Si è svolto a Roma un incontro di aggiornamento rispetto ai poli che sorgeranno a Camerino, Rieti, Spoleto e Teramo, finanziati con 62 milioni dal Piano complementare sisma.
Il Commissario Straordinario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli oggi pomeriggio a Roma, presso la sede della struttura commissariale di Palazzo Wedekind, ha incontrato i rettori, o i loro delegati, delle Università capofila dei progetti per la realizzazione di quattro Centri di ricerca e alta formazione che sorgeranno nell’Appennino centrale. Un intervento reso possibile attraverso il finanziamento di 62 milioni di euro previsto dal Piano nazionale complementare al Pnrr per i territori colpiti dai terremoti del 2009 e del 2016. Al confronto, in presenza o da remoto, oltre al Commissario Guido Castelli hanno partecipato il Rettore dell’Università di Camerino Graziano Leoni, il Rettore dell’Università di Perugia Oliviero Maurizio, il Rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola e il professore dell’Università della Tuscia Alessandro Ruggieri, delegato dell’ateneo per il Pnc.
È stata un’utile occasione di confronto per fare il punto rispetto alla realizzazione di quattro realtà che, negli auspici cambieranno profondamente il volto dell’Italia centrale – ha dichiarato il commissario al sisma 2016 Guido Castelli -. Territori diventati nei decenni periferici, infatti, torneranno ad avere un ruolo di rilievo nel campo dello studio e della ricerca diventando punti di riferimento nell’innovazione, attrattivi anche verso un indotto privato che potrà svilupparsi intorno ad essi con conseguenti ricadute occupazionali. Nel corso del confronto abbiamo potuto riscontrare come la Sub-Misura oggetto del finanziamento (inserita all’interno delle linee della Macromisura B dedicate al rilancio del territorio) stia rispettando i tempi di sviluppo previsti dal Pnc. I lavori, dunque, procedono secondo quanto stabilito dalla deadline. Quello dei quattro Centri di ricerca è un progetto dalle radici saldamente accademiche, ma che rientra compiutamente anche all’interno di quel processo di riparazione socioeconomica che stiamo affiancando alla ricostruzione dell’Appennino centrale”
I centri di ricerca sono localizzati uno per ciascuna delle quattro regioni del Centro Italia coinvolti dal sisma 2009 e 2016. A Teramo, in Abruzzo, nascerà il Centro Europeo Agri-BioSERV, dedicato all’agroalimentare e al settore sanitario e biomedicale. A Rieti, nel Lazio, sorgerà invece il Centro di ricerca sull’economia circolare e sulla salute. Il Centro di Ricerca di Camerino, nelle Marche, sarà la casa del Centro per la ricerca sulle scienze e tecniche della ricostruzione fisica, economica e sociale mentre a Spoleto, in Umbria, sarà realizzato il Centro di ricerca per la digitalizzazione, conservazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale e ambientale.
Il progetto dei Centri di Ricerca vede protagoniste tutte le università ed i maggiori centri di ricerca pubblici di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Gli atenei hanno individuato in sinergia i percorsi da intraprendere in settori collegati sia al processo di ricostruzione, sia a linee di sviluppo sostenibili per l’Appennino centrale.