“I Cammini rappresentano una realtà caratteristica e rilevante dei nostri territori, rispetto ai quali stiamo intervenendo con un approccio strategico. La Cabina di coordinamento integrata, che governa il processo del Piano nazionale complementare sisma, con l’ordinanza 128 ha messo a disposizione 50 milioni di euro per finanziare i Cammini nel cratere, di cui circa 32 milioni per le Marche. In questa logica il Cammino Lauretano è centrale: il ritorno alla Santa Casa di Loreto ha una natura profonda, di portata mondiale”. Così il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, nel suo intervento in apertura del convegno “Via Lauretana e rinascita dei territori sismici”, presso la Cattedrale dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista di Macerata.
Castelli ha illustrato sia i finanziamenti dedicati ai Cammini, che dovranno essere fruibili anche dai ciclisti in un’ottica di intermodalità, sia la strategia più ampia di rilancio del turismo lento che interessa le quattro Regioni colpite dagli eventi sismici del 2016.
Una quota dei finanziamenti per i Cammini sarà destinata alla messa in sicurezza e manutenzione. Altrettanto importanti saranno gli investimenti per i servizi di alloggio e ristoro, destinati ai camminatori e ai pellegrini. Particolare attenzione viene rivolta anche all’accessibilità dei percorsi, per consentire alle persone con disabilità di vivere l’esperienza del cammino e del pellegrinaggio.
“Le Marche sono state storicamente marginali nell’asse infrastrutturale dei cammini, ora abbiamo la possibilità di rileggere il nostro territorio alla luce di disponibilità finanziarie importanti, che difficilmente avremo nuovamente in futuro – ha sottolineato Castelli -. Se da un lato c’è il programma NextAppennino, con il suo miliardo e 800 milioni per lo sviluppo, e con una risposta straordinaria ai bandi da parte del territorio, dall’altro ci sono già in atto azioni rilevanti da parte della Regione Marche: dal Contratto istituzionale di sviluppo, che finanzia il Cammino delle terre mutate da Fabriano a L’Aquila, fino al programma Marche Outdoor. Il nostro compito è ora ragionare in modo complementare, mettendo a sistema tutti questi interventi”.
Soprattutto perché, ha ricordato Castelli, “abbiamo di fronte eventi importanti che ci fanno comprendere quali flussi turistici possiamo intercettare nell’Appennino centrale: il Giubileo del 2025, l’ottavo centenario della morte di San Francesco del 2026 e il 2028 per il quinto centenario dell’approvazione pontificia dell’Ordine dei Cappuccini”.