Il Laboratorio Appennino al Meeting di Rimini. Castelli: “Rigenerare i territori e preservare le nostre identità culturali è essenziale per il futuro del Paese”

“Rigenerare i territori non è solo un atto di ricostruzione materiale, ma è un impegno verso il futuro, verso la preservazione delle nostre identità culturali e delle tradizioni che fanno dell’Italia un Paese unico al mondo. Non possiamo permettere che le aree più vulnerabili del nostro territorio, come quelle colpite dal sisma del 2016, vengano abbandonate al loro destino. Un Appennino popolato consente un presidio umano contro la fragilità idrogeologica dell’intero Paese, soprattutto nel tempo del ‘climate change’. Il nostro compito è restituire vita e valore a questi luoghi, affinché possano tornare a essere spazi vitali, abitati e sicuri, e non meri ‘borghi-presepe’ destinati al solo turismo stagionale”.

Queste le parole del Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli, intervenuto ieri al Meeting di Rimini in un doppio appuntamento. Prima un panel dedicato a “I cammini e la rigenerazione dei territori in Umbria” e a seguire un approfondimento riguardante “Il patrimonio culturale e la rinascita dei borghi”. Agli incontri, incentrati sull’avviata strategia di valorizzazione del patrimonio culturale e naturale come leva per la rinascita delle aree interne, erano presenti anche la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.

L’Umbria, grazie all’Ordinanza 128 con cui la Struttura commissariale finanzia interventi di valorizzazione sui cammini dell’Appennino centrale per 47 mln di euro, sta investendo significativamente in progetti di turismo lento e rigenerazione dei territori, con un finanziamento di circa 5,6 milioni di euro per la valorizzazione della ex ferrovia Spoleto-Norcia in una ciclovia. Questo intervento, che punta a migliorare l’accessibilità e a connettere importanti percorsi turistici come la via di Francesco e il Cammino di San Benedetto, è parte di un più ampio programma di valorizzazione che include anche la sistemazione idraulica e il recupero strutturale di diversi fabbricati lungo l’ex tracciato ferroviario, finanziati con altri 5,5 milioni di euro. Anche le Marche hanno a disposizione circa 30 milioni di euro per una strategia complessiva sui cammini Francescano della Marca, dei Cappuccini e sulla via Lauretana. Investimenti importanti e ragionati anche in vista degli appuntamenti internazionali che attireranno visitatori da tutto il mondo nei prossimi anni: il Giubileo 2025, l’Ottavo centenario della morte di San Francesco nel 2026 e i 500 anni dell’approvazione pontificia dell’Ordine dei Frati Cappuccini nel 2028.

Castelli ha ricordato che “questo Governo ha compreso che non avrebbe avuto senso ricostruire in un contesto destinato all’abbandono. Per questo motivo ha esteso la mission del Commissario alla ricostruzione anche alla riparazione del territorio e al rilancio economico e sociale. All’appuntamento di Rimini, oltre al piacere di incontrare tanti colleghi e amici tra cui il Ministro Raffaele Fitto e i Presidenti Francesco Acquaroli e Donatella Tesei, ho voluto ricordare che la ricostruzione dopo il sisma 2016-2017 è “essenziale” per il futuro del Centro Italia e per l’Italia intera. È una questione nazionale”. Ma è altresì fondamentale affiancare agli interventi di ricostruzione materiale anche una strategia di lungo periodo di riparazione sociale ed economica, che sia da esempio per tutte le aree interne del Paese: “L’Appennino centrale è un laboratorio vivo in cui stiamo sviluppando soluzioni innovative per combattere la crisi climatica e quella demografica. Il programma ‘NextAppennino’, finanziato con il fondo complementare al PNRR, ha già attivato oltre 800 progetti di rigenerazione urbana e sostegno al territorio, oltre al sostegno a circa 1.400 progetti di impresa basati sule competenze e le risorse locali per un investimento complessivo di 1,8 miliardi di euro. È essenziale ricostruire attraverso servizi, sostegni, agevolazioni e infrastrutture le migliori condizioni per tornare a vivere e lavorare in questi luoghi”.