Treia, ok dalla Conferenza dei servizi per il recupero delle mura castellane

Grazie al coordinamento svolto dalla Struttura Commissariale si è conclusa positivamente la Conferenza dei Servizi di approvazione del progetto di fattibilità tecnico economica relativo all’intervento di consolidamento e restauro di tratti di mura castellane, previsto nell’Ordinanza Speciale n. 83/2024 nel quadro degli interventi urgenti di ricostruzione e di recupero per il Comune di Treia.

Il progetto di recupero e consolidamento interessa diversi tratti delle antiche mura di cinta castellane che rappresentano un grande valore identitario e simbolico per la comunità locale. Nel dettaglio gli interventi comprenderanno l’arco, il parapetto della scala e lo sperone in Viale Diaz, un tratto di muratura sempre in Viale Diaz, un segmento di cinta muraria in Viale Oberdan, oltre a ulteriori tratti individuati nel corso delle indagini e dei rilievi tecnici preliminari e inseriti nel progetto come “Tratto 1 bis” e “Tratto 2 bis”, compreso il giardino pubblico sovrastante le mura.

L’investimento complessivo ammonta a 874.953,81 euro e prevede un programma di consolidamento strutturale volto a preservare le caratteristiche architettoniche originali delle murature danneggiate dagli eventi calamitosi del 2016 e dal progressivo degrado, mediante un serie di interventi di pulitura, recupero e restauro architettonico. Con il parere favorevole di congruità economica espresso anche dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, l’intervento può ora proseguire verso la fase esecutiva.

«La valorizzazione e la messa in sicurezza delle mura storiche di Treia – ha dichiarato il Commissario Straordinario alla Ricostruzione – rappresentano non solo un investimento in termini di tutela architettonica, ma anche un segnale concreto di attenzione verso la memoria e l’identità dei nostri borghi. Interventi come questo dimostrano quanto sia importante affiancare la ricostruzione delle aree colpite dal sisma a una visione di rigenerazione complessiva, capace di restituire alle comunità luoghi sicuri e di grande valore culturale. Un risultato reso possibile dal lavoro congiunto degli enti coinvolti e dal costante supporto della Struttura Commissariale».

L’Amministrazione comunale ha commentato: «Il Comune ha accelerato al massimo le procedure di propria competenza e siamo ora nella fase del progetto esecutivo. A breve speriamo di poter affidare i lavori entro fine anno. Un ringraziamento va ai progettisti e agli uffici che hanno lavorato per garantire tempi certi nella progettazione, come prevede l’ordinanza speciale».

 

Sisma 2016: nasce la rete di incubatori per start up e imprese innovative

Formazione gratuita, incentivi economici e accompagnamento professionale. Sono queste le opportunità offerte dal nuovo Bando Autoimpiego, rivolto ai giovani under 35 che vogliono avviare un’attività autonoma, imprenditoriale o libero-professionale. Per far conoscere da vicino questa misura e le possibilità che offre si è tenuto oggi pomeriggio a Macerata, presso il MATT Coworking, un appuntamento dal titolo “Fare Impresa” che verrà replicato anche domani, mercoledì 24 settembre, a Fabriano presso MECCANO (Via G. Ceresani, 1). Il Commissario Straordinario al sisma 2016 ha dato la sua disponibilità a partecipare a entrambi gli eventi – organizzati dall’associazione di incubatori InCentro The Hive e The Way – che vedono la partecipazione di aziende del territorio e di esperti della struttura commissariale.

I due appuntamenti, organizzati non soltanto per approfondire i contenuti del bando, conoscere il percorso di formazione e scoprire come accedere agli incentivi economici e ai contributi a fondo perduto, sono anche l’occasione per presentare i tre Protocolli d’intesa recentemente sottoscritti dal Commissario al sisma 201 con le società MICH Srl, The Way Srl Società Benefit e FVB Srl. Si tratta di tre realtà attive nel campo dell’innovazione e del supporto alla nascita e crescita di imprese innovative. Gli accordi rientrano nel percorso avviato dalla Struttura commissariale per coniugare ricostruzione materiale e riparazione economica e sociale delle comunità dell’Appennino centrale, in particolare nei territori delle Marche (la regione maggiormente colpita dal sisma), con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento e favorire nuova occupazione.

«Ricostruzione e riparazione sono le due gambe sulle quali cammina la prospettiva di rinascita dell’Appennino centrale– ha dichiarato il Commissario al sisma 2016 –. Questi protocolli sono un ulteriore segnale del nostro investimento nella possibilità di generare nuova vita economica e sociale. Innovazione, impresa e conoscenza possono coesistere naturalmente con la cura delle nostre tradizioni e sono strumenti fondamentali per restituire prospettive ai nostri borghi, anche al fine di contrastare con maggiore efficacia il fenomeno dello spopolamento. Grazie alla collaborazione con questi tre soggetti, e con le altre realtà che stiamo esaminando, vogliamo fare dei territori del cratere non solo luoghi ricostruiti, ma un laboratorio per il futuro e un modello di riferimento per tutte le aree interne”.

“Sta prendendo forma una ‘rete dell’innovazione’ di dimensioni considerevoli in grado di dialogare con fondi di investimento pubblici e privati che già stanno valutando investimenti nell’area del cratere. Dall’unione di iniziative spontanee può sorgere un modello unico nel panorama nazionale” dichiara Stefano Massari, consulente del Commissario Straordinario con delega alle imprese e all’innovazione.

Gli incubatori dell’area cratere vogliono, insieme, guardare oltre i confini dell’Italia centrale, dichiara Giogio Guidi, titolare di FVB srl, “obiettivo del lavoro che si sta facendo insieme agli altri incubatori e alla struttura Commissariale è legato anche alla promozione delle start up del territorio all’estero. Obiettivo della rete è avere uno spazio espositivo presso la TES 2026 di Las Vegas e mostrare al mondo del venture capital della Sylicon Valley le migliori start up del territorio”. Valerio Placidi, vicepresidente di InCentro e AD di The Way ha dichiarato che “appuntamenti come quello odierno e di domani a Fabriano sono molto utili e rappresentano uno strumento di supporto concreto. La rete di InCentro è a disposizione per promuovere informazioni sull’autoimpiego, per diffondere la cultura dell’autoimprenditorialità e per supportare chi sceglie di compiere questo percorso”.

Ai tre incubatori citati si aggiungeranno a breve altre strutture per le quali si sta completando il processo di verifica dei requisiti.  Gli incubatori avranno il compito di promuovere l’autoimprenditorialità e la nascita di nuove startup innovative nei territori del cratere, favorire l’incoming di ricercatori e imprenditori, interessati a sviluppare idee e imprese nell’area, attivare percorsi di formazione, trasferimento tecnologico e open innovation, in collaborazione con università, centri di ricerca e imprese, promuovere il marketing territoriale e le eccellenze locali sui mercati nazionali e internazionali, integrandosi con circuiti culturali, turistici e produttivi. Le tre strutture saranno la base di un percorso più articolato e complesso che punta a fare dell’area sisma un punto di riferimento europeo nel settore dell’innovazione.

 

Visso, aperto il tunnel di sicurezza: parte la ricostruzione del centro storico

Il centro storico di Visso compie un passo decisivo verso la rinascita. È stato aperto il tunnel di via Galliano, la struttura modulare metallica a senso unico che consentirà di operare in sicurezza e avviare concretamente i cantieri nel cuore del borgo, tra i più preziosi dell’Appennino centrale.

L’opera, lunga 60 metri, finanziata con un importo di circa 500 mila euro nell’ambito dell’Ordinanza Speciale n. 61/2023 del Commissario, rappresenta un intervento strategico collegato al recupero di Palazzo Priori. Il tunnel garantisce la percorribilità ai mezzi, costituendo anche un’uscita di sicurezza per i soccorsi, e rende finalmente possibile la cantierizzazione del centro storico. L’intervento ha inoltre evitato la demolizione degli edifici danneggiati di via Galliano, salvaguardando così l’integrità storica e architettonica di una delle vie più significative del centro.

Il risultato è frutto di un piano d’azione condiviso tra Comune, Ufficio speciale ricostruzione e Struttura commissariale: uno studio approfondito e interventi mirati che hanno permesso di entrare finalmente nella zona rossa del centro storico.

Il Comune si è occupato della progettazione degli immobili pubblici del centro storico, oggi in fase di definizione, mentre la Struttura commissariale ha coordinato la programmazione complessiva. Grazie a questa visione strategica e operativa, i privati possono presentare i propri progetti con la certezza di un seguito operativo: la cantierizzazione è ora possibile.

“Con il tunnel di Visso – ha dichiarato il Commissario Straordinario alla Ricostruzione – dopo anni di silenzio assordante nella piazza tra le più suggestive del nostro Appennino, false partenze e lunghe attese abbiamo affrontato la situazione pezzo per pezzo, studiando la soluzione ottimale e procedendo con le demolizioni necessarie. Non era un problema di risorse ma di operatività: oggi, con questa scelta condivisa e la massima sinergia, possiamo ottimizzare i cronoprogrammi e restituire concretezza alla ricostruzione.”

Nel centro storico sono prossime alla conclusione le progettazioni del  recupero di Palazzo Priori (3,6 milioni), la Chiesa e Palazzo San Giacomo (5 milioni), Palazzo Governatori (4,9 milioni) e Palazzo Varano (2,7 milioni).

Per la Collegiata di Santa Maria, simbolo religioso del borgo, sono in corso approfondimenti e sono state allestite opere provvisionali fino al cassettonato, così da evitare l’aggravamento dei danni.

“E’ una giornata importante per noi, finalmente apriamo il tunnel e possiamo dare il via ai lavori dentro la nostra piazza, il cuore del nostro Comune. Con questo intervento – ha sottolineato il sindaco di Visso – restituiamo fiducia alla comunità. Il tunnel è il simbolo concreto che la ricostruzione del centro storico non è più solo un progetto sulla carta, ma un cantiere che finalmente prende vita. Ringrazio il commissario, la Struttura Commissariale e l’Usr.”

Importante la collaborazione della Soprintendenza,  come sottolinea Giovanni Issini, Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata: “Questa è un’opera che risponde alla necessità di creare accesso per i mezzi di cantiere quindi crea un percorso sicuro e al tempo stesso mette in sicurezza la facciate di alcuni degli edifici più importanti del centro storico. In particolare Palazzo dei Priori che sarà il primo intervento a partire. E’ uno tra più significativi perché  contiene all’interno importanti beni storici tra cui l’affresco di Paolo da Visso, all’interno dello stesso Palazzo”.

Sul fronte delle opere pubbliche e beni culturali, a Visso sono 109 gli interventi censiti per un valore complessivo di oltre 70 milioni di euro: tra questi, la nuova scuola “Pietro Capuzi” (2,95 milioni, lavori in corso), il restauro delle mura e torri medievali (4 milioni) e il recupero del Santuario di Macereto (3,4 milioni, lavori in corso).

Più in generale a Visso la ricostruzione privata segna risultati importanti: su 376 pratiche presentate, 284 sono state concesse per un importo complessivo di 216,8 milioni di euro, con 140 cantieri aperti e 123 chiusi.

Ad Ascoli oggi il punto con il Ministro Calderone su “Giovani, imprese e lavoro. Nuove opportunità per il cratere”

Si è svolto oggi ad Ascoli Piceno il convegno “Giovani, imprese e lavoro: nuove opportunità per il cratere”, con la partecipazione del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, e del commissario straordinario sisma 2016. L’iniziativa, organizzata insieme alla Camera di Commercio Marche e all’Ordine dei consulenti del lavoro, ha visto la partecipazione del presidente della Camera di Commercio Marche Gino Sabatini, dell’esperto della struttura commissariale Romano Benini, del Vicepresidente della Camera di Commercio Marche, Massimiliano Polacco, del dirigente USR Marche, Chiara Ercoli, e del consigliere dell’Ordine dei consulenti del lavoro,Carla Capriotti.

L’evento è stata un’importante occasione di confronto sulle opportunità e i prossimi avvisi pubblici progettati per giovani, donne e imprese, con particolare riferimento al territorio del cratere del Sisma 2016, ad un anno dalla firma del protocollo tra Commissario Sisma 2016 e Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Gli ambiti dell’intervento concertato sono l’autoimpiego, le politiche attive del lavoro e la formazione delle competenze, servizi alla persona ed alla comunità, sicurezza sul lavoro e nei cantieri. In particolare sono state avviate alcune iniziative che includono la manifestazione di interesse rivolta alle Università, agli Its, alle scuole del cratere, il potenziamento dei servizi di orientamento e di placement degli studenti, lo sviluppo delle competenze trasversali, digitali, formazione di tutor aziendali, formazione sulle competenze richieste dalle imprese del territorio. Nell’ambito del protocollo si inserisce inoltre il cruscotto digitale sul mercato del lavoro nel cratere, un applicativo informatico collegato al sito della Struttura commissariale che consente l’analisi in tempo reale della domanda e dell’offerta di lavoro e di competenze professionali nel cratere. La firma del protocollo ha posto il lavoro tra gli elementi fondanti della ricostruzione, e quindi la promozione della partecipazione al mercato del lavoro di giovani neet, inattivi e disoccupati, la promozione di servizi di sostegno all’inclusione attiva e il rafforzamento della collaborazione tra servizi per il lavoro, formazione, terzo settore e servizi sociali.

 

In questo contesto si inserisce l’avvio degli incentivi del cosiddetto pacchetto Autoimpiego, all’interno del quale si inseriscono la formazione per l’avviamento di nuove imprese e attività professionali da parte di disoccupati under 35, l’accompagnamento alla progettazione dell’attività, il tutoraggio di supporto tecnico e gestionale ,i voucher a fondo perduto per l’avviamento o i contributi a sostegno dell’investimento (con percentuali diverse a seconda del tetto massimo di investimento previsto, 120 o 200mila euro), oltre all’esonero contributivo per assunzioni agevolate di neet o disoccupati under 35 da parte di chi avvia una impresa nei settori strategici, ambito che prevede inoltre un contributo mensile Inps nel primo periodo di attività dei disoccupati.

 

«Il lavoro è l’elemento unificante di tutti i nostri sforzi nel cantiere più grande d’Europa. Sostenerlo è fondamentale, così come promuovere l’inclusione lavorativa nell’area, in particolare dei più giovani, anche attraverso la nascita di nuove idee d’impresa o attività professionali. È altrettanto importante accompagnare i dati positivi sull’occupazione, che testimoniano un’Italia che lavora, con un’economia stabile e uno sguardo attento al futuro», ha affermato il Ministro Calderone, sottolineando l’importanza delle iniziative portate avanti dalla struttura commissariale in sinergia con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. «Questa modalità di collaborazione, che consente un collegamento diretto con le esigenze espresse dai territori e si traduce in laboratorio per l’uso di strumenti come il badge di cantiere – ha proseguito il Ministro –, rappresenta un approccio positivo e propositivo per affrontare il post sisma e la grande sfida della ripartenza, mantenendo connesso l’intero sistema sociale dell’area del cratere».

“Stiamo evitando l’abbandono delle aree interne dell’Appennino, un grande tema che riguarda tutti noi, l’ambiente, la società e l’aspetto produttivo. Insieme al Ministro Calderone abbiamo affrontato tre grandi temi: la legalità nel mondo del lavoro, che ci consente di garantire sicurezza e lotta alle infiltrazioni criminali, anche attraverso la digitalizzazione del badge di cantiere- dichiara il commissario alla ricostruzione sisma 2016 –  Formazione e competenze, perché non ci limitiamo al calcestruzzo, ma andiamo a scovare i neet, formarli e coinvolgerli nel mondo del lavoro. Dobbiamo attivare processi, soprattutto in momenti di criticità. La ricostruzione può essere come un booster per il territorio. Abbiamo erogato, solo nell’ultimo anno, 1 miliardo e mezzo nelle Marche, contribuendo a una crescita superiore alla media nazionale. La ricostruzione, se fatta bene, diventa un booster per l’economia regionale.  Il rilancio del tessuto produttivo, infine, inteso non come un aspetto accessorio, ma parte integrante della ricostruzione: senza lavoro e senza opportunità, ogni sforzo rischia di restare incompiuto.  Ringrazio di cuore il Ministro Calderone per questa grande opportunità che offre ai giovani del cratere. Il futuro di questi territori passa da loro e dalle imprese: accompagnarli e sostenerli è il modo migliore per costruire comunità più forti e inclusive” ha dichiarato il commissario straordinario sisma 2016.

 

Focus dati cratere

 

Il programma NextAppennino sta contribuendo a riavviare le dinamiche economiche e del lavoro nel territorio, agendo come strumento propulsore e stimolatore degli investimenti pubblici e privati e favorendone l’integrazione. Nell’ultimo triennio l’intensa attività di ricostruzione, unita alle azioni di rilancio dell’area di NextAppennino, ha alimentato l’economia del territorio, con effetti diretti e indiretti che si sono tradotti in una rivitalizzazione del mercato del lavoro.

I dati misurati a fine 2024 vengono confermati e rafforzati anche dai dati e dalle previsioni del 2025 . Nel giro di tre anni, i 138 comuni del Cratere 2016 hanno messo a segno un balzo del +6,4% nel numero di nuovi posti di lavoro (media 2024 su media 2022), effetto in crescita ulteriore nel 2025. Nei centri più danneggiati (il cosiddetto “Cratere Ristretto”) la domanda di lavoro sta accelerando con numeri a doppia cifra; rispetto alla media del 2022 la crescita misurata nel 2024 è di oltre il +12,4%, più di qualsiasi regione italiana. Anche il saldo netto degli occupati dipendenti  conferma queste indicazioni: +6,6% tra i comuni del Cratere Ristretto rispetto allo stock di dipendenti del 2022, un risultato migliore delle regioni più avanzate, ma in un contesto demografico più problematico e fragile.

Gli artificieri fanno brillare l’ordigno sul Tronto: ponte Ancaranese, lavori pronti a ripartire

Ieri  gli artificieri del 6° Reggimento Genio Pionieri di Roma hanno rimosso l’ordigno bellico rinvenuto nei giorni scorsi nel letto del fiume Tronto, nell’area del cantiere del ponte Ancaranese.

L’esplosivo, un residuato della Seconda guerra mondiale, è stato trasportato in una cava nei dintorni di Ascoli, dove è stato fatto brillare in sicurezza.

L’intervento ha permesso di completare le operazioni di bonifica e di mettere definitivamente in sicurezza la zona. Ciò significa che i lavori di ricostruzione del ponte, affidati dalla Struttura commissariale all’Ufficio Speciale Ricostruzione e sospesi subito dopo il ritrovamento dell’ordigno, potranno riprendere.

Il rinvenimento dell’esplosivo aveva destato preoccupazione e costretto le autorità a fermare il cantiere per garantire la sicurezza di operai e cittadini. La rimozione e la neutralizzazione dell’ordigno restituiscono ora la possibilità di procedere senza ulteriori ostacoli.

Il ponte Ancaranese rappresenta un’infrastruttura fondamentale per la viabilità e i collegamenti tra le province di Ascoli Piceno e Teramo. La ripresa dei lavori consentirà di rispettare il cronoprogramma stabilito e di avvicinarsi all’obiettivo di restituire al più presto il doppio senso di marcia lungo una delle arterie più importanti del territorio.

Montefalcone Appennino, in fase conclusiva i lavori nella chiesa di San Pietro in Penne

Sono giunti in fase finale i lavori di riparazione e miglioramento sismico della chiesa di San Pietro in Penne, nel comune di Montefalcone Appennino (Fm), finanziati con un contributo complessivo di 647.039 euro. A favore dell’Arcidiocesi di Fermo è stato appena liquidato dall’Ufficio Speciale Ricostruzione un acconto pari a 194.774 euro.

«Il ricco patrimonio di edilizia religiosa presente nel nostro cratere rappresenta una ricchezza anche a livello storico ed artistico, di cui è obbligo prendersi cura – conferma il commissario alla ricostruzione sisma 2016-. Ecco perché quando un cantiere volge al termine, come in questo caso, la soddisfazione è doppia. Ma non ci dobbiamo fermare; continuiamo a lavorare, nel segno della collaborazione forte tra l’Arcidiocesi, l’Usr e la Regione Marche».

La chiesa, risalente al XIV secolo e originariamente dedicata a San Michele Arcangelo, è stata dichiarata inagibile a seguito del sisma del 2016/2017. L’edificio presenta una struttura a croce latina con navata centrale, cappelle laterali e torre campanaria, ed è stato oggetto di numerosi interventi nel corso dei secoli, tra cui l’inserimento delle volte in camorcanna e la ristrutturazione interna del 1925.

Il progetto ha previsto il rifacimento completo della copertura, il consolidamento delle murature e delle colonne interne, la riparazione delle lesioni strutturali, il recupero degli intonaci e degli stucchi decorativi, nonché il miglioramento sismico dell’intero organismo edilizio. Particolare attenzione è stata riservata alla protezione degli elementi decorativi.

Curiosità. Come riportato dalla relazione storica a corredo del progetto, la dicitura “in penne”, se si fa fede all’etimologia latina “pinnaculum”, indicherebbe la posizione in altura, forse per contrapporla a una chiesa suburbana di San Pietro detta “sub ripis” o “Surripa”, della quale si perdono le tracce a partire dal 1343.

Villa Rambelli, approvato il progetto di fattibilità tecnico economica

Con decreto del Direttore del Dipartimento Ufficio Speciale Ricostruzione della Regione Marche è stato approvato il progetto di fattibilità tecnico economica (PFTE) presentato dal Comune di San Benedetto per il consolidamento e il restauro conservativo di Villa Cerboni Rambelli con destinazione museale. Con lo stesso atto è stato autorizzato e concesso al  Comune l’importo di euro 3.500.000,00.

“La tutela e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico rappresentano un investimento strategico, capace di restituire identità e coesione alle comunità locali, oltre a generare nuovi spazi di memoria e di futuro. Desidero esprimere un sentito ringraziamento all’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, al Comune e alla Regione Marche, per la collaborazione e l’impegno profuso in questo importante intervento” dichiara il commissario straordinario sisma 2016.

“Questo è un grandissimo risultato per la nostra città, frutto della sinergia tra Amministratori e uffici comunali e Ufficio Speciale per la Ricostruzione. Ora possiamo procedere con l’appalto integrato, ovvero la ditta esecutrice avrà anche l’onere della progettazione esecutiva. Desidero rivolgere un particolare ringraziamento al Commissario

che ha compreso subito l’importanza di questo progetto di valorizzazione di villa Rambelli, inestimabile patrimonio culturale e naturalistico per la città di San Benedetto, supportandoci, tramite i suoi uffici, in tutte le fasi del procedimento. Ora si procederà a passi spediti con l’appalto dei lavori” ha dichiarato il sindaco di S. Benedetto.

 

Visso, al via la ricostruzione nel centro storico: martedì 23 settembre sopralluogo per l’apertura del “tunnel” operativo

Arriva alla svolta anche il centro storico di Visso, nel Maceratese, uno dei borghi più preziosi dell’Appennino centrale. Dopo un approfondito studio e un piano d’azione condiviso tra Comune, Ufficio speciale ricostruzione e Struttura commissariale, è stata completata la parte delle demolizioni ed è stato predisposto un innovativo sistema di accesso protetto – un vero e proprio “tunnel” a senso unico – che permetterà di operare in sicurezza e avviare concretamente i cantieri.

Martedì 23 settembre, alle ore 14, è in programma un sopralluogo per l’apertura ufficiale del “tunnel”, alla presenza della Struttura commissariale per la ricostruzione sisma 2016, del Comune di Visso e dei tecnici coinvolti. L’operazione, frutto di una stretta sinergia istituzionale, segna il passaggio dalla fase di pianificazione a quella operativa: grazie a questo intervento, i progetti di ricostruzione – sia pubblici sia privati – possono finalmente entrare nella fase esecutiva.

San Severino Marche, approvato l’intervento di riparazione e ripristino della Concattedrale di Sant’Agostino

Approvato, in Conferenza permanente, l’intervento di riparazione e ripristino della Concattedrale di Sant’Agostino a San Severino Marche, in provincia di Macerata. L’abside e l’apparato decorativo (rivisto in chiave barocca) sono riferibili ad un intervento di rinnovamento terminato nel 1776, il battistero, la Cappella del SS. Sacramento ed il presbiterio sono frutto dei un secondo ampliamento avvenuto nel XIX secolo, quando la Chiesa divenne Cattedrale. Pur non avendo documentazione certa della sua edificazione, la realizzazione della Cappella di San Nicola viene datata tra il XIX ed il XX secolo.

Gli interventi strutturali progettati sono classificabili come interventi di tipo locale di riparazione dei danni e, dove possibile, mirano all’eliminazione delle vulnerabilità riscontrate. Sono previste la demolizione puntuale e ricomposizione della muratura portante di una porzione muraria in facciata, il rinforzo della muratura a sacco (iniezioni di calce ed inserimento di diatoni, il consolidamento di murature portanti tramite iniezioni di malta. Nella cappella di San Nicola ci sarà il recupero di muratura portante mediante scuci-cuci (chiusura scassi impiantistici) e il consolidamento di murature portanti tramite iniezioni di malta e interventi di restauro della volta in camorcanna tramite sistemazione, dove necessario, dei telai principali, dell’aggancio camorcanna-telai, e la posa di reti in fibra all’estradosso. Il costo dell’intervento è di 955.090,06 euro.

“La Concattedrale rappresenta uno dei simboli più importanti della fede, della storia e dell’identità di questa comunità. Il suo recupero non è soltanto un’opera di restauro architettonico, ma un gesto di rinascita civile e culturale che restituisce alla città un luogo di riferimento spirituale e sociale- dichiara il commissario straordinario sisma 2016- Ogni cantiere che si apre, ogni edificio che torna a vivere, è un passo in avanti nella ricostruzione e nella restituzione della normalità alle comunità colpite dal sisma. San Severino Marche compie un ulteriore passo importante lungo questo percorso di rinascita. Ringrazio il presidente della Regione, l’Arcivescovo Francesco Massara, l’Usr e il Comune per la loro collaborazione sempre proficua”.

“Si tratta di un luogo al quale la comunità  di San Severino è molto legata. Andiamo a riacquistare un’altra chiesa all’interno del cuore della città” dichiara l’ Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche.

 

Umbria, in vendita materiali inerti e da scavo del deposito di Misciano a Norcia

La ricostruzione post sisma è anche un’occasione per mettere in atto i principi della ricostruzione sostenibile e dell’economia circolare. Fin dall’inizio del mio mandato ho cercato di promuovere una ricostruzione fondata sulla sostenibilità ambientale economica e sociale. E’ in questa direzione che va l’iniziativa dell’USR della Regione Umbria e possa essere da esempio per favorire il mercato degli aggregati riciclati, sia perché permette di rigenerare un’area da troppo tempo occupata da tali materiali sia perché la vendita di risorse può generare risorse economiche che andranno a beneficio del Comune di Norcia. Mi auguro che attraverso le iniziative previste dal Protocollo di intesa che stiamo stipulando, dedicato proprio al recupero e al riuso dei materiali inerti, si possa presto recuperare altro materiale, anche per la realizzazione delle opere pubbliche che stiamo portando avanti come Struttura Commissariale.”

Lo afferma il Commissario Straordinario al sisma 2016 Guido Castelli commentando la recente iniziativa dell’Ufficio Speciale Ricostruzione della Regione Umbria che ha promosso la vendita di aggregati riciclati derivante dal trattamento delle macerie degli immobili danneggiati e distrutti dal sisma del 2016 e stoccati presso il sito di proprietà pubblica di Misciano, nel Comune di Norcia. Il commissario ha partecipato anche al convegno INAIL a Norcia dove c’è stata un’importante occasione di approfondimento e confronto per raccogliere e valorizzare le migliori esperienze e pratiche adottate durante le fasi di ricostruzione dei territori colpiti dal sisma, con particolare attenzione alle realtà del Centro Italia negli ultimi anni.  L’intenzione è quella di avviare un dialogo strutturato e continuo sui temi dei processi di ricostruzione efficaci e in sicurezza dei territori, del rispetto e della centralità delle persone e dei lavoratori, aspetti inscindibili e sempre di estrema attualità e urgenza.

L’Usr Umbria ha indetto una procedura di vendita pubblica di materiale certificato derivante da trattamento delle macerie degli immobili danneggiati e distrutti dal sisma del 2016 che può essere riutilizzato per la costruzione, così come previsto nel Piano regionale per la gestione delle macerie e nell’accordo quadro sottoscritto tra Regione Umbria e i Comuni di Arrone, Cascia, Cerreto di Spoleto, Norcia e Preci.. Tale materiale aggregato recuperato è pari 107 mila 500 metri cubi mentre il materiale da scavo è pari a 45 mila metri cubi. Il termine per la presentazione delle offerte scade il 30 settembre e le offerte pervenute saranno aperte presso la sede di Foligno dell’USR Umbria il 1° ottobre 2025.

Il Comune di Norcia provvederà alla riscossione delle somme ricavate dalla vendita, fermo restando la competenza del medesimo ente per la ripartizione di tali somme tra i Comuni sottoscrittori dell’accordo quadro, in base a quanto da ciascuno conferito.