“Pensare che per tutelare la biodiversità vada ridotta la presenza umana è una visione tipica dell’estremismo eco-illogico. Sarà vero a Utrecth, terra di Frans Timmermans, proponente della Restoration Law, dove l’ultimo terremoto c’è stato secoli fa. Nell’Appennino italiano, dove si concentrano due terzi delle frane d’Europa, senza l’uomo che si prende cura della terra, dei fiumi e dei boschi (ettari sterpaglie a rischio incendio), piangiamo a valle le cause che si maturano a monte”. A dirlo il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, in occasione dell’incontro con il Ministro Nello Musumeci sui temi dell’ambiente che si è svolto durante Atreju 2024.
“Il vero adattamento alla crisi climatica passa attraverso la mitigazione della crisi demografica – prosegue Castelli -. E soprattutto le misure di salvaguardia ambientale non possono essere uguali e standardizzate in tutti i territori del continente. In Italia, a proposito della Restoration Law, non abbiamo bisogno di lasciare ulteriore spazio al bosco e di privare ulteriormente il territorio della presenza umana ma esattamente l’opposto. Dobbiamo fare in modo che l’abbandono di suolo sia contenuto. Far sì che negli Appennini e nell’entroterra possa tornare l’uomo è un servizio alla natura. Anziché concentrarci su norme e regolamenti, come sta facendo l’Europa, dobbiamo guardare agli obiettivi da perseguire. Nel Centro Italia – conclude Castelli -, non solo ricostruiamo edifici e borghi, ma rendiamo più sicuro il territorio facendo in modo che l’uomo vi torni e rimanga a viverci, a prendersene cura, a valorizzarne la ricchezza di biodiversità”.