Per la ricostruzione post sisma 2016 di Castelluccio di Norcia dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale e dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia e Regione Umbria mettono in campo un progetto unico al mondo. Il piccolo borgo sarà infatti realizzato su piastre di oltre 6mila metri quadri che isoleranno sismicamente tutte le costruzioni, mettendole al riparo dal rischio di nuovi terremoti.
Il progetto e il percorso tecnico e amministrativo che lo hanno reso possibile sono stati illustrati oggi al MAXXI di Roma in una giornata di lavoro su “Città, infrastrutture e terremoti: modelli antisismici d’avanguardia in Umbria” e dedicata appunto alla presentazione del modello antisismico per la ricostruzione di Castelluccio.
Il Commissario Giovanni Legnini ha sottolineato che “la ricostruzione di Castelluccio di Norcia è un progetto pilota sotto tre profili: quello della sicurezza sismica, quello del rapporto tra sicurezza e tutela ambientale e storico-architettonica e infine sotto il profilo normativo. Un’esperienza importante che mi auguro possa essere replicata anche in altri luoghi”. Legnini ha ricordato che “un anno e mezzo fa non sarebbe stato possibile adottare uno strumento come l’Ordinanza speciale in deroga, segno che l’innovazione, anche nella forma giuridica, rappresenta un forte sostegno alla sfida delle ricostruzioni post sisma in Italia”.
Ha aggiunto Legnini: “L’obiettivo primario resta quello della sicurezza: come insegnano la ricostruzione di Castelluccio e quella più generale dell’Umbria, i terremoti nell’Appennino centrale sono frequenti e si verificano purtroppo ciclicamente. Ora che possiamo mettere in campo le più avanzate tecniche e conoscenze di antisismica, possiamo scongiurare quanto avvenuto in passato, ad esempio con gli interventi post sisma del ’97 che sono stati rapidi, ma dopo il 2016 ci siamo trovati costretti ad intervenire nuovamente su una parte rilevante del patrimonio edilizio ricostruito”.
Castelluccio di Norcia – La piccola frazione di Norcia, che sorge a 1.452 metri ed è conosciuta anche come “Piccolo Tibet” per il suggestivo piano su cui si affaccia, è nota per uno scenario naturale unico a livello europeo, caratterizzata dalla fioritura estiva della lenticchia che attira ogni anno migliaia di visitatori. Le scosse del 2016 e in particolare quella del 30 ottobre hanno quasi raso al suolo l’intero abitato.
Il progetto dell’Università di Perugia – In virtù della conformazione di Castelluccio e della vicinanza alla faglia del Vettore da cui ha originato la scossa del 30 ottobre, l’ateneo ha previsto per la ricostruzione del paese la realizzazione di due piattaforme antisismiche, una per ciascuna delle due parti in cui si articola l’abitato. La prima sarà realizzata “Sotto le mura” e l’altra “Sopra le mura” per un totale di circa 6mila metri quadri e una spesa ipotizzata di 6 milioni di euro. La fondazione è una platea in cemento armato spessa poco meno di un metro e dotata sulla sommità di sostegni dove sono installati gli isolatori. Lo spazio libero tra fondazione e piastra isolata (1 metro circa) sarà utilizzato per le operazioni di ispezione e manutenzione e per il posizionamento degli impianti sotterranei.
Un borgo da studiare – L’intervento di ricostruzione del centro di Castelluccio costituirà un modello progettuale importante non solo per la sicurezza degli abitanti e per i tanti turisti che ogni anno visitano la piana, ma anche per la realizzazione di un sistema di ambienti e percorsi che renderanno accessibile e visitabile l’infrastruttura sia agli addetti ai lavori (per una corretta manutenzione del sistema), sia a tutta la comunità scientifica e agli studenti di tutto il mondo interessati a studiare processi e metodi avanzati per la ricostruzione post-sismica.
L’Ordinanza speciale in Deroga – La distruzione quasi totale delle case e delle architetture storiche, unita al dissesto idrogeologico e alla peculiare conformazione del borgo che sorgeva su dei terrazzamenti naturali, hanno da subito rappresentato una sfida sia tecnica che procedurale per la ricostruzione di Castelluccio. La soluzione studiata sotto il profilo normativo è l’Ordinanza Speciale in deroga firmata il 15 luglio di quest’anno dal Commissario Straordinario alla Ricostruzione Post Sisma 2016, Giovanni Legnini. L’Ordinanza finanzia il consolidamento del versante nord del centro storico per 1 milione di euro e della viabilità di accesso al nucleo abitato per 2,5 milioni, ed il finanziamento per altri 2 milioni di euro per la progettazione di altre sei opere pubbliche: il ripristino delle strade principali e secondarie del nucleo abitato, la realizzazione dei terrazzamenti e dei sottoservizi, la realizzazione degli spazi pubblici, dei parcheggi interrati e dei percorsi pedonali e di sicurezza. Altra novità assoluta nella storia della ricostruzione post sisma è il fatto che Castelluccio sarà oggetto di una ricostruzione unitaria ad opera dello Stato, in collaborazione con i privati proprietari degli edifici. Dopo l’approvazione del programma delle demolizioni da parte del Consiglio comunale, è prevista la creazione di un unico Consorzio che produca un’unica pratica di ricostruzione, in modo da rendere i lavori ancora più rapidi.