«Nella cabina di coordinamento del 19 dicembre – afferma il Commissario Straordinario alla Ricostruzione, Guido Castelli – abbiamo approvato un intervento atteso e necessario per sbloccare definitivamente, dopo anni di grovigli burocratici e amministrativi, la situazione del quartiere Madonnetta di Pioraco. Si tratta di una delle aree più complesse del “paese della carta”, dove sono 63 gli edifici interessati dal programma di recupero. Di questi, 36 rientrano nella perimetrazione e potranno essere ricostruiti o restaurati in sito, mentre 27 dovranno essere delocalizzati per ragioni strutturali, urbanistiche e di sicurezza.»
L’Erap delocalizzerà 14 edifici, mentre altri 13 edifici privati seguiranno un percorso misto, tra acquisto di immobili equivalenti e realizzazione di nuovi fabbricati. «La complessità di questi interventi – spiega Castelli – impone strumenti più flessibili. Con la nuova ordinanza ampliamo il perimetro territoriale degli acquisti, superiamo i limiti dimensionali dell’immobile e definiamo procedure più rapide per l’erogazione del contributo. È una scelta di buon senso che permette di lavorare con maggiore efficacia e di offrire soluzioni abitative certe alle famiglie.»
Tra le principali novità, la possibilità di acquistare immobili in qualsiasi comune del cratere marchigiano, l’eliminazione dei limiti che avevano irrigidito le procedure, e una disciplina chiara per l’erogazione dei contributi.
« Dare maggiore libertà operativa e semplificare i meccanismi di delocalizzazione significa accelerare la ricostruzione e garantire una gestione più ordinata ed efficace delle risorse pubbliche.», fa sapere il Commissario Castelli.
Dice il sindaco di Pioraco Matteo Cicconi: «Ringraziamo la Struttura Commissariale Sisma 2016 e in particolare il Commissario Guido Castelli per aver ulteriormente semplificato il percorso delle delocalizzazioni che riguardano la zona della Madonnetta. Con la nuova ordinanza viene introdotto uno strumento che garantisce maggiore flessibilità a chi ha scelto di delocalizzare. Pioraco, infatti, non dispone di aree edificabili né di immobili equivalenti a quelli originari in grado di assicurare una delocalizzazione rapida ed efficiente; una situazione che accomuna anche i Comuni confinanti. L’ampliamento delle possibilità di delocalizzazione offre quindi ai cittadini una garanzia concreta: poter tornare in tempi più rapidi e certi in possesso di un’abitazione. L’ordinanza introduce inoltre un’ulteriore semplificazione relativa alla metratura del nuovo immobile rispetto a quello lasciato, rendendo il percorso più snello e veloce. Infine, il 2025 si è chiuso con l’approvazione, in Conferenza dei servizi, del piano di demolizione e ricostruzione per chi resterà nel quartiere, consentendo, nel prossimo anno, l’avvio, da parte dell’Usr Marche, delle attività di demolizione e poi delle opere di urbanizzazione alle quali potrà seguire la presentazione dei progetti di ricostruzione da parte dei cittadini».