Macerata, nella Chiesa dell’Immacolata il restauro è un omaggio all’arte

Un intervento che guarda alla bellezza: è questa la cifra distintiva dei lavori in corso nella Chiesa dell’Immacolata di Macerata, promossi dalla Struttura Commissariale, dall’Ufficio Speciale Ricostruzione e dalla Diocesi di Macerata.

L’edificio, uno dei più significativi esempi di architettura neorinascimentale della seconda metà dell’Ottocento, custodisce un patrimonio decorativo di straordinario valore che il sisma del 2016/2017 ha messo a dura prova: soffitti a cassettoni, stucchi dorati, rosoni, mensole, fregi e pitture che raccontano una storia di arte, fede e cultura. Proprio su questi apparati si concentra l’intervento, che si distingue per la sua attenzione al restauro conservativo.

«Quello della Chiesa dell’Immacolata non è solo un cantiere, ma un gesto di cura verso un luogo che rappresenta un punto di riferimento per la comunità – spiega il commissario alla ricostruzione, Guido Castelli -. Un intervento che restituisce dignità e splendore a un’opera d’arte collettiva, nata dalla visione dell’architetto Giuseppe Rossi e arricchita nel tempo da artisti e artigiani. La Struttura commissariale, insieme alla Diocesi, all’Usr ed alla Regione, conferma così il proprio impegno non solo nella sicurezza, ma anche nella valorizzazione del patrimonio culturale delle Marche».

Il progetto, finanziato con 1,2 milioni di euro, prevede un restauro critico basato su principi di distinguibilità, reversibilità e minimo intervento. Le strutture lignee del cassettonato, realizzate con la tecnica dell’incannucciata e decorate con motivi classici e colori vivaci, saranno consolidate con sistemi di pendinatura diffusa, evitando interventi invasivi.

Particolare attenzione è riservata al soffitto della navata centrale, dove campeggia la figura della Vergine in altorilievo, incorniciata da una sequenza di lacunari policromi. Le superfici decorate, che coprono quasi 600 metri quadrati, saranno restaurate con tecniche non invasive, rispettando le cromie originali e la matericità degli stucchi e dei legni.

Il restauro prevede la mappatura completa degli elementi, la pulitura, il consolidamento e, dove necessario, la ricostruzione mimetica delle parti mancanti.

Anche le tele delle cappelle laterali, danneggiate da efflorescenze saline, saranno rimosse, restaurate e ricollocate, mentre la statua lignea della Madonna, attualmente messa in sicurezza con una rete, sarà oggetto di un intervento dedicato.

Commenta mons. Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata: «La chiesa dell’Immacolata di Macerata, posta a metà di Corso Cavour, costituisce con la sua bellissima facciata e con i suoi ricchi decori interni un punto di riferimento spirituale per la città. La devozione Mariana a Macerata si articola idealmente su tre punti che attraversano la città: l’Immacolata, in direzione di Roma; la Madonna della salute, in prossimità del centro storico; e la Mater Misericordiae, proiettata verso il Santuario di Loreto e il mare. La chiesa dell’Immacolata è, in questo asse Mariano immaginario che attraversa la città, il luogo di culto più recente e indica perciò la devozione della Macerata nuova, che timidamente cominciava a sorgere fuori delle mura e a proiettarsi lungo tutte le propaggini del colle. Oggi la nostra città non sarebbe pensabile senza questo scrigno di devozione e di arte. Per questo è urgente e importante l’impegno della Diocesi e della struttura commissariale per un suo recupero non solo celere, ma che ne evidenzi anche all’interno tutto il potenziale di bellezza».

 

San Francesco, Castelli: “Ad Assisi giornata di fraternità unità nazionale e ricostruzione”

“Quella ad Assisi è una giornata che unisce memoria, fede e identità nazionale. È particolarmente significativo che a distanza di pochi giorni dal 28° anniversario del sisma del 1997, sia stata restituita alla comunità e al mondo l’immagine della vela di San Matteo, grazie all’intuizione del Ministro Giuli e all’impiego delle più moderne tecnologie di restauro digitale. È un gesto che non è solo culturale, ma anche profondamente simbolico: proiettare la luce dove la materia è venuta meno, ricostruire ciò che è stato perduto, senza dimenticare. È la stessa logica che guida ogni giorno il nostro lavoro per la ricostruzione dell’Appennino centrale”.

Lo dichiara il Commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli, presente ad Assisi alle celebrazioni per la Festa di San Francesco Patrono d’Italia, alla quale hanno partecipato anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Ministro della Cultura Alessandro Giuli.

Castelli ha sottolineato come la presenza del Presidente Meloni ad Assisi “rafforzi il valore civile e spirituale di questa ricorrenza, che da oggi è anche festa nazionale, dedicata ai valori francescani di pace, fraternità e custodia del creato. Come ha ricordato il Presidente Meloni, San Francesco è una delle figure fondative dell’identità dell’Italia, forse la principale, e non è un caso che sia un figlio dell’Appennino centrale, che è il cuore del nostro Paese e terra d’origine dei popoli italici. Lo stesso messaggio di fraternità – ha proseguito il Commissario – è stato richiamato questa mattina da Papa Leone XIV, che ci invita a guardare a Francesco e a Chiara come a modelli del Vangelo, vissuto nella povertà e nell’amore. È un richiamo potente anche per noi, che lavoriamo ogni giorno per ricucire ferite, ricostruire comunità, restituire fiducia ai territori colpiti.

Voglio infine ringraziare le autorità francescane e i rappresentanti dei Comuni italiani. L’accensione della Lampada votiva dei Comuni d’Italia, il cui Olio Santo è stato portato dalla Regione Abruzzo, rappresentato dal Presidente Marco Marsilio e dal Sindaco de l’Aquila Pierluigi Biondi, è un gesto che rinnova il legame profondo tra le nostre terre e San Francesco. Quella luce – conclude Castelli – ci ricorda anche che la ricostruzione non è solo materiale, ma anche morale e comunitaria.

Norcia, arrivano altri fondi per i lavori di ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell’ospedale

Sono stati trasferiti 2.080.000,00 € all’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Umbria per i lavori di ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell’Ospedale di Norcia che fanno parte del totale previsto dall’intervento che ammonta a 13.870.000,00 €. I lavori rientrano nell’ Ordinanza Speciale 11 del 15 luglio 2021 “Interventi di ricostruzione delle scuole e del Municipio del Comune di Norcia”.

“Il nostro obiettivo era passare il prima possibile dalle norme ai cantieri, che è il vero segnale di quel cambio di passo che finalmente sta avvenendo nell’ Appennino centrale- sottolinea il commissario alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli- Ringrazio, per la collaborazione, il presidente della Regione Stefania Proietti, l’Ufficio ricostruzione e il sindaco Giuliano Boccanera. Insieme lavoriamo per restituire una struttura essenziale per Norcia e per il suo intero territorio”.

Il sindaco Giuliano Boccanera :“I lavori stanno proseguendo, credo che entro fine anno l’ospedale sarà terminato. Grazie all’intervento del commissario Castelli, della Regione e della nostra Amministrazione, Norcia riavrà il suo ospedale. Di questo ne andiamo fieri”

Pescara del Tronto, via libera al ripristino dei sottoservizi: i privati possono avviare i progetti di ricostruzione

Pescara del Tronto, uno dei borghi simbolo della devastazione causata dal terremoto del 2016, compie un passo decisivo verso la rinascita. La Conferenza dei Servizi Speciale ha approvato il progetto per il ripristino delle opere di urbanizzazione e la riconfigurazione morfologica della frazione di Arquata del Tronto, consentendo a gran parte dei residenti di presentare i propri progetti di ricostruzione privata.Il via libera riguarda l’intera frazione, con l’esclusione delle aree classificate a rischio idrogeologico: qui sarà necessario predisporre specifici interventi di mitigazione che saranno inclusi nell’ambito della realizzazione della nuova lottizzazione di Pescara.

«Una volta redatto il progetto esecutivo, con una durata prevista dei lavori di circa due anni, si aprirà una nuova fase – ha confermato il commissario straordinario Guido Castelli –. Pescara del Tronto è un luogo a cui non smettiamo mai di pensare, perché ciò che ha vissuto è inenarrabile. Continuiamo dunque a lavorare in piena sinergia con il Comune, l’Usr e la Regione Marche guidata dal presidente Acquaroli».

Il sindaco Michele Franchi dichiara che «E’ un punto di partenza importante.  A breve ci sarà la conferenza di servizi per l’altra zona di Pescara del Tronto».

L’intervento, previsto dall’ordinanza speciale n. 40, comprende viabilità, sottoservizi e opere di sostegno necessarie a garantire sicurezza e funzionalità dell’abitato. Il progetto, redatto in conformità con il Piano Urbanistico Attuativo, rientra in un programma straordinario di rigenerazione urbana, con l’obiettivo di restituire dignità e prospettiva a un territorio devastato. La frazione, rasa al suolo dal sisma, sarà dotata di nuove reti idriche, fognarie, elettriche, del gas e delle telecomunicazioni, oltre a un rinnovato sistema di illuminazione pubblica. Verranno inoltre ripristinate le strade principali e consolidate le pendici con opere di contenimento, così da garantire la stabilità dei futuri edifici e la sicurezza della viabilità. Il progetto tiene conto dei vincoli ambientali e paesaggistici, dal momento che Pescara del Tronto si trova all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e dell’area Natura 2000. Gli interventi sono stati concepiti per rispettare la morfologia del luogo, ridurre l’impatto ambientale e favorire la sostenibilità.

 

Torricella Sicura, approvato il progetto di miglioramento sismico della chiesa parrocchiale di Santo Stefano

Approvato, in Conferenza permanente, il progetto di miglioramento sismico della chiesa parrocchiale di Santo Stefano a Torricella Sicura, in provincia di Teramo. L’edificio si trova all’interno della frazione di Santo Stefano, a circa 4.20 Km dal centro abitato di Torricella Sicura. La facciata principale d’ingresso alla chiesa di Santo Stefano è posta in corrispondenza della piazza dell’omonima frazione mentre i restanti lati affacciano sull’area verde pertinenziale non delimitata. L’edificio si compone di un’unica navata, l’ingombro massimo esterno è di circa 15,30 m. x 6,20 m. L’ingresso, posizionato sul fronte ovest è diametralmente opposto all’altare ed è sormontato da un piccolo rosone. Dietro l’altare sono presenti delle nicchie con statue, tuttavia l’opera d’arte rilevante è rappresentata dall’affresco risalente al 600 raffigurante immagini sacre. Gli interventi previsti riguardano iniezioni miscele di leganti a base calce previa spicconatura dell’intonaco senza intaccare l’affresco seicentesco, scuci-cuci in prossimità delle lesioni medio-grave delle nicchie, presidio antiribaltamento realizzato sulla vela campanaria, la sostituzione di coppi danneggiati, pluviali e discendenti e riprese di intonaco e tinteggiatura connesse alle precedenti lavorazioni. Tali interventi verranno eseguiti prestando la massima attenzione a preservare le opere d’arte e gli oggetti sacri presenti. L’intervento ha un costo di  180.323,49 euro.

“Ricostruire vuol dire restituire spazi di cultura e di fede alle comunità. È un impegno che portiamo avanti insieme al presidente della Regione Marco Marsilio, al Vescovo Lorenzo Leuzzi, all’Ufficio ricostruzione e al sindaco Daniele Palumbi. C’è  la consapevolezza che ogni cantiere completato rafforza la rinascita delle nostre comunità e contribuisce a ridare futuro alle aree interne del cratere” ha dichiarato il commissario alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli.

San Francesco, Castelli: “Celebrazioni Ottavo Centenario rinsaldano legame tra Assisi e Appennino centrale”

“Le celebrazioni per l’ottavo centenario della morte di San Francesco si pongono come un momento solenne, capace di rafforzare non solo il legame tra comunità e patrimonio, ma anche di rilanciare la missione culturale e spirituale dell’Italia nel mondo. Si tratta di un evento di grande importanza non solo per Assisi, ma per tutto l’Appennino centrale dal momento che questa ricorrenza attrarrà un elevato numero di visitatori e fedeli, con potenziali ricadute positive su tutto il territorio, che siamo pronti ad intercettare”.

Lo afferma il Commissario Straordinario al sisma 2016 Guido Castelli commentando la conferenza stampa dal titolo “San Francesco un’esplosione di vita” che si è tenuta a Palazzo Chigi e che ha visto la partecipazione tra gli altri del Sottosegretario alla Presidenza del consiglio Alfredo Mantovano e del Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti.

“Il saldo legame tra i territori del sisma 2016 e Assisi è sancito da quell’Ordinanza n.128 attraverso la quale abbiamo potuto finanziare interventi di recupero e valorizzazione di beni culturali e religiosi tra i più importanti tra quelli legati alla vita di San Francesco, come le Mura del Sacro Convento, la Basilica di Santa Maria degli Angeli e il Sacro Tugurio di Rivotorto. Quello che abbiamo realizzato in questi anni è un lavoro  proficuo, reso possibile dalla piena collaborazione con le istituzioni umbre e le autorità francescane. L’attenzione da parte del Governo e delle istituzioni nei confronti di questo ottavo centenario e, più in generale, verso la figura di San Francesco è confermata dall’approvazione da parte del Senato  della proposta di legge che reintroduce come festa nazionale il 4 ottobre, giorno in cui celebriamo il Patrono d’Italia. Un provvedimento di particolare rilievo perché è prendendoci cura delle nostre tradizioni religiose, storiche e culturali vogliamo rinsaldare le radici della nostra identità nazionale”.

420mila euro per alcune opere di rigenerazione urbana nelle province di Macerata e Ascoli

In base all’ Ordinanza commissariale n. 137/2023 “Approvazione del Programma straordinario di Rigenerazione Urbana connessa al sisma e del Nuovo Piano di ricostruzione di altre opere pubbliche per la Regione Marche nonché dell’elenco degli interventi per il recupero del tessuto socio-economico delle aree colpite dal sisma finanziati con i fondi della Camera dei deputati per la Regione Marche” sono state trasferiti diversi fondi all’Ufficio ricostruzione Marche per alcune opere importanti sul territorio marchigiano.

Entrando nel dettaglio, sono stati trasferiti 40.000,00 euro a favore dell’Ex Chiesa di San Sebastiano ad Apiro (Mc) da adibire a sede per associazioni culturali per riparazione danni e miglioramento sismico, 200.000,00  euro  per la ristrutturazione per riparazione danni, con miglioramento sismico, dell’edificio denominato Bordoni – Vitturini, nel centro storico di Petriolo (Mc).  170.000,00 euro sono destinati al miglioramento sismico del complesso immobiliare che ospita la sala polifunzionale “Del Rame” e  la sovrastante Piazza Francesco Egidi nel comune di Force (Ap) e infine 12.600,00 euro per la progettazione del ripristino dei danni ai sottoservizi ed al manto stradale della porzione nel centro urbano – porzione nord-ovest per il passaggio dei mezzi pesanti per le messe in sicurezza e la ricostruzione degli edifici nel comune di Sarnano (Mc).

“La rigenerazione urbana è un aspetto essenziale della rinascita di tutti i borghi e i luoghi del nostro Appennino- dichiara il commissario straordinario sisma 2016 Guido Castelli – Non dobbiamo solo riparare edifici, ma restituire identità, bellezza e vitalità ai centri storici e ai quartieri colpiti. Ringrazio il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l’Ufficio ricostruzione e i Sindaci: il loro apporto a tutto questo è essenziale e fondamentale. Insieme stiamo facendo rinascere il nostro bellissimo Appennino”.

Ussita: approvato il progetto per il ripristino della rete elettrica danneggiata dal sisma

È stato approvato il progetto esecutivo relativo ad una parte dell’intervento per il ripristino della rete elettrica comunale di Ussita (Mc), danneggiata dagli eventi sismici del 2016/2017. Il decreto dell’Ufficio Speciale Ricostruzione autorizza un contributo pari a 763.519 euro, stanziato nell’ambito dell’Ordinanza commissariale 137 del 2023.

«Siamo davanti ad un’opera strategica, non solo per garantire continuità energetica e sicurezza, ma anche per sostenere il rilancio turistico e infrastrutturale del territorio, a partire dalla nuova cabinovia e dai rifugi – spiega il commissario alla ricostruzione, Guido Castelli -. Ringrazio l’Usr, la Regione Marche guidata dal presidente Acquaroli ed il Comune per il lavoro svolto. Continuiamo a investire con determinazione per restituire funzionalità e prospettive alle comunità dell’Appennino».

L’intervento riguarda la realizzazione di una nuova linea elettrica interrata di media tensione, propedeutica al funzionamento della nuova cabinovia e dei rifugi e lunga circa 2.059 metri. Collega tre cabine di trasformazione situate in località Frontignano: la cabina A150 (Cornaccione Vecchio), una cabina intermedia che verrà spostata di 24 metri verso valle (A310 – Cornaccione Nuovo), e la cabina A160 (Rifugio Cornaccione). La nuova infrastruttura sostituirà l’elettrodotto aereo esistente, che alimentava i vecchi impianti di risalita e i rifugi, e sarà smantellata una volta attivata la nuova linea.

Il progetto è articolato in due lotti. Il primo prevede le opere di scavo, rinterro, posa dei cavi e messa a terra, mentre il secondo comprende l’allestimento delle cabine, la posa degli elettrodotti interrati, lo spostamento della cabina intermedia e la rimozione della linea aerea. È prevista anche la realizzazione di due tratti di linea elettrica interrata a bassa tensione, per alimentare la nuova cabinovia e i rifugi in quota, tra cui il Rifugio Cristo delle Nevi e il Ponte Radio della Protezione Civile.

Fa sapere il sindaco di Ussita Silvia Bernardini: “Con la nuova linea elettrica interrata e la rimozione della linea aerea a Frontignano di Ussita, continuiamo ad investire su sicurezza e basso impatto ambientale, contribuendo a dare sempre più corpo a un progetto ambizioso e utile all’intero territorio montano.”

Montelparo, approvato l’intervento di riparazione danni e miglioramento sismico della chiesa di Santa Maria Novella

La Conferenza permanente ha approvato l’intervento di riparazione danni e miglioramento sismico della chiesa di Santa Maria Novella a Montelparo, in provincia di Fermo. La chiesa è caratterizzata da una pianta rettangolare con navata unica ed ha annesso un corpo laterale adibito a Sacrestia. La struttura della costruzione è in muratura a sacco di diverse tipologie: muratura piena in laterizio, in pietra e in muratura mista pietra laterizio. La facciata conserva una scalinata in masselli di pietra bianca. Sono previsti lo smontaggio completo di tetto per il rifacimento del piano di sottomanto, la posa in opera di membrana elastomerica, il rifacimento di manto di copertura con coppi provenienti dallo smontaggio, riprese della muratura esterna con cuci scuci in corrispondenza delle lesioni, ripresa delle murature interne seguendo le linee di lesione presenti, limitando il più possibile la rimozione degli intonaci originali, la cucitura armate con barre incrociate nei due angoli della facciata eseguite dall’esterno e la riparazione della volta in camorcanna nei punti lesionati e lungo tutto l’arco di attacco alla muratura della contro facciata. Il costo dell’intervento è di 357.000,00 euro.

“Ringrazio il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l’Arcivescovo Gianpiero Palmieri, l’Ufficio ricostruzione e il sindaco Marino Screpanti per la loro fattiva collaborazione- dichiara il commissario straordinario sisma 2016 Guido Castelli- Insieme lavoriamo assiduamente per il rilancio delle nostre comunità. Le nostre chiese fanno parte del nostro patrimonio e dobbiamo tutelarle costantemente”.

Ok all’intervento di riparazione e miglioramento sismico della chiesa di San Giovanni Battista ad Appignano del Tronto

La Conferenza permanente ha approvato l’intervento di riparazione e miglioramento sismico della chiesa di San Giovanni Battista ad Appignano del Tronto. L’edificio di culto in questione è situato nella piazza apicale del centro storico ed è caratterizzato da una planimetria rettangolare regolare, suddivisa in tre navate e dotata di torre campanaria anch’essa regolare, di base quadrata. Gli interventi progettati sono finalizzati al miglioramento sismico e, dove possibile, all’eliminazione delle vulnerabilità riscontrate. E ‘previsto l’irrigidimento dell’impalcato della copertura attraverso posizionamento di controventi e piatti metallici, nonché attraverso la realizzazione di una rasatura, di spessore ridotto, con malte fibrorinforzate, il consolidamento delle murature attraverso scuci-cuci in corrispondenza delle lesioni e ristilatura armata dei giunti, con inserimento di un cordolo-tirante sulla parte sommitale della scatola muraria, da collegare con le strutture lignee della copertura, il miglioramento del collegamento della facciata con le pareti laterali attraverso la posa di fasce metalliche ancorate a queste ultime per mezzo di barre metalliche. L’arco trionfale subirà interventi di rinforzo delle relative murature e dei collegamenti tra queste ultime e le murature adiacenti e il rinforzo della struttura muraria della torre campanaria combinando ristilatura armata all’esterno con intonaco armato all’interno, nonché con puntuali scuci-cuci in corrispondenza delle lesioni. Il costo dell’intervento è di  1.550.639,03 euro.

 

“Recuperiamo un altro gioiello del nostro territorio. Non possiamo fermarci nemmeno un minuto, il nostro lavoro di recupero dei nostri beni prosegue senza sosta – dichiara il commissario alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli – Ringrazio il presidente della Regione Francesco Acquaroli,  l’Arcivescovo Gianpiero Palmieri, l’Ufficio ricostruzione e il sindaco Sara Moreschini per la loro essenziale collaborazione”.