“Il checkup della ricostruzione a quasi due anni dall’avvio dei lavori effettivi ci ha imposto alcune scelte che rafforzano la collaborazione con professionisti ed imprese. Abbiamo quindi preceduto ad una prima revisione delle ordinanze che, ne sono certo, darà il suo apporto all’implementazione dei processi di ricostruzione”.
Piero Farabollini, commissario per la ricostruzione post sisma 2016 commenta così l’uscita di una nuova ordinanza approvata ieri 6 giugno in cabina di coordinamento.
Sul piatto argomenti importanti quali l’avvio dei lavori entro i tre mesi dalla concessione pena la revoca del contributo e la priorità agli interventi a favore dei soggetti assegnatari dei moduli abitativi rurali per riparazione, ripristino con miglioramento sismico e ricostruzione. Regolamentate le varianti per interventi su danni lievi e gravi: dovranno essere nei limiti del contributo concedibile e compatibili con la disciplina sismica ed urbanistica. Saranno finanziate dai ribassi d’asta che, se non utilizzati, torneranno nella disponibilità del Commissario per rimodulare il quadro economico degli interventi. Definiti riparazione e rafforzamento di edifici di proprietà mista; ammessi lo slittamento della consegna per gli interventi di importo superiore a 200.000 euro (ogni centomila euro di lavori da 1 mese fino ad un massimo di 6). Inoltre, potranno beneficiare di contributi anche le imprese proprietarie di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili danneggiati dal sisma.
“Dopo le recenti ordinanze su aree attrezzate, amministratori di condominio, durc di congruità ed utilizzo dei residui della microzonazione sismica, in attesa del decisivo supporto delle norme contenute nello sblocca cantieri abbiamo affrontato un ulteriore step dell’operativo confronto che stiamo portando avanti con la collaborazione degli USR regionali e con il Governo nella condivisione degli obiettivi per limare, ove possibile le criticità – conclude Farabollini – Già per la prossima settimana abbiamo fissato l’avvio di un ulteriore percorso che comprenderà, tra l’altro, la versione finale dell’ordinanza sul secondo piano dei beni culturali.”