“Oggi ci sono tutte le condizioni per fare un salto di qualità nelle ricostruzioni post terremoto. C’è una grandissima convergenza di intenti tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti in questi processi, dalla Protezione Civile, a Casa Italia, agli enti di ricerca, alla comunità scientifica, c’è maggior consapevolezza di quanto sia necessario investire nella prevenzione, ci sono buone esperienze di gestione da cui trarre esempio, e ci sono anche le risorse, dal Superbonus a quelle del Recovery Plan”.
Così il Commissario alla Ricostruzione Sisma 2016, Giovanni Legnini, al termine del seminario organizzato in vista dell’Earth Technology Expo del prossimo ottobre a Firenze, ed al quale hanno partecipato i Capi Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, di Casa Italia, Elisa Grande, del Corpo dei Vigili del Fuoco, Laura Lega, il Commissario alla ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini, il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni, il Segretario dell’Autorità di Bacino, Erasmo D’Angelis, l’architetto Stefano Boeri, Ermete Realacci, presidente di Symbola, e numerosi esperti del settore.
A Firenze, per la prima volta, l’Italia metterà in mostra le tecnologie e le esperienze maturate in questi anni per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, anche con un riferimento specifico alla sicurezza rispetto ai rischi sismici, che nel nostro Paese sono molto elevati. “Leggo che negli ultimi cinquant’anni i terremoti ci sono costati 125 miliardi, ma a mio parere è una cifra stimata per difetto. Per il futuro dobbiamo porci il problema di ricostruire un patrimonio edilizio capace di resistere ai terremoti, sfruttando le nuove tecnologie e la diversa consapevolezza che oggi abbiamo dell’importanza della prevenzione. In Emilia la ricostruzione è quasi finita, all’Aquila c’è ancora molto da fare, soprattutto nel cratere. Nel Centro Italia siamo ancora nella fase iniziale, il grosso della ricostruzione è ancora davanti a noi, ma anche in considerazione delle risorse economiche disponibili e dell’ispirazione stessa del Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza credo che siamo in condizione di poter affrontare finalmente la scommessa di rinascita del nostro Appennino, con una ricostruzione sicura, sostenibile e intelligente” ha detto Legnini.
Uno dei primi passi da compiere, hanno concordato tutti i relatori, da Fabrizio Curcio a Elisa Grande, è l’omogeneizzazione delle norme per le ricostruzioni post sisma. Oggi in Italia ce ne sono almeno sei in corso, riguardano ben 300 comuni, e ciascuna ha regole diverse. “L’obiettivo condiviso – ha detto Legnini – è quello di giungere ad un Codice delle Ricostruzioni che stabilisca i principi di intervento ed una struttura di alta professionalità per gestirli, mettendo a frutto le esperienze del passato, e quella in corso in Centro Italia”, che secondo il Capo del Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande, rappresenta oggi “un paradigma”.