La Conferenza dei servizi ha approvato gli interventi per i lavori di miglioramento sismico e restauro della Chiesa di San Montano” in località Todiano nel Comune di Preci. La Chiesa di San Montano ha un impianto originario romanico, come testimoniato da alcuni resti rinvenuti nella muratura degli altari, ed è stata pesantemente danneggiata molto probabilmente con il terremoto del 1328. E’ stata poi ricostruita e ampliata nel XV e nel XVI secolo. La Chiesa è posta su un pendio e il lato di monte è quasi totalmente interrato. È caratterizzata da due navate, la copertura è a una falda con pendenza verso valle. Il progetto intende riparare i danni provocati dal sisma del 2016 migliorando ancora le condizioni di sicurezza del bene.
Per le murature sono previsti interventi di scuci-cuci delle porzioni di muratura lesionate con materiale di recupero e malta a base di calce idraulica naturale, il consolidamento di tutte le murature mediante la rimozione intonaci ricostruiti durante l’intervento del 2004, previa realizzazione di saggi di scopritura volti ad assicurare che non siano presenti al disotto degli intonaci superfici affrescate e la scarnitura profonda dei giunti. perforazioni passanti eseguite con carotatrice continua a rotazione senza l’ausilio di acqua e senza percussione. L’intervento di consolidamento è previsto su tutte le murature in pietra con esclusione della facciata in pietra squadrata e delle porzioni affrescate. In prossimità del muro in falso presente nel sottotetto, è prevista la realizzazione di 2 travi reticolari bullonate da comporre in opera. Il costo totale dell’intervento è di € 825.000,00.
Il Commissario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli ha dichiarato che “Grazie alla collaborazione con l’Arcidiocesi di Spoleto-Norcia guidata dall’Arcivescovo Renato Boccardo, con la presidente della Regione Donatella Tesei, con l’Ufficio Ricostruzione Umbria e con il Sindaco Massimo Messi, partono i lavori in una chiesa che è simbolo della comunità di Preci. Il cambio di passo nella ricostruzione è evidente e ormai avviato verso l’obiettivo che è quello di restituire i nostri edifici più preziosi alla nostra comunità”.