Teramo, al via la demolizione delle palazzine Ater in via Giovanni XXIII

A Teramo è partita la demolizione della prima delle quattro palazzine Ater di via Giovanni XXIII danneggiate dal sisma del 2016. Un concreto segno di rinascita volto a restituire abitazioni sicure ed efficienti.  Sono previsti due mesi per la demolizione delle quattro strutture inagibili, che saranno sostituite da nuove costruzioni.

“Questo è un passo decisivo verso una ricostruzione più sicura, moderna e dignitosa. Non si tratta solo di rimuovere ciò che non è più recuperabile, ma di restituire alle famiglie e alla comunità alloggi nuovi, antisismici ed efficienti dal punto di vista energetico. La rigenerazione urbana passa da qui: dal coraggio di ricostruire meglio, con tempi certi e attenzione al benessere sociale. È un segnale concreto di rinascita per il territorio teramano, per l’Abruzzo e per chi lo abita. Ringrazio il presidente della Regione Marco Marsilio, il direttore dell’Ater Alfredo Grotta e il sindaco Gianguido D’Alberto per la loro collaborazione” ha sottolineato il Commissario alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli.

 “La ricostruzione dell’edilizia residenziale pubblica assume finalmente un ordine chiaro e condiviso: restituire alle famiglie sfollate le proprie abitazioni entro la fine del mandato.

Si tratta di un risultato importante, frutto di un lavoro intenso svolto negli ultimi mesi insieme agli uffici tecnici dell’ATER e alla struttura commissariale. Abbiamo voluto offrire un messaggio di serietà, trasparenza e rispetto nei confronti delle famiglie coinvolte. Complessivamente, gli interventi programmati riguardano 61 edifici danneggiati, per un totale di 94,8 milioni di euro già stanziati, di cui oltre 70 milioni concentrati nel solo Comune di Teramo, che rappresenta il cuore più colpito dal sisma per numero di famiglie da riportare a casa.  Sono 1.477 le persone interessate dal processo di ricostruzione, di cui 1.123 risultano essere sfollati ATER.  Sappiamo  che le procedure sono complesse e non tutte le variabili sono sotto controllo. Qualche gara fissata per il 2025 potrebbe slittare al 2026, così come alcune previste nel 2026 potrebbero concludersi nei primi mesi del 2027. Ma il messaggio è chiaro e forte: restituire le case entro la fine del mandato. Questo è il nostro obiettivo, e questo è il patto che oggi rinnoviamo con i cittadini. Un patto che abbiamo voluto siglare non con le parole, ma con i fatti: proprio mentre presentiamo il cronoprogramma, sono partite le prime quattro demolizioni a Colleatterrato, affidate nel 2023, a dimostrazione che il percorso è concreto e già in atto. Un ringraziamento sincero va al Commissario Straordinario per la Ricostruzione, senatore Guido Castelli, che con una visione illuminata e pragmatica ha sostenuto un approccio nuovo, orientato alla chiarezza, alla programmazione e al rispetto delle comunità. Allo stesso modo, un sentito ringraziamento va a Vincenzo Rivera, Direttore dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione Abruzzo, che guida con competenza non solo la struttura tecnica regionale ma anche 14 degli interventi previsti dal cronoprogramma, in qualità di soggetto attuatore” ha dichiarato il presidente dell’Ater Teramo Alfredo Grotta.