Misura 4 – Infrastrutture e mobilità – 335 mln €
Le zone dell’Appennino centrale hanno sofferto storicamente di una carenza di collegamenti, dovuta anche alla particolare configurazione del territorio, attraversato dalle montagne che separano nettamente regioni, vallate e comuni. La Misura 4 dedicata a “Infrastrutture e mobilità” nasce dall’esigenza, rappresentata da Regioni e sindaci, di intervenire a più livelli sia sulle strade comunali e statali che sulla rete ferroviaria (stazioni comprese), cogliendo l’occasione per mettere in campo le tecnologie più recenti che consentono un minore impatto ambientale e una possibilità di sviluppare nuove fonti energetiche verdi sul territorio.
Tra le prime due Ordinanze attuative firmate il 17 dicembre c’è proprio quella dedicata al potenziamento e la riqualificazione delle principali stazioni ferroviarie del cratere sismico, per un importo di 33,5 milioni di euro. Rete Ferroviaria Italiana, che investirà con propri fondi altri 18,3 milioni di euro, dovrà eseguire gli interventi. I lavori di miglioramento riguarderanno le stazioni di Teramo, L’Aquila, Ascoli Piceno, Fabriano, Macerata, Tolentino e Tolentino Campus, Rieti, Antrodoco, Spoleto e Baiano di Spoleto.
Per le strade statali che attraversano le quattro regioni sono stati stanziati 177 milioni di euro, 140 dei quali per l’esecuzione dei lavori e 37 per la progettazione di nuovi interventi. Questi ultimi, grazie all’intesa raggiunta con il Ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, saranno finanziati con rilevanti risorse aggiuntive nell’ambito del nuovo contratto di programma con l’ANAS, che è il soggetto attuatore delle opere di ripristino della rete stradale dopo il sisma. I primi cantieri riguarderanno la SS 4 Salaria, la SS 260 Picente tra L’Aquila e Amatrice, la SS 78 tra Belforte, Sarnano e Amandola, la SS 210 Amandola-Servigliano, la SS 685 Tre Valli Umbre tra Borgo Cerreto e Vallo di Nera. Gli interventi in progettazione riguardano invece altri tratti della Picente e della SS 78, il collegamento tra Teramo e Ascoli, la Tre Valli Umbre tra Spoleto e Acquasparta.
Un altro intervento, previsto dall’Ordinanza già firmata il 20 dicembre, riguarda il treno a idrogeno, a zero impatto ambientale, nella tratta tra Terni, Rieti, L’Aquila e Sulmona. Il progetto, che prevede anche la realizzazione di tre impianti in Lazio, Umbria e Abruzzo per la produzione di idrogeno “green” destinato al treno, ma anche all’alimentazione del trasporto locale ed extraurbano su gomma, fondi per la progettazione e per l’acquisto del materiale rotabile, è finanziato con 50 milioni di euro. A questi si aggiungeranno altri 59 milioni di euro dal bilancio del Ministero delle Infrastrutture, per l’acquisto di nuovi treni a idrogeno, grazie all’intesa con il ministro Enrico Giovannini, che ha sostenuto il progetto, insieme a Rete Ferroviaria Italiana, Rfi sia per l’impatto positivo sull’ambiente, che per la riduzione dei tempi di intervento per il miglioramento della tratta, che avrebbe dovuto essere elettrificata. Per il collegamento ferroviario a idrogeno, affidato a Rete Ferroviaria Italiana, è prevista la messa in esercizio nel 2027. La linea Terni-Sulmona, che passa per Rieti e L’Aquila, è un’importante dorsale tra Lazio, Umbria ed Abruzzo e si snoda per un percorso di 163 km, a binario semplice e operata da locomotori a trazione diesel. La realizzazione del collegamento a idrogeno permetterà, oltre all’abbattimento totale delle emissioni inquinanti, un consistente rafforzamento dell’offerta di trasporto sulla tratta Terni-Sulmona, e completa gli interventi per la mobilità ferroviaria nei territori del cratere sisma già previsti dal PNRR nazionale con il rafforzamento dei collegamenti Orte-Falconara e Roma-Pescara.
Ci sono, infine, altri 60 milioni di euro per la sistemazione ed il miglioramento della rete delle strade comunali all’interno dei due crateri, sulla base degli elenchi trasmessi dalle Regioni e che saranno attuati in gran parte dai comuni interessati.