Al via la progettazione definitiva per la nuova scuola “Edmondo De Amicis”di Colmurano: più moderna, “green” e sicura

Via libera all’avvio della progettazione definitiva per il nuovo plesso scolastico “Edmondo De Amicis” di Colmurano. Con il decreto n. 915 del 10 ottobre 2025, la Struttura commissariale sisma 2016, guidata dal commissario straordinario Guido Castelli, ha disposto il trasferimento di 494.600 euro all’Ufficio Speciale Ricostruzione Marche, pari al 20% dell’importo complessivo previsto per l’intervento, del valore totale di 3,8 milioni di euro.

Il progetto, inserito nell’Ordinanza Speciale n. 31/2021 dedicata alla ricostruzione e all’adeguamento delle scuole nei territori colpiti dal sisma, ha come obiettivo la realizzazione di un nuovo edificio scolastico, come stabilito dall’Ordinanza n. 96/2025. L’intervento è finanziato per 2,47 milioni di euro con fondi sisma, 187 mila euro da fondi MIUR e 1,14 milioni tramite Conto Termico, che consentirà di realizzare un edificio ad alta efficienza energetica e dotato delle più moderne tecnologie per la sicurezza sismica e ambientale.

«Garantire alle comunità dell’Appennino scuole moderne, sicure ed efficienti è una priorità assoluta – dichiara il commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli –. Con questo intervento a Colmurano si compie un passo concreto per restituire spazi educativi adeguati e all’altezza delle nuove esigenze didattiche e ambientali. Le scuole sono il primo presidio di comunità e di futuro: investire su di esse significa investire nella rinascita dei nostri borghi».

 

Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il Commissario Castelli: “Grazie all’Esercito per l’impegno nel cratere. Non dimentichiamo

“Una giornata importante per il nostro Paese, per la nostra Regione e anche per il cratere. Sono qui per dovere istituzionale, per incontrare la massima autorità dello Stato, ma soprattutto per dire grazie all’Esercito.  Oggi celebriamo la Giornata delle Forze Armate e ricordiamo come, nell’immediatezza del disastro del 2016, l’Esercito fu pronto, operativo, efficace: intervenne per sgomberare le macerie, ricostruire ponti e infrastrutture, portare soccorso e presenza dello Stato. Non dimentichiamo quel contributo. Grazie al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che non ha mai smesso di dimostrare attenzione e vicinanza a tutto ciò che riguarda la ricostruzione. Fu lui, del resto, a presenziare ai funerali di Stato in quelle giornate drammatiche, quando a seguito della terribile scossa del 24 agosto 2016, il Centro Italia  pagò un tributo di sangue altissimo. Dire grazie e fare memoria, insieme: questo è il senso del 4 novembre.”

Così Guido Castelli, Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016, oggi ad Ancona in occasione delle celebrazioni per le celebrazioni della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Edilizia cimiteriale: cantieri attivi e nuovi interventi

«Nelle Marche, il programma di recupero e messa in sicurezza dei cimiteri danneggiati dal sisma del 2016/2017 sta proseguendo con intensità. Grazie ai fondi stanziati attraverso le ordinanze commissariali e alla regia dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, numerosi interventi sono già in corso, mentre altri sono stati recentemente approvati o finanziati».

Così il commissario alla ricostruzione Guido Castelli, che fa il punto sugli ultimi aggiornamenti relativi all’edilizia cimiteriale.

A Visso, nella frazione Villa Sant’Antonio, è in corso l’intervento di demolizione e ricostruzione del cimitero, con un contributo complessivo di oltre 819.000 euro. È stata recentemente liquidata una tranche da 262.244 euro, pari all’80% del contributo al netto delle somme già erogate.

Appena iniziati i lavori nella frazione Arli di Acquasanta Terme, per il recupero del cimitero grazie ad un contributo di 376.271 euro. Sempre ad Acquasanta, ma nella frazione di Favalanciata, l’Usr ha approvato il progetto esecutivo da 200.000 euro per il recupero del cimitero, con interventi locali su murature, coperture e strutture in cemento armato.

A Carassai è invece giunto alla fasa finale l’intervento di riparazione post-sisma del cimitero del capoluogo, con un contributo di 346.477 euro.

A Monte Cavallo, nella frazione Collattoni, l’Usr ha approvato il progetto esecutivo da 116.610 euro per il miglioramento sismico del muro di cinta e della chiesa interna al cimitero. Gli interventi prevedono consolidamenti murari, intonaci armati e ripristino delle coperture.

Nel comune di Cessapalombo, infine, la Conferenza regionale ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica da 150.000 euro per il restauro e la riparazione dei danni al cimitero della frazione Monastero. Il progetto prevede consolidamenti strutturali, rifacimento delle coperture, restauro della chiesa interna e miglioramento dell’accessibilità.

Castelli: “Norcia rinasce, la Basilica di San Benedetto torna a essere il cuore spirituale dell’Appennino”

“Il portone della Basilica di San Benedetto che si spalanca dopo nove anni è il simbolo più potente della rinascita di un territorio che non ha mai abbandonato la speranza e smesso di credere nella rinascita della sua comunità.”
Così il Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli, ha commentato la solenne cerimonia di dedicazione della Basilica di Norcia, presieduta da Monsignor Renato Boccardo, che ha restituito ai fedeli e all’intera cristianità la casa del patrono d’Europa.
“Questa giornata – ha proseguito Castelli – segna un passaggio fondamentale nel cammino della ricostruzione. La Basilica di San Benedetto non è soltanto un monumento di straordinario valore storico e artistico, ma un faro di spiritualità che illumina la Civitas Appenninica e tutta l’Europa. La sua riapertura è il segno tangibile di ciò che insieme, attravereo la collaborazione delle istituzioni e il lodevole lavoro delle maestranze, con perseveranza e visione, stiamo realizzando: la rinascita dell’Appennino centrale, che torna a essere luogo di vita, di fede e di futuro.”
“La ricostruzione della Basilica di Norcia è il simbolo di un’Italia che non si arrende: dalle ferite del passato fiorisce una nuova speranza. Qui, dove San Benedetto diede un’anima all’Europa, ritroviamo la forza delle nostre radici e il coraggio di guardare avanti. Questo momento sancisce anche l’impegno concreto del Governo Meloni nel sostenere la ricostruzione nell’area del sisma del 2016 e il futuro delle aree interne della nostra Nazione” ha detto il Ministro Francesco Lollobrigida.
Alla cerimonia hanno preso parte , oltre al Ministro Francesco Lollobrigida, rappresentanti nazionali e regionali delle istituzioni, i sindaci dei comuni umbri del cratere, rappresentanti delle autorità ecclesiastiche e la cittadinanza nursina. Un messaggio di saluto è giunto anche dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni che, commenta Castelli “con le sue sentite parole ha voluto sottolineare l’importanza di questa giornata e l’attenzione costante riservata da parte dell’Esecutivo alle comunità del Centro Italia. Il percorso di rinascita – ha concluso Castelli – prosegue con crescente fiducia e volontà. Ogni pietra che torna al suo posto, ogni luogo che rinasce, rappresenta una promessa mantenuta e un passo in avanti verso il futuro che queste terre meritano.”

Il 30 e 31 ottobre la basilica di S. Benedetto a Norcia verrà restituita ai fedeli

Il 30 e 31 ottobre, dopo nove anni dal crollo, la Basilica di San Benedetto a Norcia viene restituita ai fedeli, alla comunità, ai turisti e ai pellegrini. Il 30 ottobre 2016 la terza scossa, la più distruttiva, della sequenza sismica iniziata il 24 agosto, rase al suolo uno dei luoghi simbolo della spiritualità: la chiesa eretta sui resti della casa natale di San Benedetto, e della sorella Santa Scolastica, fu sbriciolata sotto il crollo del campanile. Restò in piedi solo la facciata e poco altro: l’80% del monumento non esisteva più.

I lavori per la ricostruzione della Basilica di San Benedetto a Norcia hanno avuto inizio il 16 dicembre del 2021, e in meno di quattro anni l’edificio è stato ricostruito interamente con tutte le attenzioni filologiche richieste dal materiale che è stato recuperato, catalogato, ricollocato (mattone per mattone) con l’aggiunta delle migliori tecnologie disponibili, per garantire la sicurezza antisismica dell’intera costruzione.

L’intervento di ricostruzione è stato finanziato grazie alle risorse messe a disposizione dal Commissario per la Ricostruzione Sisma 2016, dalla Regione Umbria e da Eni Spa, per un importo totale di circa 15 milioni di euro. Il Ministero della Cultura con la Soprintendenza Speciale Sisma 2016 ha curato l’atto di indirizzo e l’affidamento della progettazione, e con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Umbria ha seguito la direzione lavori.

In questo fine settimana, prima della Festa di Ognissanti, due giornate – il 30 e il 31 ottobre – celebreranno la riapertura della Basilica. Due giorni di appuntamenti importanti.

Presentazione dei lavori di ricostruzione. Giovedì 30 ottobre alle ore 16.30, a Norcia presso la Sala Digipass, si terrà la presentazione dei lavori di ricostruzione della Basilica. Porteranno i saluti istituzionali: il sindaco di Norcia avv. Giuliano Boccanera, la presidente della giunta regionale dell’Umbria ing. Stefania Proietti, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo, il commissario straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione post sisma 2016 sen. Guido Castelli, il ministro della Cultura dott. Alessandro Giuli. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming nei social dell’Archidiocesi: canale YouTube (Archidiocesi Spoleto Norcia) e pagina Facebook (SpoletoNorcia).

Celebrazione di dedicazione della Basilica. Il momento più atteso è chiaramente è la riapertura della Basilica al culto: la solenne celebrazione eucaristica avverrà venerdì 31 ottobre alle ore 16.30, presieduta dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo Con il Presule concelebreranno: gli Arcivescovi e Vescovi dell’Umbria, tra cui il card. Gualtiero Bassetti arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve, altri Vescovi, diversi Abati delle Abbazie benedettine in Italia, tra cui l’Abate Primate della Confederazione Benedettina Jeremias Schröder, e i presbiteri dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia. Saranno diverse le autorità presenti, tra cui: il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste on. Francesco Lollobrigida (il Ministro riceverà la stampa accreditata alle ore 16.00 del 31 ottobre, dinanzi alla Basilica, ndr); il vice presidente del Parlamento Europeo l’on. Antonella Sberna; il commissario straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione post sisma 2016 sen. Guido Castelli; la presidente della giunta regionale dell’Umbria ing. Stefania Proietti; il sindaco di Norcia avv. Giuliano Boccanera; i sindaci dei Comuni che ricadono nel territorio dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia. La Messa sarà animata dalla corale diocesana, diretta da Mauro Presazzi; per la prima volta verrà eseguito il nuovo inno a S. Benedetto composto e musicato da mons. Marco Frisina, presbitero della diocesi di Roma. Nel transetto sinistro della Basilica troverà posto l’immagine della Madonna Addolorata, tanto venerata a Norcia, in attesa che si ricostruisca la sua chiesa; nella zona del presbiterio, invece, verrà collocato, protetto da una teca e da un impianto di video sorveglianza, il reliquiario di S. Benedetto.

Per il Ministro della Cultura Alessandro Giuli “I territori del sisma del Centro Italia sono luoghi dell’anima. Finalmente riaperta, la Basilica di San Benedetto torna a essere un punto di riferimento per Norcia, per l’Umbria e per l’intera Italia. Anche grazie al lavoro degli specialisti del MiC, che hanno saputo unire l’eccellenza tecnica alla sensibilità storica e artistica, oggi celebriamo un momento di straordinaria importanza. Per la comunità nursina, per l’Italia, per l’Europa intera”.

Il Commissario Guido Castelli ha dichiarato: “Quando una comunità è forte e determinata, quando le Istituzioni l’ascoltano e si mettono al servizio del territorio, quando le migliori competenze si dedicano alle opere più ambiziose, quando pubblico e privato si muovono nella stessa direzione, ecco, è possibile che avvengano miracoli. Come la ricostruzione della Basilica di San Benedetto, a Norcia. Arte, memoria, spiritualità, cultura, passato e futuro sono “risorti” con la Basilica del Patrono d’Europa. Oggi possiamo guardare con più fiducia a tutto il resto che manca ancora per ridare vita al Centro Italia ferito dal sisma del 2016-2017. Ma i simboli servono a moltiplicare le forze. La Basilica di Norcia restituita ai fedeli, alla comunità nursina, ai pellegrini e ai turisti è uno di questi simboli. E continueremo a lavorare perché la patria di San Benedetto possa diventare Capitale europea della Cultura nel 2033, come luogo simbolo di tutta la “Civitas appenninica” e delle sue radici cristiane che hanno fecondato tutto il Vecchio Continente. Qui rinasce il Centro Italia, l’Italia intera, e, vogliamo crederlo, tutta l’Europa”.

Le parole dell’Arcivescovo Renato Boccardo. “La dedicazione di una chiesa e la consacrazione di un altare, come faremo il 31 di ottobre a Norcia per la Basilica di S. Benedetto, ci dicono che tutto questo luogo viene messo a parte perché assume una destinazione particolare: diventa il luogo dove Dio abita, la sua casa di Dio in mezzo a quella degli uomini. E noi ammiriamo allora la bellezza di questa struttura architettonica, la bellezza dei bronzi sull’altare, l’ambone e la sede, che ricordano S. Benedetto e Santa Scolastica, e ci rallegriamo per questo lavoro di squadra che giunge al termine e restituisce alla Città di Norcia, all’Archidiocesi e all’Europa tutta questo monumento. Monumento che però ripropone il messaggio di S. Benedetto, il suo Ora et labora, la sua intuizione che riesce a mettere insieme uomini diversi che vogliono raggiungere un fine comune. Inoltre, ritrovare questo bel monumento sarebbe poca cosa se non fosse abitato e vissuto da una comunità cristiana viva, ricca della sua appartenenza al Signore e capace di raccontare e di comunicare la bellezza del messaggio di Gesù. Le chiese servono nella misura in cui sono abitate e vissute da una comunità dei credenti, che, nell’ascolto della Parola e nel Pane Eucaristico, attingono la forza per l’annuncio gioioso della presenza viva del Signore nella vita di ogni giorno”.

Il presidente della Regione Umbria Stefania Proietti ha sottolineato che “La riapertura della Basilica di San Benedetto è un traguardo che segna la rinascita della Valnerina ed è il frutto di una ripresa consistente della ricostruzione e di una collaborazione tra le istituzioni e i soggetti privati, che hanno lavorato senza sosta per superare ogni ostacolo, unendo competenze, passione e determinazione.  Con la riapertura della Basilica il 30 ottobre si vuole rivolgere un pensiero a quel giorno di nove anni fa quando una delle scosse più forti ne causò il crollo.  La Basilica di San Benedetto oggi rinasce più solida e sicura di prima, grazie a un intervento di ricostruzione esemplare per celerità e qualità. I lavori, iniziati il 16 dicembre 2021, sono stati completati in meno di quattro anni.  La riapertura della Basilica è un messaggio di speranza per tutti coloro che ancora attendono di tornare nelle loro case, un segnale che la vita e la socialità stanno ripartendo. Ed è un messaggio che va oltre i nostri confini perché è un richiamo ai valori del lavoro, dell’impegno, dell’unione e rimette al centro il valore universale di San Benedetto, il suo “Ora et labora”, che unisce spiritualità e operatività, proponendo un modello di unità autenticamente umana.  Come Regione Umbria, continueremo a lavorare con tutto il nostro impegno per valorizzare la Valnerina e tutte le zone colpite dal sisma, che non saranno lasciate indietro, ma anzi diventeranno un simbolo di risveglio e di forza per tutta la nostra comunità”

Il sindaco Giuliano Boccanera ha aggiunto che “Con la restituzione della Basilica di San Benedetto, Norcia sente riavvicinarsi quella normalità bruscamente interrotta nove anni fa. La comunità nursina stretta attorno all’edificio del suo patrono e patrono dell’Europa intera, si fa più fiduciosa nei riguardi del futuro. La ricostruzione procede. Lo vediamo. La riapertura della Basilica è un simbolo potente per la ripresa della vita sociale ed economica della nostra città. Siamo pronti a ricevere i turisti e i pellegrini che vorranno tornare a visitare i luoghi di Benedetto. E siamo pronti a rilanciare la candidatura di Norcia – in nome della civitas Appenninica – come capitale europea della cultura 2033”

Terremoti Marche 2022 e Umbria 2023: verso la scadenza del 31 ottobre per la manifestazione di volontà a ricostruire

La Struttura commissariale sisma 2016, competente anche per gli interventi di ricostruzione conseguenti agli eventi sismici che hanno colpito la costa marchigiana il 9 novembre 2022 e la provincia di Perugia il 9 marzo 2023, ricorda che il termine per la presentazione della manifestazione di volontà a ricostruire è fissato al 31 ottobre 2025.

Cittadini e imprese che hanno subito danni dovranno presentare la propria manifestazione attraverso la piattaforma digitale Ge.Di.Si, che consente di attivare formalmente il processo di ricostruzione privata.

Il provvedimento segna l’avvio operativo della fase di progettazione e ricostruzione nei territori colpiti, in particolare nei comuni di Ancona, Pesaro, Fano e in quelli umbri interessati dal sisma del 2023, come Umbertide e Gubbio.

È inoltre in via di definizione la questione relativa al Contributo di Autonoma Sistemazione (CAS) per i cittadini marchigiani colpiti dal terremoto del 2022. Dopo la sospensione seguita alla fine dello stato di emergenza, è infatti in corso di pubblicazione il provvedimento che ne regolerà la riattivazione.

«Stiamo costruendo un percorso di ricostruzione ordinato e tempestivo – sottolinea il Commissario alla ricostruzione, Guido Castelli –. La scadenza del 31 ottobre rappresenta un passaggio fondamentale per avere un quadro completo e dare concretezza all’impegno assunto nei confronti delle famiglie e delle imprese colpite dai terremoti del 2022 e del 2023. L’obiettivo è garantire procedure semplici e tempi certi, proseguendo nel solco di un modello di ricostruzione già collaudato nel cratere 2016».

Lavoro: Castelli, badge di cantiere è una scelta di civiltà. Governo Meloni dalla parte di lavoratori e imprese

Accolgo con grande favore la decisione del Consiglio dei Ministri di introdurre il badge di cantiere: uno strumento che esprime una scelta di civiltà: tutela chi lavora e garantisce chi opera nel rispetto della legge. Si tratta di un altro risultato di rilievo del Governo Meloni, che conferma l’attenzione e la vicinanza delle istituzioni nei confronti dei cittadini e delle imprese.”

Lo dichiara Guido Castelli, Commissario Straordinario per il sisma 2016, sottolineando come questa misura rappresenti “uno strumento essenziale per garantire la sicurezza dei lavoratori, il rispetto delle regole e la trasparenza dei processi, a tutela della legalità e della concorrenza leale tra le imprese. La misura approvata oggi dal Cdm era già stata introdotta nel cratere sisma 2016 attraverso l’Ordinanza speciale n.216, il più grande cantiere d’Europa, nell’ambito degli interventi volti a rendere l’Appennino centrale un laboratorio di buone pratiche e un modello di sviluppo per le aree interne. La sua adozione ha consentito di monitorare in tempo reale l’andamento della ricostruzione pubblica e privata post-sisma, al fine di garantire una maggiore efficienza e controllo. L’adozione del badge e del settimanale di cantiere nel cratere del sisma 2016 – aggiunge il Commissario – è stata possibile grazie al fondamentale sostegno del Ministro del Lavoro Marina Calderone, alla piena collaborazione da parte del Prefetto Paolo Canaparo, Direttore della Struttura per la prevenzione antimafia, delle Prefetture coinvolte e delle Forze dell’Ordine. Un lavoro di squadra che ha prodotto risultati positivi e che oggi si estende meritoriamente su scala nazionale. La decisione del Cdm – conclude Castelli – conferma la volontà del Governo Meloni di coniugare sviluppo, sicurezza e legalità”.

Le scosse del 26 ottobre, nove anni dopo. Il centro storico di Camerino riparte. Verso la conclusione delle progettazioni: nel 2026 l’avvio dei cantieri anche nei centri più colpiti del Maceratese

La notte del 26 ottobre di nove anni fa fu segnata da scosse e paura. Alle 19,10 una prima scossa di magnitudo 5.4 fu seguita alle 21,18 da un’altra di magnitudo 5.9, entrambe con epicentro nell’Alto Nera. I terremoti di quella drammatica sera di nove anni fa, insieme alle scosse successive, quella di magnitudo record 6.5 del 30 ottobre e poi del 18 gennaio del 2017, allargarono il  cratere sismico a 138 comuni, dopo il sisma di agosto che aveva già colpito al cuore Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto.

Nella notte del 26 ottobre tra polvere e pioggia migliaia di persone lasciavano le loro abitazioni e i loro paesi con il terrore negli occhi e poche certezze. In particolare a Camerino, dove i nastri bianchi e rossi dei Vigili del Fuoco delimitavano quella che sarebbe diventata la zona rossa più grande del cratere del sisma del 2016, piombando nel silenzio. Quel centro storico vivo e pulsante di vita, studenti universitari e storia si spegneva tra i crolli e la desolazione.

Oggi, a nove anni dal sisma, quel vuoto, quel silenzio irreale, e quei passi mancati nel cuore della città dei Da Varano, sono stati spezzati dai rumori di cantiere, gru e maestranze al lavoro.

“La ricostruzione è una corsa a ostacoli, ma oggi possiamo dire che è in atto un vero cambio di passo, anche nei borghi e nelle città dove la situazione era più complessa. Stiamo chiudendo la fase delle progettazioni anche nei centri più devastati. È finalmente iniziata anche qui la stagione delle ruspe, dei cantieri che si aprono, dei lavori che diventano realtà. Dopo anni di pianificazione, finalmente si passa dalle norme ai cantieri, con risultati tangibili che si vedono nelle nostre città e nei borghi” spiega Guido Castelli, Commissario straordinario per la ricostruzione e la riparazione post sisma 2016-2017. E aggiunge: “Camerino ne è l’esempio più evidente: il centro storico, per anni simbolo del dolore e del silenzio, oggi è animato dal rumore delle maestranze e dalle gru. I lavori iniziati sono il frutto di una pianificazione seria e condivisa, di una collaborazione costante tra Struttura commissariale, USR, Regione Marche, e amministrazione comunale. Qui la ricostruzione sta trovando il suo ritmo e dimostra che, con un lavoro ordinato e di squadra, anche le situazioni più complesse possono ripartire”. “L’unica strada possibile – continua Castelli – è quella della collaborazione, della fiducia e della presenza costante sul territorio. È ciò che stiamo facendo insieme ai sindaci, ai tecnici e alle imprese, affrontando e risolvendo in maniera chirurgica ogni intoppo che si presenta, senza lasciare indietro nessuno. Voglio ringraziare i cittadini, che hanno sofferto e continuano a credere nella rinascita delle loro comunità.  Da quando ero sindaco, poi assessore, e oggi Commissario, ho sempre creduto che la montagna e le aree interne dovessero essere una priorità per la Regione e per il Paese. Oggi, nei centri più colpiti del Maceratese e dell’Alto Nera, la ricostruzione sta finalmente avendo un suo profilo e un cronoprogramma che dà certezze.  È merito di tutti: amministratori, tecnici, imprese e comunità che non si sono mai arrese. Questo camminare insieme è la chiave di volta per trasformare il dolore in rinascita, le norme in cantieri e i cantieri in futuro”.

Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli: “A nove anni dal sisma del 2016 ricordiamo una ferita che ha segnato profondamente la nostra comunità, ma anche la straordinaria capacità dei marchigiani. Oggi la ricostruzione è entrata nella sua fase più concreta: cantieri aperti e borghi che ritrovano i loro connotati. Dobbiamo proseguire in questa direzione, consapevoli che il tempo è il fattore determinante per tornare alla normalità e rendere competitivo questo territorio. Quando attraversai Camerino cinque anni fa, la situazione era profondamente diversa: oggi vediamo una città che si sta riappropriando dei propri spazi, simbolo della rinascita dell’intero Appennino. La sfida ora è far sì che la ricostruzione diventi anche rigenerazione, mettendo al centro le aree interne e investendo sulle infrastrutture che possono restituire connessioni, servizi e sviluppo. Il segno tangibile di questo impegno è la Pedemontana, opera strategica che unisce i territori e rappresenta la spina dorsale di una nuova mobilità per le Marche interne. Abbiamo lavorato molto e continueremo a farlo perché c’è ancora molto da fare, mettendo sempre al centro l’interesse del territorio. È un lavoro di squadra che coinvolge il Governo, Commissario Castelli, l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, i Comuni e le comunità uniti dall’obiettivo di restituire pienamente la vita, la dignità e le opportunità a queste terre straordinarie”.

Il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli: «A nove anni dal sisma non possiamo che ricordare come, dal 26 ottobre 2016, la nostra vita sia profondamente cambiata. È stata una catastrofe che ci ha sconvolto e che oggi viviamo con grande rispetto e dolore, perché non siamo più quelli di allora. Tuttavia, con soddisfazione possiamo dire che l’azione della ricostruzione è finalmente partita e che i risultati oggi si vedono in modo concreto, grazie a un lavoro di squadra che coinvolge il Commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli, la Regione Marche e tutti gli attori istituzionali, in primis l’Arcidiocesi e l’Università. Camerino è passata dall’essere la più grande e silenziosa zona rossa del cratere a un importante fulcro di cantieri, soprattutto per quanto riguarda la ricostruzione privata. Giorno dopo giorno vediamo la città riprendere vita, proprio con i lavori.

Il 2025 è l’anno della ricostruzione pubblica, intesa come completamento delle progettazioni relative agli edifici più significativi. Entro la fine dell’anno contiamo di concludere tutte le progettazioni previste dall’Ordinanza Speciale per la nostra città, mentre il 2026 sarà l’anno dei cantieri, quando la città tornerà concretamente a prendere forma.

Il lavoro che stiamo portando avanti insieme al Commissario si basa su interventi mirati e investimenti sempre più consistenti, intesi come riparazione a 360 gradi. Il Commissario ha saputo interpretare pienamente il suo ruolo, imprimendo un’accelerazione decisiva al percorso di rinascita che inseguiamo da nove anni».

Camerino: dalle macerie ai cantieri. Dopo anni di attesa, oggi la ricostruzione entra in una fase concreta anche nelle aree più compromesse, come sta accadendo nel cuore di Camerino, dove la ricostruzione del centro storico procede con un ritmo costante e ordinato, frutto di un lavoro di pianificazione complesso messo in campo grazie ad una forte sinergia tra Struttura Commissariale e Amministrazione Comunale. Nel centro storico sono attesi 169 progetti di ricostruzione privata, di cui 109 sono già stati presentati, pari al 64,5 per cento del totale. Tra questi, 76 interventi sono già decretati: 26 lavori sono conclusi, 36 sono attualmente in corso, e 14 stanno per partire. Altri 26 progetti sono in fase di istruttoria. Camerino storica, come è noto, è stata suddivisa in fasce di cantierizzazione, ciascuna con scadenze differenziate per la presentazione dei progetti: una scelta tecnica e organizzativa indispensabile per gestire in modo ordinato la complessità dei lavori, coordinare i cantieri e garantire la sicurezza del lavoro.

Il ritorno della vita in Piazza Cavour. Uno dei segnali di questa attività fervente è la restituzione alla città del Palazzo Arcivescovile che ospita il Museo Diocesano, nella centrale Piazza Cavour, un intervento complesso finanziato con 20 milioni di euro. L’aggregato edilizio comprende dunque il Museo Diocesano che torna a ospitare le sue opere e quelle delle chiese ancora inagibili; la canonica, la sacrestia della cattedrale ma anche gli esercizi commerciali e gli uffici presenti ai piani terra e ammezzato: qui ha riaperto un’attività bancaria, segno di un primo ritorno dei servizi proprio nel centro storico. Sempre sulla piazza avanza anche il cantiere della Cattedrale, un investimento da quasi 7 milioni e 400 mila euro dove i lavori strutturali sono conclusi al 50% e le opere di restauro al 20%, con una prospettiva di riapertura entro pochi anni.

Camerino, la rinascita passa dalle opere pubbliche. A Camerino la ricostruzione pubblica sta entrando in una fase matura: gli interventi in corso e conclusi ammontano a oltre 41 milioni di euro, provenienti da una pluralità di fonti: Ordinanze speciali della struttura commissariale, il Piano Nazionale Complementare al PNRR (PNC) e la Ordinanza 137/2023 dedicata alla rigenerazione urbana e alle opere cimiteriali e infrastrutturali. Il Comune di Camerino, in stretta collaborazione con l’USR Marche e con la Struttura commissariale, ha attivato decine di progetti che toccano ogni ambito della vita pubblica: dal recupero degli edifici simbolo del centro storico alle infrastrutture delle frazioni, fino agli interventi per la mobilità e gli spazi verdi. Un contributo significativo arriva anche dal PNC “Next Appennino”, che ha sostenuto la rigenerazione di aree verdi, percorsi ciclopedonali e piccoli interventi di connessione urbana, per oltre un milione di euro complessivo.

Ordinanza speciale Unicam, cuore pulsante della città. Il programma specifico per l’Ateneo camerte, cuore pulsante della città ducale) prevede fondi di finanziamenti dalla Struttura Commissariale Sisma 2016 che superano i 45 milioni di euro. Dopo la consegna del Polo Studenti ex Magistrali (1 milione e 200 mila euro), sono in corso i lavori sul Collegio Fazzini (quasi 8 milioni di euro), l’Edificio Granelli (4 milioni e 300 mila euro) nel quale hanno sede la scuola di specializzazione e lo studentato universitario, l’ex Convento di San Domenico (9 milioni e mezzo), che comprende l’edificio sede del Museo Civico e del Museo Universitario di Scienze Naturali; proseguono i lavori anche su Palazzo Ribechi (2 milioni e 100). In fase di appalto Palazzo Battibocca sede di alcuni uffici amministrativi di Unicam (5 milioni e 200 mila euro) per il quale è stato approvato il progetto esecutivo e deve essere avviata la gara lavori;  e il prestigioso Palazzo Varano (14 milioni e 800 mila euro).In particolare per Palazzo Varano entro alcune settimane saranno aggiudicati i lavori. Conosciuto anche come Palazzo Ducale, è luogo simbolo della Città e sede dell’Università di Camerino, fronteggia piazza Cavour dove si affacciano anche il Duomo e la Curia Arcivescovile.

Verso la chiusura di tutte le progettazioni, poi i cantieri nel 2026. Il 2025 si concluderà con il completamento delle progettazioni delle opere pubbliche, mentre il  2026, invece, sarà l’anno dell’affidamento e dell’apertura effettiva dei lavori. Dopo anni di programmazione e pianificazione, i progetti diventano realtà concrete, con l’avvio delle gare, le aggiudicazioni e l’apertura dei cantieri in tutti i territori del cratere. Un passaggio fondamentale che segna il passaggio dalle norme ai cantieri, con la ricostruzione pubblica pronta a tradursi in opere visibili, servizi e sicurezza per le comunità.

Più in generale in tutta la città di Camerino la ricostruzione attualmente mostra un volume molto rilevante di ricostruzione privata, con circa due terzi delle richieste già accolte e un importo liquidato superiore ai 322 milioni di euro, pari a più della metà del concesso. I cantieri chiusi sono 360, sono invece 288 ancora attivi che segnalano che la città è nel pieno della fase operativa.

La scuola Betti. Tra gli importanti tasselli di Camerino la ripresa lo scorso settembre dell’attività scolastica nel nuovo istituto comprensivo “Ugo Betti”: un edificio da 15 milioni di euro, su quasi 9mila metri quadrati, che può accogliere più di 500 bambini, all’interno del quale prenderà il via Il progetto educativo promosso dalla Fondazione Andrea Bocelli, incentrato sulla progettazione degli spazi educativi e loro allestimenti in seguito al coinvolgimento degli insegnanti e sull’introduzione di metodologie didattiche innovative ed esperienziali.

La situazione dell’Alto Nera, epicentro delle scosse. Sull’Alto Nera, nei centri più colpiti tra Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera, dove la devastazione è stata pressoché totale, la ricostruzione privata sta registrando un avanzamento importante. Su un totale di 854 pratiche presentate nei tre comuni, ne sono state concesse 576, per un importo complessivo richiesto di oltre 923 milioni di euro e 564 milioni già approvati. Le erogazioni hanno superato 275 milioni di euro, mentre i cantieri in corso sono 328 e 184 quelli già chiusi. Qui è attesa nei prossimi mesi una decisiva accelerazione, contando su un’imminente risoluzione rispetto al vincolo delle zone cosiddette “R4” per cui è attesa l’approvazione del progetto del Consorzio di Bonifica a fine mese che consentirà finalmente la partenza di centinaia di progetti di ricostruzione attualmente fermi. A Visso, in particolare, con la realizzazione del tunnel di via Galliano possono ora partire i cantieri nel centro storico: per la prestigiosa sede del Comune “Palazzo Priori” è stato dato avvio alla progettazione esecutiva, per Palazzo Varano si sta perfezionando il progetto di fattibilità tecnico- economica, così come per Palazzo San Giacomo.

I cantieri per la rinascita sociale, economica e turistica. Sono in corso in queste settimane i lavori per la nuova linea della cabinovia di Ussita Frontignano-Cornaccione, che ha iniziato a prendere forma. Il nuovo impianto ‘sostituisce’ le vecchie seggiovie “Selvapiana” e “Cornaccione”, a servizio del settore del Canalone e la biposto “Ginepro” a servizio del settore Saliere. Strutture ormai obsolete e non più rispondenti a criteri di compatibilità ed economicità. L’impianto di risalita una volta ultimato sarà composto da capienti cabine di 10 posti per un numero totale di 49 veicoli su un dislivello di 558 metri e una lunghezza inclinata di 2.069 metri. La potenzialità massima di trasporto è di 1.200 persone l’ora con un potenziamento fino a 1.800 persone l’ora, il tempo di percorrenza è di 7 minuti e 35 secondi. Potrà trasportare persone, biciclette, carrozzine consentendo l’utilizzo anche alle persone con disabilità per far fruire la montagna a tutti. L’impegno complessivo di spesa è di circa 17 milioni di Euro (13,1 mln dal PNC complementare al PRNN, 3,7 mln Ord. 109 Decreto USR, 499,6 mila Euro fondi di bilancio del comune di Ussita).

Anche a Castelsantangelo sul Nera si sta lavorando in alta quota: sono  in corso i lavori per il nuovo accesso agli impianti e la realizzazione del nuovo rifugio “Nido delle Aquile”per  un valore complessivo di 1.274.477,28 euro. Il nuovo edificio manterrà la funzione di ristorazione, ma sarà arricchito da importanti interventi di miglioramento impiantistico, igienico-sanitario e di accessibilità, così da rispondere al meglio alle esigenze di escursionisti e visitatori.

Il vero cambio di passo nel cratere. Guardando dall’alto a tutto il cratere del Centro Italia, al 25 settembre 2025 le richieste di contributo per la ricostruzione privata presentate alla Struttura sono quasi 35mila, con una richiesta totale per la riparazione dei danni alle costruzioni private che raggiunge quasi 17 miliardi di euro. Oltre 23mila, pari al 67% delle presentate, sono le richieste a cui è stato concesso il contributo, per un ammontare totale pari a  11,5 miliardi di euro. Mediamente, quasi il 68% del contributo richiesto è stato concesso e quasi il 59% del contributo concesso è stato erogato. Più precisamente, la Cassa Depositi e Prestiti ha erogato un totale di 6,831 miliardi di euro per la ricostruzione privata. A partire dal 1° gennaio 2023 sono stati erogati oltre 4 miliardi di euro (4.362.660.491 €), pari al 64% dell’intero importo erogato a partire dal 2017. Forte l’incremento delle erogazioni CDP a settembre 2025, che con un ammontare totale di 152 milioni di euro registrano un +12,5% rispetto al mese precedente. Il 72%, pari a circa 4,835 miliardi di euro, dell’intero importo erogato da CDP afferisce a 179 comuni marchigiani; il 12% (quasi 787 milioni di euro) all’Umbria; il 9% (626 milioni di euro) ai comuni laziali, di cui solo Amatrice assorbe il 50% dell’intero importo erogato nel Lazio; e il 7% ai comuni abruzzesi. L’importo erogato è mediamente pari al 59% di quello concesso, con una capacità di spesa maggiore nelle Marche (60%). I cantieri chiusi sono più di 13mila e quelli in corso oltre 9mila.

Comunanza, dal Ministro dello Sport Abodi arriva quasi 1 milione di euro per lo stadio comunale “Luigi Prosperi”

Arriva un importante finanziamento per lo stadio comunale “Luigi Prosperi” di Comunanza (Ascoli Piceno): il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha riconosciuto, attraverso il Dipartimento per lo Sport, un contributo di circa 877.000 euro, a cui si aggiunge un cofinanziamento comunale di 148.000 euro, per un intervento complessivo di oltre un milione di euro.

Il progetto si inserisce all’interno di un accordo più ampio, un lavoro sistemico che la struttura commissariale sta portando avanti in questi anni, in totale sinergia con il Ministro dello Sport e dei Giovani, per pianificare e programmare iniziative comuni per i giovani dei territori dell’Appennino centrale colpiti dal terremoto, attraverso una prima ricognizione, per esempio, dello stato dell’arte di tutti gli interventi di ricostruzione delle infrastrutture sportive danneggiate, illustrando le iniziative progettuali finanziate dal Piano complementare sisma, sia per la rigenerazione urbana legata a strutture e impianti sportivi, sia per lo sviluppo e il consolidamento del settore sportivo. Questo lavoro mirato di conoscenza del territorio e definizione di interventi condivisi, dimostra la piena comprensione da parte del Governo dell’importanza e dell’efficacia dell’azione di riparazione socio-economica che deve andare di pari passo alla ricostruzione fisica.

Il progetto finanziato riguarda la trasformazione del campo da gioco da erba naturale a erba sintetica, la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione e un adeguamento funzionale degli spogliatoi. Si tratta di un intervento volto alla rigenerazione delle aree del cratere sismico, in cui lo sport rappresenta un elemento fondamentale di coesione e rinascita sociale, come più volte dimostrato dall’attenzione rivolta alle aree del cratere, da parte del Ministro Abodi e dell’intero Governo, attraverso il progetto “Sport e periferie”.

Nel territorio comunale operano l’US Comunanza, squadra di Prima Categoria con un settore giovanile di oltre cento ragazzi, e l’ASD Croce di Casale, militante in Terza Categoria. L’impianto rappresenta quindi un punto di riferimento centrale per la vita sportiva e sociale della comunità.

“Si tratta di un importante progetto a favore della comunità di Comunanza che avrà a disposizione un impianto moderno, sicuro e per la crescita di tutti i giovani del territorio ma non solo. Lo sport ha una spiccata funzione educativa e capacità aggregativa. Valori che sono particolarmente importanti nei nostri territori dell’Appennino centrale, dal momento contribuiscono a tenere unite le comunità e ad alimentare senso di appartenenza. La ricostruzione e la rigenerazione di questa area è un grande lavoro di squadra, è un investimento nel futuro del territorio e nella sua resilienza; per questo intendo ringraziare il ministro dello Sport Andrea Abodi, che ha sempre mostrato grande interesse verso i nostri territori. Investire in un campo sportivo significa rafforzare il tessuto sociale, incentivare la partecipazione civica e sostenere il benessere fisico e psicologico degli abitanti di Comunanza. Il campo sportivo è una risorsa strategica per ricucire il tessuto sociale lacerato dal sisma e rappresenta un contributo per migliorare la qualità della vita in un territorio che guarda con fiducia al futuro. Questo approccio, condiviso con il Ministro, ha permesso il raggiungimento di questo obiettivo, grazie al contributo del Sindaco Domenico Sacconi e della Regione Marche guidata dal presidente Francesco Acquaroli” dichiara il commissario straordinario alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli.

Soddisfazione espressa dal primo cittadino di Comunanza Domenico Sacconi : “Si realizza un sogno per Comunanza, è un investimento atteso da generazioni. Grazie al sostegno del commissario Castelli abbiamo i fondi per un impianto fondamentale per la nostra comunità, dove il calcio è vissuto intensamente. Comunanza è diventato un punto di riferimento anche per i comuni vicini. Avere una struttura al passo con i tempi diventa essenziale e completa quel concetto dell’abitare: chi viene a vivere qui può contare su strutture efficienti, nuove e si pone alla pari della costa e del capoluogo. La sensibilità della politica ha capito le vere esigenze del territorio, non si tratta di finanziamenti a pioggia, ma mirati, la politica ascolta le esigenze del territorio e rilancia. Speriamo di completare anche la tribuna attraverso un bando, la comunità esprime grande gratitudine”

 

Bisenti, via libera ai lavori di riparazione e ripristino della chiesa di Santa Maria degli Angeli

La conferenza permanente ha approvato i lavori di riparazione e ripristino della chiesa di Santa Maria degli Angeli a Bisenti (Te). La chiesa si erge nel centro Storico del comune di Bisenti, precisamente è ubicata in piazza Vittorio Emanuele III. La facciata principale dell’edificio prospetta sulla piazza principale del paese, mentre le due pareti che delimitano la navata centrale sono confinanti l’una con una strada secondaria della SP 34, l’altra, con una via pedonale; la parete opposta alla facciata principale infine è confinante con altra proprietà costituita da un’abitazione privata. L’ultimo importante intervento di tipo costruttivo è stato realizzato a fine Settecento e ha lasciato la chiesa nell’aspetto architettonico in cui la vediamo oggi. Gli interventi previsti sulla struttura portante dell’edificio riguardano lo scuci e cuci sulle murature portanti, la risarcitura delle lesioni diffuse e ripristino intonaci scollati, il consolidamento di cornicioni in gesso, l’incremento connessione setti murari con cerchiatura di muratura perimetrale interna e la riparazione e consolidamento murature in corrispondenza di piattabanda o arco ribassato. L’intervento ha un costo complessivo di 1.051.608,22 euro. Alla conferenza era presente il primo cittadino di Bisenti Renzo Saputelli.

“Ringrazio il presidente della Regione Marco Marsilio, il Vescovo Tommaso Valentinetti. l’Ufficio Ricostruzione Abruzzo e il Sindaco Renzo Saputelli  per la loro essenziale collaborazione. Una sinergia che è fondamentale per la rinascita e la conservazione di tutti i nostri beni più cari, di cui le chiese sono parte essenziale. Anche in questo caso recuperiamo un gioiello di grande importanza non solo religiosa ma anche sociale” ha dichiarato il commissario alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli.