Riconsegnate le chiavi del Castello Brunforte di Loro Piceno

Torna a nuova vita il Castello Brunforte di Loro Piceno. Il progetto rientra nella “Approvazione del Programma straordinario di Rigenerazione Urbana connessa al sisma e del Nuovo Piano di ricostruzione di altre opere pubbliche per la Regione Marche nonché dell’elenco degli interventi per il recupero del tessuto socioeconomico delle aree colpite dal sisma finanziati con i fondi provenienti dai risparmi della Camera dei deputati per la Regione Marche. Il costo dell’intervento è di 800.000,00 euro e nella giornata di sabato è stato firmato l’atto con cui il Comune ha rilevato la proprietà del Castello.

Il Castello dei Brunforte di Loro Piceno, sorto sui resti di un castrum romano, fu residenza dei signori di Loro. L’antico nucleo fortificato comprendeva all’interno il palazzo dei priori ed il palazzo della giustizia adibito dal 1692 a Monastero Corpus Domini. Posto sulla sommità del paese, il castello rappresenta l’originario nucleo insediativo altomedievale. È fondato su un terreno con vari speroni rocciosi di arenaria affioranti su cui si innestano le murature di mattoni e pietre. Il sistema difensivo è ancora visibile nei muri a scarpata che circondano il Girone e nei primi nuclei abitativi del paese, nel tratto nord-ovest della via di circonvallazione e lungo la circonvallazione di levante. La cortina muraria che cingeva ogni lato del castello lo preservava dagli attacchi dei nemici e permetteva un prolungamento del ciglio della scarpatura con l’elevazione di uno spalto di protezione che fungeva anche da camminamento per le sentinelle. Questo tipo di muraglia è visibile sopra il piazzale denominato fin dall’antichità “Pantanaccio”, oggi “Parco St. Nikolai” in onore del paese austriaco gemellato con Loro Piceno.

“Questo bellissimo gioiello storico e architettonico rappresenta l’identità dei nostri territori- sottolinea il Commissario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli- Il cambio di passo è evidenziato anche da queste riaperture, che sottolineano, ancora una volta, la grande sinergia tra istituzioni, con il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l’Ufficio ricostruzione e il sindaco Robertino Paoloni Il è un esempio importante di rigenerazione urbana, dove la ricostruzione propone un’occasione di nuova vita per i nostri borghi degli Appennini, ma anche  una rifunzionalizzazione degli spazi cittadini”.

“Il Castello è il monumento più importante del nostro comune, tanto che è presente nello stemma comunale ed è il nostro elemento più rappresentativo- sottolinea il sindaco Robertino Paoloni- Abbiamo anche fatto la richiesta per farlo diventare monumento nazionale. Il Commissario Castelli ha avuto un grande ruolo affinché potessimo acquistare il Castello dai suoi precedenti proprietari, l’ultimo atto formale verrà fatto sabato. Ricordo che quando andammo dal Papa, donammo un quadro del Castello insieme a un disegno fatto da mia figlia. Da sabato inizia una nuova vita e un nuovo percorso, c’è una parte del Castello ancora terremotata. Le cucine seicentesce sono rimaste così com’erano, c’è anche un museo delle due guerre, con materiale originale di quei periodi storici. Riporteremo il nostro Castello, anche grazie al Commissario Castelli, al suo antico splendore. Al Castello è legata anche una splendida chiesa che è presente nello stesso complesso”