Grazie all’intervento della Cabina di Coordinamento sisma, coordinata dal Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, sono state finalmente sbloccate le risorse che consentiranno l’affidamento dei lavori dell’ex distretto militare di Corso Mazzini, ad Ascoli Piceno. Un’Ordinanza ha infatti certificato l’aumento del contributo per l’importante opera del comune Piceno, che passa da circa 2 milioni a quasi 12 milioni di euro, consentendo così di procedere con la gara e superare le difficoltà causate dall’aumento generalizzato dei prezzi nel settore edilizio. I lavori prevedono interventi specifici per il rafforzamento strutturale dell’edificio e l’adeguamento alle normative antisismiche più recenti. Una parte del finanziamento sarà inoltre coperta dal Conto Termico del GSE, perché il progetto rispetta anche i criteri di efficienza energetica.
“La ricostruzione pubblica che stiamo portando avanti con sempre maggiore solerzia insieme al Presidente Francesco Acquaroli e all’Ufficio speciale ricostruzione ci consente anche di restituire al pieno splendore edifici storici e identitari, come è il caso dell’ex distretto militare di Ascoli Piceno – commenta il Commissario Castelli -. La riparazione post sisma può e deve essere volano di rigenerazione urbana e di sviluppo delle infrastrutture del territorio: ogni risorsa investita nella sicurezza sismica e nell’efficientamento energetico ci avvicina all’obiettivo di porre le basi per comunità più forti e preparate alle sfide del presente. Sono decenni che il distretto militare è sottratto alla fruizione pubblica e già nel mio mandato da sindaco avevo immaginato di poterlo rifunzionalizzare. Purtroppo il terremoto impedì di restituire nuova vita a questo edificio, così importante e strategico per collocazione e qualità. Ora, grazie a questa Ordinanza, insieme all’attuale sindaco Marco Fioravanti possiamo proseguire nel lavoro di recupero dell’ex distretto militare, per il bene di Ascoli Piceno e di tutto il territorio”.
Il progetto definitivo approvato dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, e che ora ha finalmente le risorse per essere realizzato, prevede una serie di interventi sia strutturali che di riorganizzazione degli spazi all’interno dell’edificio. Per la struttura, sono previsti: l’installazione di intonaci armati, la chiusura di aperture esistenti nella muratura, l’aggiunta di tiranti e nuovi telai in acciaio. Inoltre, si procederà con la demolizione e la ricostruzione della copertura, optando per una struttura portante in acciaio e un manto in coppi. Saranno anche demoliti e ricostruiti i solai del blocco est, rinforzato il solaio esistente e consolidate le volte in camorcanna.
Si attuerà inoltre un aggiornamento degli impianti esistenti, con l’introduzione di nuovi sistemi termo-meccanici, idrico-sanitari ed elettrici. Ci sarà l’adeguamento alle normative antincendio, il miglioramento delle prestazioni termiche ed energetiche e l’installazione di due nuovi impianti di ascensore per migliorare l’accessibilità.
Riguardo alla distribuzione degli spazi interni: al piano terra verranno riorganizzati gli accessi e il loggiato, destinando i locali lungo il blocco principale esclusivamente ad archivi. Nell’ala est e al primo piano verranno allestiti ulteriori uffici. Al secondo piano, si manterrà la divisione attuale dei vani, che presentano superfici più estese, con la realizzazione di uffici open space.