Gestione delle risorse idriche, riqualificazione del territorio, sistemi di monitoraggio e soluzioni innovative. Si è discusso anche di questo al Convegno organizzato da Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale (ABDAC) dal titolo “Gestione delle risorse idriche e difesa del territorio. La sfida della digitalizzazione”. La conferenza si è posta l’obiettivo di fare il punto sui piani e sui programmi nazionali per il contrasto del dissesto idrogeologico e della scarsità idrica nel nostro Paese.
Ad illustrare le attività e lo stato dell’arte sugli strumenti digitali più innovativi oggi a disposizione per far fronte alle nuove emergenze ambientali sono intervenuti, tra gli altri, l’on. Mauro Rotelli (Presidente Commissione ambiente Camera dei deputati), il sen. Guido Castelli (Commissario per la ricostruzione post sisma 2016), Laura D’Aprile (Capo Dipartimento Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica), Mario Nobile (Direttore Generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, AgID) e Marco Casini (Segretario generale dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino centrale).
Nel corso del convegno l’Autorità di Bacino ha presentato i due nuovi progetti Digital Twin e WebGIS e i risultati del programma ReStart sull’area del cratere Sisma 2016, dove è stato fornito un quadro aggiornato del rischio idrogeologico dell’area per poter realizzare una ricostruzione in condizioni di sicurezza.
Il progetto Digital Twin prevede la rappresentazione digitale interattiva di sistemi fisici, tale da rendere possibile identificare eventuali criticità e simulare analisi di scenario e conterà su strumenti rinnovati per l’analisi dei dati al fine di poter disporre di un quadro conoscitivo completo e continuamente aggiornato. Il progetto Digital Twin di distretto sarà sviluppato da un team multidisciplinare coordinato dall’Autorità di Bacino che comprende, tra gli altri, le aziende leader del settore quali Autodesk, Bentley systems, Esri Italia, ETT, Lutech, MBS Consulting, Microsoft Italia, Porini.
Allo stesso tempo, WebGIS punta a sviluppare strumenti di digitalizzazione e georeferenziazione dei dati riguardanti la pianificazione del rischio idrogeologico e della gestione delle acque per la previsione degli scenari dell’intero distretto.
“Le nuove sfide imposte dai cambiamenti climatici richiedono, oltre alla messa in campo di interventi strutturali, anche di un profondo rinnovamento degli strumenti e dei metodi per l’acquisizione e l’analisi dei dati, al fine di poter disporre di un quadro conoscitivo completo e continuamente aggiornato che consenta di mettere in atto azioni efficaci per la gestione delle risorse idriche e la difesa del nostro territorio”. Commenta Marco Casini, Segretario generale dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino centrale. “L’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino centrale ha raccolto questa sfida e ha avviato con i progetti ReStart, WebGIS e Digital Twin di distretto, un importante percorso incentrato sull’innovazione digitale, la ricerca e la comunicazione con l’obiettivo di definire e programmare adeguati interventi per far fronte alle nuove emergenze ambientali a cui il nostro Paese, già strutturalmente soggetto ai rischi naturali, è particolarmente vulnerabile”.
Queste le dichiarazioni dell’on. Mauro Rotelli, Presidente della VIII commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei deputati: “Il Governo e la sua maggioranza si sono mossi immediatamente per porre le condizioni affinché le funzioni e le dotazioni organiche delle sette Autorità distrettuali fossero adeguate alle necessità ed emergenze del territorio, acutizzate dagli effetti dei cambiamenti climatici e dalla endemica fragilità”. Conclude: “Le autorità di bacino svolgono un ruolo di sentinelle sul territorio per prevenire il rischio per l’integrità del suolo e per un razionale utilizzo della risorsa idrica. È fondamentale puntare sul loro ruolo e su tutti gli interventi strutturali, e non solo su quelli emergenziali e congiunturali, che sono necessariamente adottati post eventi calamitosi o siccitosi. In tale direzione la digitalizzazione dei sistemi di monitoraggio e dei dati da essi prodotti, anche attraverso l’utilizzo di droni e satelliti, è fondamentale per la programmazione degli interventi affinché essi siano accurati, precisi e durevoli”.
Queste le dichiarazioni del sen. Guido Castelli Commissario per la Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016: “Le scosse avvenute nel centro Italia nel 2016 hanno causato, in un quadro di devastazione che ha interessato un’area di 8.000 kmq, anche un fenomeno particolare ha riguardato le risorse idriche. È avvenuta una diversificazione del corso delle acque: nel versante orientale dei Monti Sibillini, alle pendici del Vettore tra Pescara e Foce di Montemonaco, si è perso oltre il 50% del flusso delle sorgenti, che si è indirizzato verso la parte occidentale, quella umbra. Le risorse idriche di quei territori sono un patrimonio che deve essere tutelato, per questa ragione nell’ambito dei finanziamenti per la digitalizzazione del Fondo complementare sisma sarà avviato un progetto di mappatura della rete idrica, per monitorare il fenomeno della dispersione delle acque e le cause, al fine di intervenire”.