
Semplificare e velocizzare le attività di recupero dei documenti cartacei e delle pratiche edilizie, attraverso la digitalizzazione dei processi, nei 182 comuni delle regioni (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016. È questa la finalità del Protocollo d’Intesa che è tato firmato oggi a Palazzo Wedekind dal Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli, e le Soprintendenze archivistiche e bibliografiche delle quattro Regioni interessate. In particolare, erano presenti i Soprintendenti Giuseppina Rigatuso per l’Abruzzo, Ferdinando Salemme per il Lazio, Benedetto Luigi Compagnoni per le Marche e Francesca Valentini per l’Umbria.
L’intervento, con una dotazione complessiva di 20,5 milioni euro, è previsto all’interno del Piano nazionale complementare sismi 2009-2016 (Sub-misura A1.2) per la realizzazione di sistemi informativi per la gestione digitale in tempo reale di servizi, ed è volto alla creazione di archivi centralizzati e digitali di circa un milione di pratiche edilizie comunali.
“Questo protocollo d’intesa – spiega il Commissario Guido Castelli – rappresenta un ulteriore passo in avanti per sostenere i comuni con interventi concreti e le azioni di sostegno digitale nell’area del cratere sismico del Centro Italia, rappresentano a tutti gli effetti un laboratorio per il resto d’Italia”. A seguito della progettazione tecnica e con il proseguo del censimento dei documenti, si passerà al vero e proprio processo di digitalizzazione delle pratiche con il prelievo dei fascicoli, l’elaborazione digitale e la loro riallocazione nelle sedi comunali. “Questo processo – aggiunge il Commissario sisma 2016 – non sarà solo una scannerizzazione del cartaceo ma, ad ogni documento verranno associati meta-dati, ovvero arricchiti di informazioni e classificazioni definite insieme alle quattro Regioni e approvate dalle Soprintendenze. Si garantirà così una maggiore efficienza e velocità nella gestione dell’archivio in formato elettronico, riducendo i tempi di ricerca e di recupero delle informazioni. Un grazie, oltre alle Soprintendenze, anche ai Presidenti delle Regioni Abruzzo, Marche, Lazio ed Umbria che, in maniera complementare e sinergica, grazie ai fondi PNC Sisma stanno lavorando sulla progettazione del “Fascicolo dell’edificio”, investendo ulteriori 13,4 milioni nel processo di digitalizzazione, di integrazione ed interoperabilità della pubblica amministrazione.”
“Dal 2023 ad oggi la Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Abruzzo e del Molise – afferma Soprintendente Giuseppina Rigatuso – ha organizzato una decina di giornate formative rivolte ai Comuni delle due Regioni. Tutti, ma soprattutto i Comuni del cratere, mi hanno fatto presente la problematica delle risorse. Questa iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri è la risposta a questa richiesta di aiuto. Con la digitalizzazione delle pratiche edilizie, non solo si aiutano i Comuni a gestire più razionalmente i loro archivi ma si offre un migliore servizio ai cittadini. Mi sento di ringraziare sia la Direzione generale archivi del Ministero della Cultura che ha coordinato l’attività delle Soprintendenze, sia la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Commissario Guido Castelli, per averci coinvolto e per l’ascolto dimostrato accogliento tutte nostre proposte”.
“Come Soprintendente archivistico e bibliografico del Lazio – dichiara il Soprintendente Ferdinando Salemme -, in collaborazione con le Soprintendenze di Abruzzo, Marche e Umbria e con il coordinamento della Direzione generale Archivi, sono lieti di aver contribuito alla definizione del protocollo d’intesa con il Commissario Straordinario Guido Castelli. Ripartire dagli archivi nei territori colpiti dal sisma rappresenta un segnale forte per la tutela e la salvaguardia di un patrimonio culturale fragile, anch’esso duramente colpito dai danni. L’obiettivo di semplificare le procedure amministrative, attraverso la digitalizzazione delle pratiche edilizie, garantirà maggiore efficienza, trasparenza e sicurezza nella gestione della documentazione amministrativa e tecnica, contribuendo a rendere più efficace l’azione di ricostruzione e il recupero del territorio”.
“La sottoscrizione del protocollo evidenzia una corretta e virtuosa collaborazione tra enti statali – dichiara il Soprintendente Benedetto Luigi Compagnoni -. Le Soprintendenze interessate hanno apportato la loro competenza specifica per adeguare l’attività di spostamento degli archivi dei comuni terremotati e di digitalizzazione delle pratiche edilizie ai dettami della scienza archivistica. La diffusione della cultura del documento, anche nella vita quotidiana, è un valore da perseguire proprio per tutelare il nostro patrimonio culturale, di cui gli archivi rappresentano una parte fondamentale”.
“l terremoto del 2016 ha messo a dura prova il territorio umbro- afferma il Soprintendente Francesca Valentini -, colpendo non solo edifici e infrastrutture, ma anche il patrimonio documentale dei Comuni. Nel corso di questi anni i progetti della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria finanziati con l’8 per mille sono stati volti a interventi di conservazione, digitalizzazione e restauro di documenti afferenti ai comuni del cratere: penso ad esempio all’ intervento di messa in sicurezza degli archivi comunali di deposito di Norcia e Preci. Il Protocollo che oggi firmiamo segna un passo importante per la modernizzazione e la trasparenza amministrativa nei territori colpiti dal sisma. La digitalizzazione consentirà una gestione più efficiente e immediata delle pratiche edilizie, semplificando il lavoro degli enti locali e migliorando il servizio ai cittadini e alle imprese. Le Soprintendenze archivistiche giocano un ruolo essenziale in questa operazione, garantendo che il processo di digitalizzazione avvenga nel rispetto delle norme di conservazione e tutela del patrimonio documentale. Grazie alla loro supervisione, possiamo assicurare ai cittadini un archivio digitale sicuro, accessibile e a prova di futuro.”
I benefici attesi da questa misura sono molteplici: la velocizzazione della reperibilità delle informazioni sugli edifici, anche in caso di eventi avversi, la riduzione dei rischi di smarrimento di pratiche e documenti e la diminuzione dei tempi di accesso alla pratica, nonché una garanzia di maggior trasparenza delle informazioni e dei processi. L’iniziativa, resa possibile dalla fondamentale collaborazione con le Soprintendenze territoriali, avrà un’importante accelerazione nello sviluppo, grazie alla semplificazione delle procedure necessarie tra enti territoriali e le stesse Soprintendenze. Solo attraverso la digitalizzazione della pubblica amministrazione è possibile rendere realmente attrattive le aree dell’Appennino centrale, poiché consente di superare le barriere geografiche e infrastrutturali, facilitando l’accesso ai servizi pubblici sempre più innovativi, efficienti ed efficaci.