Gli artificieri fanno brillare l’ordigno sul Tronto: ponte Ancaranese, lavori pronti a ripartire

Ieri  gli artificieri del 6° Reggimento Genio Pionieri di Roma hanno rimosso l’ordigno bellico rinvenuto nei giorni scorsi nel letto del fiume Tronto, nell’area del cantiere del ponte Ancaranese.

L’esplosivo, un residuato della Seconda guerra mondiale, è stato trasportato in una cava nei dintorni di Ascoli, dove è stato fatto brillare in sicurezza.

L’intervento ha permesso di completare le operazioni di bonifica e di mettere definitivamente in sicurezza la zona. Ciò significa che i lavori di ricostruzione del ponte, affidati dalla Struttura commissariale all’Ufficio Speciale Ricostruzione e sospesi subito dopo il ritrovamento dell’ordigno, potranno riprendere.

Il rinvenimento dell’esplosivo aveva destato preoccupazione e costretto le autorità a fermare il cantiere per garantire la sicurezza di operai e cittadini. La rimozione e la neutralizzazione dell’ordigno restituiscono ora la possibilità di procedere senza ulteriori ostacoli.

Il ponte Ancaranese rappresenta un’infrastruttura fondamentale per la viabilità e i collegamenti tra le province di Ascoli Piceno e Teramo. La ripresa dei lavori consentirà di rispettare il cronoprogramma stabilito e di avvicinarsi all’obiettivo di restituire al più presto il doppio senso di marcia lungo una delle arterie più importanti del territorio.

Montefalcone Appennino, in fase conclusiva i lavori nella chiesa di San Pietro in Penne

Sono giunti in fase finale i lavori di riparazione e miglioramento sismico della chiesa di San Pietro in Penne, nel comune di Montefalcone Appennino (Fm), finanziati con un contributo complessivo di 647.039 euro. A favore dell’Arcidiocesi di Fermo è stato appena liquidato dall’Ufficio Speciale Ricostruzione un acconto pari a 194.774 euro.

«Il ricco patrimonio di edilizia religiosa presente nel nostro cratere rappresenta una ricchezza anche a livello storico ed artistico, di cui è obbligo prendersi cura – conferma il commissario alla ricostruzione sisma 2016-. Ecco perché quando un cantiere volge al termine, come in questo caso, la soddisfazione è doppia. Ma non ci dobbiamo fermare; continuiamo a lavorare, nel segno della collaborazione forte tra l’Arcidiocesi, l’Usr e la Regione Marche».

La chiesa, risalente al XIV secolo e originariamente dedicata a San Michele Arcangelo, è stata dichiarata inagibile a seguito del sisma del 2016/2017. L’edificio presenta una struttura a croce latina con navata centrale, cappelle laterali e torre campanaria, ed è stato oggetto di numerosi interventi nel corso dei secoli, tra cui l’inserimento delle volte in camorcanna e la ristrutturazione interna del 1925.

Il progetto ha previsto il rifacimento completo della copertura, il consolidamento delle murature e delle colonne interne, la riparazione delle lesioni strutturali, il recupero degli intonaci e degli stucchi decorativi, nonché il miglioramento sismico dell’intero organismo edilizio. Particolare attenzione è stata riservata alla protezione degli elementi decorativi.

Curiosità. Come riportato dalla relazione storica a corredo del progetto, la dicitura “in penne”, se si fa fede all’etimologia latina “pinnaculum”, indicherebbe la posizione in altura, forse per contrapporla a una chiesa suburbana di San Pietro detta “sub ripis” o “Surripa”, della quale si perdono le tracce a partire dal 1343.

Villa Rambelli, approvato il progetto di fattibilità tecnico economica

Con decreto del Direttore del Dipartimento Ufficio Speciale Ricostruzione della Regione Marche è stato approvato il progetto di fattibilità tecnico economica (PFTE) presentato dal Comune di San Benedetto per il consolidamento e il restauro conservativo di Villa Cerboni Rambelli con destinazione museale. Con lo stesso atto è stato autorizzato e concesso al  Comune l’importo di euro 3.500.000,00.

“La tutela e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico rappresentano un investimento strategico, capace di restituire identità e coesione alle comunità locali, oltre a generare nuovi spazi di memoria e di futuro. Desidero esprimere un sentito ringraziamento all’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, al Comune e alla Regione Marche, per la collaborazione e l’impegno profuso in questo importante intervento” dichiara il commissario straordinario sisma 2016.

“Questo è un grandissimo risultato per la nostra città, frutto della sinergia tra Amministratori e uffici comunali e Ufficio Speciale per la Ricostruzione. Ora possiamo procedere con l’appalto integrato, ovvero la ditta esecutrice avrà anche l’onere della progettazione esecutiva. Desidero rivolgere un particolare ringraziamento al Commissario

che ha compreso subito l’importanza di questo progetto di valorizzazione di villa Rambelli, inestimabile patrimonio culturale e naturalistico per la città di San Benedetto, supportandoci, tramite i suoi uffici, in tutte le fasi del procedimento. Ora si procederà a passi spediti con l’appalto dei lavori” ha dichiarato il sindaco di S. Benedetto.

 

Visso, al via la ricostruzione nel centro storico: martedì 23 settembre sopralluogo per l’apertura del “tunnel” operativo

Arriva alla svolta anche il centro storico di Visso, nel Maceratese, uno dei borghi più preziosi dell’Appennino centrale. Dopo un approfondito studio e un piano d’azione condiviso tra Comune, Ufficio speciale ricostruzione e Struttura commissariale, è stata completata la parte delle demolizioni ed è stato predisposto un innovativo sistema di accesso protetto – un vero e proprio “tunnel” a senso unico – che permetterà di operare in sicurezza e avviare concretamente i cantieri.

Martedì 23 settembre, alle ore 14, è in programma un sopralluogo per l’apertura ufficiale del “tunnel”, alla presenza della Struttura commissariale per la ricostruzione sisma 2016, del Comune di Visso e dei tecnici coinvolti. L’operazione, frutto di una stretta sinergia istituzionale, segna il passaggio dalla fase di pianificazione a quella operativa: grazie a questo intervento, i progetti di ricostruzione – sia pubblici sia privati – possono finalmente entrare nella fase esecutiva.

San Severino Marche, approvato l’intervento di riparazione e ripristino della Concattedrale di Sant’Agostino

Approvato, in Conferenza permanente, l’intervento di riparazione e ripristino della Concattedrale di Sant’Agostino a San Severino Marche, in provincia di Macerata. L’abside e l’apparato decorativo (rivisto in chiave barocca) sono riferibili ad un intervento di rinnovamento terminato nel 1776, il battistero, la Cappella del SS. Sacramento ed il presbiterio sono frutto dei un secondo ampliamento avvenuto nel XIX secolo, quando la Chiesa divenne Cattedrale. Pur non avendo documentazione certa della sua edificazione, la realizzazione della Cappella di San Nicola viene datata tra il XIX ed il XX secolo.

Gli interventi strutturali progettati sono classificabili come interventi di tipo locale di riparazione dei danni e, dove possibile, mirano all’eliminazione delle vulnerabilità riscontrate. Sono previste la demolizione puntuale e ricomposizione della muratura portante di una porzione muraria in facciata, il rinforzo della muratura a sacco (iniezioni di calce ed inserimento di diatoni, il consolidamento di murature portanti tramite iniezioni di malta. Nella cappella di San Nicola ci sarà il recupero di muratura portante mediante scuci-cuci (chiusura scassi impiantistici) e il consolidamento di murature portanti tramite iniezioni di malta e interventi di restauro della volta in camorcanna tramite sistemazione, dove necessario, dei telai principali, dell’aggancio camorcanna-telai, e la posa di reti in fibra all’estradosso. Il costo dell’intervento è di 955.090,06 euro.

“La Concattedrale rappresenta uno dei simboli più importanti della fede, della storia e dell’identità di questa comunità. Il suo recupero non è soltanto un’opera di restauro architettonico, ma un gesto di rinascita civile e culturale che restituisce alla città un luogo di riferimento spirituale e sociale- dichiara il commissario straordinario sisma 2016- Ogni cantiere che si apre, ogni edificio che torna a vivere, è un passo in avanti nella ricostruzione e nella restituzione della normalità alle comunità colpite dal sisma. San Severino Marche compie un ulteriore passo importante lungo questo percorso di rinascita. Ringrazio il presidente della Regione, l’Arcivescovo Francesco Massara, l’Usr e il Comune per la loro collaborazione sempre proficua”.

“Si tratta di un luogo al quale la comunità  di San Severino è molto legata. Andiamo a riacquistare un’altra chiesa all’interno del cuore della città” dichiara l’ Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche.

 

Umbria, in vendita materiali inerti e da scavo del deposito di Misciano a Norcia

La ricostruzione post sisma è anche un’occasione per mettere in atto i principi della ricostruzione sostenibile e dell’economia circolare. Fin dall’inizio del mio mandato ho cercato di promuovere una ricostruzione fondata sulla sostenibilità ambientale economica e sociale. E’ in questa direzione che va l’iniziativa dell’USR della Regione Umbria e possa essere da esempio per favorire il mercato degli aggregati riciclati, sia perché permette di rigenerare un’area da troppo tempo occupata da tali materiali sia perché la vendita di risorse può generare risorse economiche che andranno a beneficio del Comune di Norcia. Mi auguro che attraverso le iniziative previste dal Protocollo di intesa che stiamo stipulando, dedicato proprio al recupero e al riuso dei materiali inerti, si possa presto recuperare altro materiale, anche per la realizzazione delle opere pubbliche che stiamo portando avanti come Struttura Commissariale.”

Lo afferma il Commissario Straordinario al sisma 2016 Guido Castelli commentando la recente iniziativa dell’Ufficio Speciale Ricostruzione della Regione Umbria che ha promosso la vendita di aggregati riciclati derivante dal trattamento delle macerie degli immobili danneggiati e distrutti dal sisma del 2016 e stoccati presso il sito di proprietà pubblica di Misciano, nel Comune di Norcia. Il commissario ha partecipato anche al convegno INAIL a Norcia dove c’è stata un’importante occasione di approfondimento e confronto per raccogliere e valorizzare le migliori esperienze e pratiche adottate durante le fasi di ricostruzione dei territori colpiti dal sisma, con particolare attenzione alle realtà del Centro Italia negli ultimi anni.  L’intenzione è quella di avviare un dialogo strutturato e continuo sui temi dei processi di ricostruzione efficaci e in sicurezza dei territori, del rispetto e della centralità delle persone e dei lavoratori, aspetti inscindibili e sempre di estrema attualità e urgenza.

L’Usr Umbria ha indetto una procedura di vendita pubblica di materiale certificato derivante da trattamento delle macerie degli immobili danneggiati e distrutti dal sisma del 2016 che può essere riutilizzato per la costruzione, così come previsto nel Piano regionale per la gestione delle macerie e nell’accordo quadro sottoscritto tra Regione Umbria e i Comuni di Arrone, Cascia, Cerreto di Spoleto, Norcia e Preci.. Tale materiale aggregato recuperato è pari 107 mila 500 metri cubi mentre il materiale da scavo è pari a 45 mila metri cubi. Il termine per la presentazione delle offerte scade il 30 settembre e le offerte pervenute saranno aperte presso la sede di Foligno dell’USR Umbria il 1° ottobre 2025.

Il Comune di Norcia provvederà alla riscossione delle somme ricavate dalla vendita, fermo restando la competenza del medesimo ente per la ripartizione di tali somme tra i Comuni sottoscrittori dell’accordo quadro, in base a quanto da ciascuno conferito.

 

Il Commissario al sisma 2016: “L’eredità di Francesco Merloni è un invito a scommettere sulle aree interne”

“Insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella cerimonia a Fabriano per i cento anni dalla nascita di Francesco Merloni, abbiamo ricordato una figura che ha lasciato un segno profondo non solo nell’industria, ma anche nella vita sociale e civile del nostro Paese. La sua visione industriale – che ha saputo coniugare innovazione, responsabilità sociale e radicamento territoriale – resta un faro per chi lavora ogni giorno per dare opportunità alle comunità delle aree interne. La sua visione vive ancora negli investimenti di Ariston Group: un programma da 500 milioni di euro (2022-2028) che mette al centro le Marche e l’Appennino, e il rinnovato stabilimento di Albacina, 30.000 mq dedicati alla produzione di scaldacqua di nuova generazione, progettato secondo i più avanzati standard di sostenibilità e innovazione, all’avanguardia a livello europeo grazie anche all’intelligenza artificiale. Merloni aveva compreso, con largo anticipo, che il valore dei luoghi non sta solo nei paesaggi o nelle tradizioni, ma nelle persone che li abitano, nel lavoro di qualità, nella capacità di trasformare anche le sfide più difficili in prospettive di sviluppo. Come Commissario straordinario alla ricostruzione post sisma 2016, trovo nella sua storia un incoraggiamento prezioso: continuare a scommettere sulle aree interne significa garantire futuro, dignità e radici a chi ha scelto di restare con una prospettiva aperta al mondo. È questo lo spirito che dobbiamo portare anche nella ricostruzione post-sisma, accompagnando sviluppo e coesione sociale nelle aree interne dell’Appennino. Bisogna guardare avanti e non indietro: serve il coraggio di scommettere sul futuro”, ha dichiarato il Commissario straordinario alla ricostruzione 2016.

Accanto alla memoria e alla testimonianza di Merloni, l’impegno della struttura commissariale prosegue con il programma  Next Appennino, il piano per il rilancio economico e sociale delle regioni del Centro Italia colpite dai terremoti del 2009 e del 2016, finanziato dal Fondo Complementare al PNRR per le Aree Sisma, con una dotazione complessiva di 1 miliardo e 780 milioni di euro, di cui circa 700 destinati – in larga parte – alle imprese per sostenere investimenti e crescita sui territori.

In questo contesto, con Ariston è stato stipulato un importante contratto di sviluppo: le risorse impegnate da Ariston Group, azienda con sede a Fabriano (Ancona), sono pari a circa 100 milioni di euro, a fronte di circa 16 milioni di euro di contributo. L’obiettivo è continuare a crescere nelle Marche attraverso un piano di investimenti strategico focalizzato sulle tecnologie rinnovabili e ad altissima efficienza, rafforzando l’infrastruttura e investendo in ricerca e sviluppo per accelerare l’innovazione di prodotto e di processo. Sono previste inoltre iniziative di decarbonizzazione dei processi produttivi, con l’impegno a garantire occupazione di qualità e a consolidare le filiere locali della sub-fornitura, contribuendo così attivamente allo sviluppo socioeconomico del territorio.

Castelli: “Grazie al Vicepresidente Fitto l’Europa sostiene gli impegni per rendere attrattivi i nostri territori”

Il Vicepresidente della Commissione Europea Raffaele Fitto ha annunciato che la Commissione intende elaborare una strategia sul diritto di ogni europeo di vivere e prosperare nel luogo che chiama casa. “Per l’Appennino centrale si tratta di un impegno di estrema importanza – dichiara Guido Castelli Commissario alla ricostruzione sisma 2016 – i nostri sforzi per creare le migliori condizioni di vita e lavoro nell’area del cratere ora possono contare su un nuovo impegno da parte dell’Europa”. “La crisi demografica attraversa tutta l’Europa – prosegue Castelli – ma per il cratere è un fattore decisivo per dare un futuro alla ricostruzione”. “Ora sappiamo che insieme al Governo Meloni abbiamo al nostro fianco anche la Commissione Europea che può indirizzare risorse importanti su questi obiettivi. Come Struttura Commissariale – conclude Castelli – non faremo mancare il nostro apporto di proposte e soluzioni per fare dell’Appennino centrale un modello di sviluppo territoriale, di contrasto al declino demografico, di valorizzazione delle competenze, di innovazione e di accesso a servizi essenziali come l’assistenza sanitaria, l’istruzione, l’assistenza all’infanzia, gli alloggi e i trasporti pubblici”.

 

Camerino, al via i lavori al cimitero: 3,4 milioni per ripristino e miglioramento sismico

Sono in corso i lavori di ripristino funzionale, riparazione dei danni e miglioramento sismico del cimitero di Camerino (Mc), un intervento strategico per la tutela del patrimonio storico e la sicurezza della comunità.

Il progetto, finanziato con 3.400.000 euro, riguarda l’intero complesso cimiteriale situato sul Col di Bove, compreso l’ex monastero (con origine antecedente il 1291), l’ufficio, il magazzino e le mura di cinta, danneggiati dal terremoto del 2016/2017. L’Ufficio Speciale Ricostruzione ha appena liquidato una parte del contributo pari a 1.421.260 euro.

«Si tratta di un passo importante nella rigenerazione urbana post-sisma e nella valorizzazione di un luogo di memoria e identità per la città – spiega il Commissario alla ricostruzione  -. L’opera di rilancio del cratere deve essere minuziosa e svilupparsi a 360 gradi, solo così potremo restituire futuro a queste realtà così duramente colpite. A tal proposito mi preme ringraziare la sinergia portata avanti da Comune, Usr e dalla Regione Marche ».

A seguito dell’approvazione del progetto esecutivo, il Comune ha espletato le procedure di gara e affidato i lavori.

Il cantiere prevede il consolidamento strutturale dell’ex convento e delle mura storiche; il restauro conservativo delle superfici lapidee e lignee; la rifunzionalizzazione degli spazi per uffici, cappella, magazzini e servizi; l’abbattimento delle barriere architettoniche con percorsi accessibili e servoscala ed interventi su coperture, ballatoi e impianti per garantire sicurezza e durabilità.

Per il Comune di Camerino si tratta di un intervento importante anche economicamente quello del recupero del cimitero del capoluogo, che va sicuramente a dare dignità alle radici e agli avi della città camerte. L’intervento sta andando avanti come programmato, importante sarà questo fine 2025 e anche l’inizio 2026 per quella che poi è la ricostruzione pubblica.

Strade del cratere, interventi di messa in sicurezza per la “Mezzina”, “Del Monte” e “SP 37”

In base all’ Ordinanza speciale n. 98 del 3 febbraio 2025 ex art. 11, comma 2, del decreto-legge n. 76 del 2020 “Finanziamento ed integrazione degli interventi di messa in sicurezza e ripristino della viabilità delle infrastrutture stradali provinciali e comunali”, sono stati approvati alcuni interventi di messa in sicurezza a favore di importanti tratti della viabilità. Nel dettaglio sono stati approvati gli interventi per la strada Mezzina, per i lavori per il ripristino del corpo stradale al km 12+800 per un contributo pari a il contributo pari a  582.513,00 euro (soggetto attuatore: provincia di Ascoli), per  la S.P.178 Del Monte  per  i lavori per il ripristino dell’opera ubicata dal km 4+200 al km 5+200 per un totale di  80.565,59 euro n(soggetto attuatore: provincia di Ascoli) e per  la SP 37 “Lavori per il ripristino dell’opera d’arte ubicata al km 5+500 “ dove l’attuatore è la Provincia di Teramo, dove il contributo è pari a 168.610,00 euro.

Soddisfazione da parte del commissario straordinario sisma 2016 che sottolinea come “«La sicurezza delle infrastrutture viarie nelle aree del cratere sismico rappresenta una priorità assoluta. Dopo gli eventi del 2016-2017, molte strade hanno subito danni strutturali che hanno compromesso non solo la viabilità, ma anche la quotidianità delle comunità locali e la ripresa delle attività economiche. Questi lavori sono fondamentali per assicurare collegamenti rapidi, sicuri ed efficienti, indispensabili sia per i cittadini sia per il sistema dei soccorsi. La ricostruzione non riguarda solo edifici e scuole, ma anche le reti di connessione che tengono unite le nostre comunità. Proseguiremo con determinazione su questa strada, perché la rinascita dei territori passa anche attraverso infrastrutture solide, sicure e moderne. Ringrazio i presidenti delle Regioni, i presidenti delle Province e i tecnici per la loro efficace collaborazione».