinazione di una ricostruzione anche culturale e sociale. Vedere gli studenti impegnati in questo studio, ci fa guardare al futuro con fiducia. La Regione Lazio continuerà a lavorare per una ricostruzione attenta alle esigenze della comunità, capace di valorizzare l’identità dei territori colpiti”, ha dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici, alle Politiche di ricostruzione, alla Viabilità e alle Infrastrutture della Regione Lazio, Manuela Rinaldi.

È stato un pomeriggio particolarmente costruttivo, un vero scambio culturale e umano tra scuole superiori attraverso l’uso della lingua francese e su contenuti legati al territorio, alle sue criticità ma anche alle sue caratteristiche più profonde. Ringrazio il Commissario Castelli, l’assessore regionale Rinaldi, i docenti e i dirigenti scolastici degli istituti coinvolti per un appuntamento che credo resterà nella memoria dei ragazzi. Inoltre, l’appuntamento ha permesso ai giovani francesi di scoprire il nostro Museo Archeologico, la nostra splendida Sala consiliare e il gioiello del Teatro Flavio Vespasiano” ha aggiunto Letizia Rosati, assessore cultura, scuola e università Comune di Rieti.

Montefortino, via libera al ripristino dell’area sportiva di Colmartese

La Conferenza regionale ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica relativo al ripristino dell’area sportiva di Colmartese, nel comune di Montefortino (Fm), divenuta inutilizzabile a seguito degli eventi sismici del 2016/2017. Si tratta di un intervento da 400.000 euro ricompreso all’interno dell’ordinanza commissariale numero 137 del 2023, nata per dare ulteriore slancio alla ricostruzione pubblica del cratere.

«Interventi del genere non pongono in atto solo una ricostruzione fisica, ma puntano a migliorare gli spazi aperti/verdi urbani e territoriali, a rifunzionalizzare immobili pubblici anche con l’inserimento di nuovi sistemi tecnologici – spiega il commissario alla ricostruzione Guido Castelli -. Tra gli obiettivi, c’è quello di favorire il superamento della condizione d’isolamento che la frazione e parte del territorio vivono, agevolando il percorso di transizione verso la sostenibilità. Ringrazio, come sempre, il Comune, l’Ufficio Speciale Ricostruzione e la Regione guidata dal presidente Acquaroli».

«E’ un’ulteriore opera che viene riattivata dopo il sisma del 2016 grazie al lavoro dell’Usr, del progettista e degli uffici comunali. È un tassello importante, è un bellissimo villaggio turistico sul quale il Comune ha sempre investito tantissimo negli anni ed è importante riconsegnarlo ai suoi tantissimi utenti» ha aggiunto il sindaco Domenico Ciaffaroni.

Nello specifico, si andrà ad agire su un’area scoperta costituita da un campo da calcio, un campetto polivalente ed un edificio di circa 43 metri quadrati posto tra i due campi, utilizzato come locale spogliatoi e servizi igienici, con copertura caratterizzata dalla presenza di moduli fotovoltaici.

Il progetto approvato comprende dunque il miglioramento sismico dei locali spogliatoi, il ripristino degli impianti sportivi e ulteriori interventi tesi a conseguire un miglioramento della qualità della ricostruzione in chiave di rigenerazione urbana. Il campo da calcio in erba verrà riqualificato tramite scoticamento del terreno vegetale e costruzione di sistema drenante, mentre il campo da tennis-basket e pallavolo mediante pulizia, riparazione e pittura superficiale. Tra le altre cose, verrà poi realizzato un percorso pedonale di accesso all’area sportiva, impianto d’illuminazione e ripristino recinzione, oltre alla rimozione della vegetazione infestante.

Spoleto, primo acconto per il complesso teatrale del Chiostro di San Nicolò

A Spoleto va avanti la procedura per il complesso teatrale del Chiostro di San Nicolò. Il Complesso Monumentale, che comprende la chiesa ed il convento di San Nicolò, venne costruito a partire dal 1304 occupando l’area di due precedenti edifici religiosi: la primitiva chiesa del IV secolo, intitolata a San Nicolò di Bari e concessa nel Duecento ai frati Agostiniani, e la chiesa di San Massimo, nonché alcune abitazioni private nelle immediate vicinanze. L’intero complesso è oggi adibito a centro congressi, spettacoli, attività concertistica ed espositiva.

Nell’ambito dell’Ordinanza commissariale 109/2020 “Approvazione elenco unico dei programmi delle opere pubbliche nonché disposizioni organizzative e definizione delle procedure di semplificazione e accelerazione della ricostruzione pubblica” è stato trasferito un primo acconto per la progettazione pari a 288.785,57 euro che fa parte della somma totale pari a 1.500.000,00 euro.

“La rigenerazione di un territorio parte anche dalla rinascita delle strutture che stimolano quelle attività fondamentali per il tessuto sociale di una comunità- spiega il Commissario straordinario sisma 2016 Guido Castelli – La collaborazione con le istituzioni è fondamentale e per questo ringrazio il presidente della Regione Stefania Proietti, l’Ufficio ricostruzione e il sindaco Andrea Sisti. Il lavoro che stiamo facendo è complesso ma molto bello, insieme riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi”.

Arquata del Tronto, approvato l’intervento di riparazione danni e miglioramento sismico della chiesa del Ss Crocifisso

Approvato in conferenza permanente l’intervento di riparazione danni e miglioramento sismico della chiesa del Ss Crocifisso ad Arquata del Tronto. La chiesa, situata nella frazione di Pretare, si presenta con una pianta rettangolare ad un’unica navata costituita da muratura portante a sacco con paramento a faccia vista all’esterno, mentre internamente sia le pareti che le leggere volte in camorcanna che coprono il soffitto risultano intonacate e dipinte. L’edificio si presenta in uno stato di conservazione gravemente danneggiato e per tale motivo è stata oggetto di un intervento di messa insicurezza nel 2018 sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza delle Marche. E’ previsto l’uso di tiranti metallici disposti perpendicolarmente alla facciata principale, ancorati alle murature mediante capochiave a piastra ovale, l’inserimento di tiranti metallici trasversali, in prossimità della facciata, dell’arco in camorcanna e la parete di fondo, rimozioni e integrazioni con sostruzione delle parti lignee delle volte in camorcanna crollate o mancanti, interventi di scuci-cuci della muratura sui paramenti con evidenti segni di rigonfiamenti e/o espulsione dello stesso ,il  consolidamento delle murature mediante iniezioni di malte idrauliche a base calce e i rifacimento della copertura lignea, rifacimento dell’impermeabilizzazione, scossaline, grondaie, discendenti, con smontaggio e rimontaggio coppi.  Il totale dell’intervento è di 600.000,00 euro.

“Un’altra chiesa tornerà al suo antico splendore. È essenziale recuperare queste eccellenze che fanno parte del nostro patrimonio religioso e architettonico, elemento di coesione di un territorio- sottolinea il Commissario alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli – Ringrazio il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l’Arcivescovo Gianpiero Palmieri, l’Ufficio ricostruzione e il sindaco Michele Franchi per la collaborazione sempre efficace”.

“E’ una chiesa storica di Pretare, che fa parte di Via del Crocifisso, una zona importante della frazione che ha dato i natali al famoso biologo Angelo Ruffini. In questi giorni è stato approvato il progetto di Fattibilità Tecnico-Economica per Pretare e per fine maggio ci sarà l’esecutivo per i sottoservizi sia per quanto riguarda Pretare che per la frazione di Capodacqua” ha dichiarato il sindaco Michele Franchi.

Il Commissario Castelli ai funerali del Santo Padre Francesco: “Non dimenticheremo mai la sua vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma”

“Con animo colmo di rispetto e commozione, oggi ho preso parte al solenne rito funebre di Sua Santità Papa Francesco, un momento di altissima spiritualità che ha toccato profondamente i cuori di tutti i presenti.  La Chiesa ha pianto un padre, un pastore, un uomo capace di parlare al cuore di tutti: dai grandi della Terra e ai Capi di Stato presenti oggi in Piazza San Pietro, fino ai più umili e vulnerabili.  È stato padre nella fede e testimone instancabile dell’amore di Cristo. Papa Francesco ci ha insegnato che la fede può essere tenera, che l’umiltà è una forza, che l’amore è il linguaggio più universale. Indimenticabile è stata la sua vicinanza alle popolazioni duramente colpite dal sisma. Noi non lo dimenticheremo mai. “Ricostruire significa prima di tutto ricostruire i cuori, le relazioni, il tessuto umano e spirituale di una comunità, disse Sua Santità. Un insegnamento che resterà con noi, guida e speranza per ogni futuro cammino.”

Così il Commissario straordinario sisma 2016 Guido Castelli che ha preso parte in Piazza San Pietro ai funerali del Santo Padre Francesco.