Rapporto ricostruzione: presentate 14 mila domande, 5 mila approvate, spesi 500 milioni di euro

 

Il Commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, ha diffuso oggi un Rapporto sullo stato di avanzamento della ricostruzione privata e pubblica nel Centro Italia a quattro anni dal primo degli eventi sismici del 2016, quello che il 24 agosto ha colpito Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto. ”I dati che pubblichiamo parlano di 5.325 progetti approvati nei quattro anni passati, di cui 2.544 già realizzati e 2.758 cantieri In corso per la ricostruzione privata; le opere pubbliche finanziate sono 1.405, delle quali concluse solo 86 ed i cantieri aperti attualmente sono 85” scrive il Commissario nella prefazione al Rapporto, rimarcando le lentezze del processo. “Il nostro obiettivo  – sottolinea Legnini – è quello di incrementarli in misura sempre maggiore nei prossimi sei mesi e di vedere aperti almeno 5.000 cantieri privati e pubblici  per la prossima primavera, con un ritmo crescente nei mesi e negli anni successivi”.

La ricostruzione privata

Nel primo semestre 2020 la ricostruzione, che già procedeva molto lentamente, è stata pesantemente condizionata dal blocco delle attività e dalle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria per il Covid-19. A fronte di 80 mila edifici che risultavano inagibili in base alle schede Aedes, Fast e perizie per la valutazione iniziale del danno, 30 mila con danni lievi e 50 mila con danni gravi, dal momento del sisma al 30 giugno 2020 sono state presentate 13.948 richieste di contributo per la ricostruzione. Di queste, 5.325 sono state accolte, 678 respinte e 7.945 risultano in fase di lavorazione secondo la vecchia procedura, che prevede tempi medi di istruttoria di circa un anno, e che è stata radicalmente modificata dall’Ordinanza 100 del 9 maggio scorso.

Quadro sintetico della ricostruzione privata. Giugno 2020

Per imprimere un’accelerazione a questo processo l’Ordinanza 100, che attua un principio previsto da una legge del 2019, attribuisce ai professionisti il compito di autocertificare le conformità urbanistiche e determinare l’importo del contributo per la riparazione o la ricostruzione dell’immobile, e stabilisce tempi massimi per i compiti dei Comuni, degli Usr, delle eventuali Conferenze chiamate a esprimersi sui vincoli. I tempi per la concessione del contributo, con la nuova procedura, arrivano ad un massimo di 110 nei casi più complessi. Con l’Ordinanza varata il 21 agosto si consente il recupero delle domande già presentate, sono circa 8 mila, e il loro reinstradamento secondo le nuove regole per arrivare alla loro definizione nel tempo più breve possibile. Allo stesso tempo, con il Decreto Legge 104 di Ferragosto, sono stati stabiliti i nuovi compensi per i professionisti incaricati dei progetti.

L’atto conclusivo di questo ampio e incisivo processo di revisione delle norme sarà costituito dal Testo Unico della ricostruzione privata che dopo un’ampia consultazione sarà varato entro il mese di ottobre, e con il quale saranno affrontati e rivisti gli ultimi aspetti tecnici ed i problemi ancora irrisolti, nonché abrogate tutte le vecchie norme incompatibili.

Questo percorso è stato fin qui ampiamente e positivamente condiviso con i Governatori delle Regioni colpite, Con i Sindaci, i rappresentanti delle Professioni Tecniche, le Associazioni ed i Comitati dei cittadini colpiti dal sisma. Chiuso il cantiere normativo, è indispensabile che tutti ora si adoperino per far aprire i cantieri della ricostruzione, che non può più attendere.

La ricostruzione pubblica

Lo stato di avanzamento della ricostruzione pubblica è ugualmente in forte ritardo, a causa dell’estrema complessità delle procedure, di molti interventi necessari soprattutto nei Comuni più danneggiati dal sisma, ma anche dalla frammentazione delle stazioni appaltanti, dalle difficoltà di molti Comuni a dedicare alla ricostruzione professionalità adeguate. A fronte di 2,1 miliardi di euro impegnati, le risorse effettivamente erogate ammontano a circa 200 milioni di euro, circa 10% del totale. A questi si aggiungono 26,8 milioni di euro concessi direttamente ai Comuni, con l’Ordinanza 104, per il completamento di interventi già avviati e la realizzazione di nuove piccole opere.

Le varie Ordinanze dei Commissari hanno individuato e finanziato il ripristino di 1.405 opere pubbliche (tra le quali 250 scuole), 942 Chiese, ma anche 172 microzonazioni e 94 perimetrazioni nei centri più colpiti, già eseguite. In questi quattro anni sono stati ultimati 86 lavori sulle opere pubbliche e altri 85 sono in corso (le scuole concluse sono per ora 17 e ci sono 6 cantieri in esecuzione), e sono state ripristinate 100 Chiese, con altri 45 cantieri aperti.

Quadro sintetico della ricostruzione pubblica. Giugno 2020

Il Decreto Legge 76 varato a luglio contiene molte novità e strumenti utili all’accelerazione della ricostruzione pubblica. Si attribuisce ad esempio al Commissario la facoltà di individuare le opere urgenti e di particolare criticità, compresa la ricostruzione dei centri storici più danneggiati, e di agire con poteri in deroga straordinari. Lo stesso Decreto prevede, in via provvisoria, l’affidamento dei lavori pubblici e dei servizi di architettura e ingegneria con affidamento diretto o con una semplice procedura negoziata ad invito. I lavori di riparazione delle Chiese vengono ricondotti nell’ambito della ricostruzione privata, sebbene il finanziamento resti a carico della contabilità del Commissario. Con l’Ordinanza 106 emanata il 22 agosto la procedura di ricostruzione delle Chiese è stata interamente ridefinita nel segno della semplificazione e dell’accelerazione.

Il recente Decreto Legge di agosto, oltre alla proroga dello stato di emergenza a tutto il 2021, prevede l’avvio della stabilizzazione del personale impiegato a tempo determinato nei Comuni per la ricostruzione, che potrà fornire un’ulteriore spinta alla ricostruzione. Entro poche settimane, inoltre, sarà ultimata la revisione e riprogrammazione del piano delle opere pubbliche avviata dal Commissario con le Regioni e gli Uffici Speciali, aggiornando le priorità e le dotazioni di spesa, per far partire, sfruttando appieno le semplificazioni appena introdotte, il massimo numero di cantieri possibile.

Le misure di sostegno all’economia

Nel corso del semestre, in coincidenza con l’emergenza Covid-19, si è deciso di fornire al sistema impegnato nella ricostruzione post sisma tutta la liquidità possibile, con il pagamento dell’anticipo del 50% ai tecnici sui progetti presentati e il pagamento alle imprese dei lavori effettuati nei cantieri. Nello stesso tempo si è avviata la costituzione della Cabina di Regia a Palazzo Chigi, cui è demandata la finalizzazione di un Fondo da 50 milioni di euro per il 2020 al sostegno delle attività produttive. Nel Decreto Legge di agosto, oltre all’estensione dello stato di emergenza nel cratere del sisma 2016 per tutto il 2021, è prevista la proroga al 2021 dei benefici della Zona Franca Urbana per i 138 comuni del cratere sismico, nell’attesa di poterne definire una nuova articolazione. Tra le misure del Decreto il rimborso della Tari ai Comuni e lo slittamento a giugno del recupero delle bollette elettriche, sospese nel cratere da quattro anni, con un nuovo regime di agevolazione per i titolari di utenze relative a immobili inagibili.