Il Commissario per la ricostruzione risponde alle critiche sulla lentezza dovuta a quantità e ripartizione del personale sisma
“Esorto Ceriscioli e Pezzanesia rimboccarsi le maniche come fanno Commissario e Governo anziché rilanciare continuamente a beneficio dei media. Grazie alla semplificazione normativa ora in campo non c’è più spazio peri bluff: serve mettere le carte in tavola guardando allo stato dell’arte della ricostruzione per correggere e spingere ove necessario”.
Piero Farabollini, Commissario per il sisma 2016, a 24 ore dalla proroga per la presentazione dei progetti di ricostruzione per danni lievi risponde ad un nuovo attacco. Il presidente della Regione (che da vice commissario siede nella cabina di regia del sisma dal momento della sua costituzione) e il sindaco di Tolentino lamentano carenza di personale e ritardi nella convocazione dei sindaci per la ripartizione delle 200 unità aggiuntive previste dal DL 32 Sblocca Cantieri.
“Guardiamo ai dati che ci sono stati forniti dagli USR: mostrano come il collo di bottiglia è in primis la mancata presentazione delle pratiche, non la loro quantità rispetto al personale disponibile – spiega Farabollini– Prendiamo l’esempio di Tolentino che ha in dotazione 12 persone oltre al personale tecnico del comune.Su 2.158 domande attese ne sono state presentate solo 339: è circa il 18%, come dire che ogni risorsa sisma ha dovuto gestire dal 2017 ad oggi circa l’1,5% del totale presentato. Stando ai dati aggiornati a maggio 2019 ed in corso di elaborazione da parte della struttura commissariale, il tasso di carico pro capite attuale del personale sisma a Tolentino è di 11 pratiche di cui circa l’80% relativo a danni lievi. Non credo ci sia bisogno di dire altro se non un sonoro basta con le polemiche sterili”
Polemiche quasi quotidiane visto ogni occasione è buona per prendere di mira il commissario con una pretestuosità più che evidente come nel caso del ritardo nella convocazione dei sindaci o per l’assenza al comitato istituzionale Marche.
“Ho inviato tre giorni fa una lettera anticipandola e si parla già di ritardo nella convocazione. Sapevano tutti che non avrei partecipato al comitato istituzionale perché ero in Prefettura per il tavolo antimafia della ricostruzione e a Muccia per l’inaugurazione della scuola donata dalla Fondazione Bocelli eppure si parla della mia assenza come fossi latitante– chiosa amaro il Commissario –Ceriscioli inoltre sapeva di non poter ipotizzare alcuna ripartizione del personale perché delle modalità non solo abbiamo parlata ai tavoli tecnici, ma sono imposte dal DL 32 che all’art. 22 recita testualmente: ‘Il Commissario Straordinario può autorizzare con proprio provvedimento gli uffici speciali per la ricostruzione ed i comuni a stipulare nei limiti previsti … fino a 200 unità complessive di personale di tipo tecnico o amministrativo-contabile da impiegare esclusivamente nei servizi necessari alla ricostruzione’ demandando (art. 23) ad ordinanza commissariale‘le modalità e i criteri per la regolamentazione’ dell’assegnazione di personale a quei comuni che intendano gestire la ricostruzione degli edifici con esito B, C ed E livello operativo L4. Insomma Governo e Parlamento, che ci hanno dato gli strumenti per snellire, lo hanno detto chiaro: no all’ utilizzo del personale sisma per rimpinguare gli staff di segreteria e razionalizzazione delle risorse in base alle effettive necessità, non alla mera ripartizione percentuale”.