Firmato il Protocollo d’Intesa per la nuova Caserma dei Vigili del Fuoco e la sede della Croce Rossa di Visso: due presidi strategici per l’Alto Nera

È stato firmato oggi  il Protocollo d’Intesa istituzionale tra Comune di Visso (MC), Dipartimento dei Vigili del Fuoco, Agenzia del Demanio, Ufficio Speciale per la Ricostruzione Marche (USR) e Croce Rossa Italiana – Comitato di Visso, che rappresenta un passo decisivo per la ricostruzione pubblica del paese dell’Alto Maceratese tra i più colpiti dal sisma del 2016  per il potenziamento dei servizi essenziali, alla presenza  di  Emanuele Prisco, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno.

Con la firma di oggi vengono avviate due opere strategiche: la nuova Caserma del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Visso, finanziata con un investimento di 5,5 milioni di euro,con risorse in arrivo dal  Ministero dell’Interno nel Programma  triennale 2024-2026 per le infrastrutture del Corpo Nazionale, e la nuova sede della Croce Rossa Italiana – Comitato di Visso, sostenuta da un finanziamento di 1 milione di euro nell’ambito del Programma straordinario di rigenerazione urbana post-sisma, attraverso la specifica ordinanza  137 del Commissario al sisma 2016 Guido Castelli. Presenti all’incontro per la firma, oltre al Commissario Castelli, il sindaco Rosella Sensi e il sottosegretario Prisco,  il Questore di Macerata Luigi Mangino, il direttore dell’Ufficio Speciale della Ricostruzione delle Marche Marco Trovarelli, la presidente della Croce Rossa per le Marche Rosaria Del Balzo Ruiti, David Celi, presidente Cri del Comitato di Visso, Pierpaolo Russo , Resp. Direzione Gen. Marche Agenzia del Demanio, Leonardo Rampino, comandante dei Vigili del Fuoco di Macerata, Vincenzo Bennardo, comandante regionale, e Stefano Marsella, Direttore Centrale Risorse logistiche e strumentali del Dipartimento Nazionale dei Vigili del Fuoco, la senatrice Elena Leonardi e Giuseppe Di Martino Vicario del prefetto di Macerata.

Commenta il sindaco di Visso Rosella Sensi:“Con la firma del protocollo di oggi, Visso compie un passo importante nel suo percorso di ricostruzione e resilienza. Non si tratta solo di un segnale di speranza per i cittadini, ma di una certezza concreta: il riconoscimento di ciò che Visso era prima del terremoto e di ciò che tornerà a essere. L’impegno che assumiamo oggi vuole restituire e rafforzare un sentimento di sicurezza non solo tra quanti hanno scelto di restare, ma anche tra tutti coloro che amano Visso — i visitatori, i proprietari di seconde case, le persone che hanno questo borgo nel cuore e che vogliono tornare, riviverlo e contribuire a farlo rifiorire.”

“Con la firma di oggi – ha dichiarato il Commissario Straordinario alla Ricostruzione, Guido Castelli – Visso compie un passo concreto verso il rafforzamento dei propri presidi di sicurezza e protezione civile. La nuova caserma e la sede della Croce Rossa non sono solo opere pubbliche, ma segni tangibili della presenza dello Stato e della collaborazione tra istituzioni. Così la ricostruzione diventa anche ricostruzione di fiducia, con infrastrutture moderne e servizi che tornano a dare vita ai borghi dell’Appennino”.

“La nuova caserma dei Vigili del Fuoco di Visso – ha dichiarato il Sottosegretario all’Interno, Emanuele Prisco – rappresenta un investimento concreto sulla sicurezza dei cittadini e un presidio stabile per un territorio che ha conosciuto il dolore del sisma ma anche la forza della rinascita. Come Ministero dell’Interno abbiamo voluto sostenere con determinazione questo progetto, che rafforza la capacità di risposta del Corpo nazionale nelle aree interne e testimonia la presenza viva dello Stato accanto alle comunità più esposte. Ringrazio il Commissario Castelli, il Comune e tutti gli enti coinvolti per la piena sinergia istituzionale che rende possibile questo risultato.”

Le due strutture sorgeranno in località “Il Piano”, lungo via Roma, su aree contigue di proprietà comunale e privata. L’obiettivo è duplice: da un lato, rafforzare la rete dei presidi pubblici per la sicurezza e il soccorso; dall’altro, contribuire alla rinascita del tessuto urbano e sociale, favorendo la permanenza e il ritorno delle famiglie nelle aree interne.

Il Comune di Visso si occuperà della variante urbanistica e della cessione dei terreni destinati alla caserma, oltre a concedere in comodato gratuito l’immobile che ospiterà la Croce Rossa. Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco curerà l’acquisizione delle aree private e affiderà all’Agenzia del Demanio la funzione di stazione appaltante per progettazione e lavori, mentre l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione Marche  assumerà il ruolo di soggetto attuatore per la sede CRI, con l’obiettivo di completare l’intervento entro due anni dall’approvazione della variante. La Croce Rossa Italiana, dal canto suo, garantirà la piena operatività del Comitato di Visso e l’utilizzo della nuova struttura per attività di volontariato e di pubblica utilità.

Il documento firmato oggi include anche la previsione di un intervento sulla viabilità locale, con la possibilità di realizzare una rotatoria nei pressi di Largo Martiri delle Foibe per migliorare l’accessibilità alle nuove sedi e alle aree produttive limitrofe. L’intesa avrà validità di cinque anni, prorogabile fino al completamento delle opere, e prevede l’istituzione di un tavolo tecnico permanente tra gli enti firmatari per garantire il coordinamento e il monitoraggio costante delle attività.

Sisma 2016: Castelli, “I 50 milioni per la ricostruzione pubblica del Cis Abruzzo danno ulteriore slancio alla ricostruzione”

“L’approvazione di ulteriori 50 milioni di euro per la ricostruzione pubblica da parte del Cis Abruzzo rappresenta un considerevole segnale di attenzione nel percorso di rilancio e rinascita di questi territori e un passo significativo, anche in ragione dell’ampio consenso raccolto dalla proposta. Sarà mia cura portare quanto prima questi interventi, insieme al Presidente Marco Marsilio, in Cabina di Coordinamento così da renderli esecutivi attraverso una specifica Ordinanza commissariale. Dopo le troppe lentezze dei primi anni post-sisma, ora anche in Abruzzo la ricostruzione pubblica, così come quella privata, ha fatto segnare un significativo cambio di passo. A ciò si aggiungono le buone notizie per il cratere definite nella Legge di bilancio: novità che certificano il buon esito degli sforzi compiuti in questi anni dalla Struttura commissariale che ci inducono a operare con crescente intensità e fiducia”.

Così il Commissario Straordinario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli, ha commentato l’esito della riunione del Comitato Istituzionale di Sviluppo tenutasi a Teramo. Le risorse deliberate, saranno destinate al finanziamento di numerose opere pubbliche, di cui circa 20,3 milioni nei Comuni del cratere e 29,6 milioni nei Comuni fuori cratere.

“Il Cis Sisma Centro Italia – aggiunge Castelli – era nato da una decisione della Cabina commissariale e in Abruzzo ha consentito di assegnare ulteriori 50 milioni per progetti strategici di ricostruzione pubblica dedicati a luoghi che non rientrano tra quelli particolarmente colpiti dal sisma del 2016-2017 – i quali, invece, sono oggetto di Ordinanze Speciali -. Il risultato appena conseguito – aggiunge Castelli – è il frutto di quel clima di collaborazione istituzionale che dal Governo passa per la Regione Abruzzo e i Comuni, evidenziato anche dalla partecipazione al Comitato di colleghi parlamentari e amministratori. Una valutazione in particolare lo merita il finanziamento da 2,7 milioni di euro per la ricostruzione a Teramo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia, frutto di una decisione assunta dopo una approfondita valutazione giuridica circa la possibilità di inserire il finanziamento tra quelli ricadenti nella ricostruzione pubblica. Il lavoro condiviso tra le istituzioni è la chiave per rendere la ricostruzione sempre più rapida, efficiente e vicina ai bisogni reali dei territori. La ricostruzione pubblica è il motore della rinascita dei nostri borghi perché si traduce in interventi per scuole, municipi, infrastrutture e luoghi di aggregazione. Non sono solo opere, ma luoghi simbolici e di aggregazione: quei punti di riferimento attraverso i quali si forma la nostra identità. La sinergia che si è vista a Teramo – conclude il Commissario – testimonia una visione comune: restituire alla normalità le nostre comunità, offrendo loro una nuova prospettiva di sviluppo”.

Castelli: “Lo spopolamento delle aree interne si può contrastare anche nel perdurante inverno demografico”

“La crisi demografica si manifesta, incessante, anche negli ultimi dati Istat sul calo della natalità: nei primi sette mesi del 2025 siamo a -6,3% rispetto allo stesso periodo del 2024. Dopo anni di indifferenza, e addirittura di malcelata soddisfazione ideologica, di fronte ai dati sulla denatalità, la questione è diventata prioritaria nell’agenda del Governo Meloni. Un corollario non irrilevante riguarda lo spopolamento di alcune aree del Paese” commenta Guido Castelli, commissario straordinario per la Ricostruzione e la Riparazione del Centro Italia post sisma 2016-2017.

“Se la crisi demografica può e deve essere affrontata come una grande emergenza nazionale di lungo respiro – continua Castelli – c’è una riflessione specifica da fare sullo spopolamento di alcune zone della nostra penisola, come quelle dove ci stiamo adoperando per la ricostruzione post-terremoto. In questo caso le politiche di sostegno e di “riparazione”, di natura sociale – il mantenimento dei servizi essenziali alla persona: dalla scuola alla salute – e di natura economica – per mantenere attività economiche, occupazione, e produzione di reddito – possono produrre effetti sul medio periodo. Non dobbiamo abbandonare le aree interne del Paese, anche perché spesso dal presidio umano dei territori montani e collinari, dipende la salvaguardia di quelli litoranei e di valle, per le fragilità idrogeologiche che contraddistinguono l’Italia”.

“Le analisi predittive del Cresme con orizzonte 2033 – aggiunge Castelli – ci dicono che la perdita di popolazione nelle aree colpite dal sisma, dove alla crisi demografica si è aggiunta la distruzione materiale di case e imprese, si è fermata, e addirittura mostra un’inversione di tendenza, laddove si sono concentrati gli investimenti più rilevanti per la ricostruzione, soprattutto dove le risorse della ricostruzione materiale si accompagnano a investimenti per le attività sociali, economiche e infrastrutturali”. Insomma, la popolazione va dove si può vivere meglio. “Se si estende l’orizzonte temporale al 2043, i segnali di contenimento del declino demografico diventano ancora più evidenti – continua il Commissario – e si tratta di dati in sintonia con quelli dell’ultimo Rapporto Uncem, sulla montagna italiana, dove si registra un incremento della popolazione residente in tutte le aree montane alpine e in quelle dell’Appennino centro-settentrionale. C’è un modello Appennino centrale che nella ricostruzione post-sisma si propone come strategia efficace di contrasto allo spopolamento delle aree interne, e nel lungo periodo, come fattore lenitivo del perdurante inverno demografico”.

Fiastra, il Commissario Castelli in sopralluogo alla nuova caserma dei Carabinieri dell’Arma e dei Forestali: un edificio d’avanguardia che restituisce piena funzionalità e presenza dello Stato sul territorio

Il Commissario Straordinario per la Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli, ha effettuato oggi un sopralluogo al cantiere della nuova caserma dei Carabinieri e dei Forestali  di Fiastra, insieme al Comune, al comandante della Legione Carabinieri Marche, generale di brigata Nicola Conforti e al dottor Pierpaolo Russo del Demanio. Si tratta di un’opera realizzata  nell’ambito dell’Ordinanza Speciale n. 27/2021 – Caserme, che riguarda la ricostruzione di diverse strutture dell’Arma danneggiate dal sisma.

L’intervento, per un importo complessivo di 4.037.107,95 euro, è in fase di ultimazione e la consegna dell’edificio è prevista prima di Natale. Restano da completare solo le sistemazioni esterne.

L’opera sorge nell’area dove si trovava la vecchia caserma del Corpo Forestale, demolita dopo il terremoto del 2016, e andrà ad ospitare anche la stazione dei Carabinieri di Fiastra e dei Carabinieri Forestali, che per otto anni ha operato in condizioni provvisorie, con parte del personale alloggiato in container e SAE.

La nuova struttura si sviluppa su tre piani per una superficie complessiva di circa 1.150 metri quadrati lordi. Al piano seminterrato si trovano i locali tecnici e l’autorimessa; al piano terra gli uffici e gli spazi operativi della caserma; al piano superiore gli alloggi destinati ai militari in servizio.

L’edificio rappresenta un intervento di avanguardia dal punto di vista strutturale, impiantistico ed energetico. È stato realizzato secondo gli standard nZEB (Nearly Zero Energy Building), con un elevato  livello di autosufficienza energetica. L’impiantistica è ibrida, con pompe di calore e caldaia, sistema di trattamento dell’aria, pannelli fotovoltaici e vasche per il recupero dell’acqua piovana, utilizzata sia per l’irrigazione che per i servizi igienici.

Grande attenzione è stata posta anche alla domotica e all’automazione degli impianti, con sistemi integrati di monitoraggio dell’energia e dei consumi per ottimizzare efficienza e sostenibilità. Gli spazi interni sono caratterizzati da finiture di pregio e da soluzioni costruttive moderne, in linea con i più elevati standard di sicurezza e comfort.

A completamento del progetto, verrà installata un’opera dello scultore ascolano Giuliano Giuliani, artista del travertino e rappresenterà un segno di identità e rinascita, valorizzando il legame tra arte, territorio e istituzioni.

“Si tratta di un intervento importante – ha dichiarato il Commissario Castelli – che restituisce una sede moderna, sicura e adeguata ai Carabinieri di Fiastra, ma soprattutto restituisce alla comunità un presidio fondamentale dello Stato. Questa caserma è simbolo della rinascita dei piccoli centri del cratere e di una ricostruzione che, accanto alla messa in sicurezza, restituisce qualità architettonica, dignità e futuro. Dare una casa consona e certa a chi garantisce sicurezza e rappresenta un punto di riferimento per i cittadini è un dovere dello Stato e un segnale concreto di fiducia verso le aree interne. La sicurezza non è solo protezione, ma presenza, continuità e radicamento nei territori.”

“Anche questa opera è ormai prossima ad essere ultimata – ha commentato il sindaco di Fiastra, Giancarlo Ricottini –. Dopo il nuovo municipio inaugurato pochi mesi fa, compiamo un altro passo avanti nel percorso di ricostruzione. È un edificio che restituisce ai militari una condizione di lavoro e di vita più dignitosa e consona, e per i cittadini rappresenta un punto di riferimento essenziale. La caserma dei Carabinieri e dei Forestali è uno di quei perni sociali che fanno parte dell’identità di comunità piccole come la nostra. Grazie a tutti per la sinergia istituzionale che sta accompagnando la rinascita di questo territorio nel cuore del Parco nazionale dei Monti Sibillini.”

 

Sicurezza e prevenzione a Esanatoglia: finanziata la progettazione per la mitigazione del rischio idrogeologico

Ridurre il rischio frane nel territorio di Esanatoglia: va in questa direzione l’intervento della Struttura commissariale sisma 2016 che, con il decreto n. 920, ha assegnato all’Ufficio Speciale Ricostruzione Marche un finanziamento di 34.000 euro per la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica (PFTE), del coordinamento della sicurezza in fase di progettazione (CSP) e della relazione geologica relativi all’opera di mitigazione del rischio idrogeologico di una porzione del territorio di Esanatoglia (MC), individuata nell’area F-12-2056 del Piano di Assetto Idrogeologico, lo strumento che definisce le zone a maggiore rischio di frane e alluvioni.

Le risorse provengono dal fondo istituito con l’Ordinanza speciale n. 107/2020, dedicato agli interventi di prevenzione e riduzione del rischio residuo nei territori colpiti dal sisma.

L’intervento è volto a mitigare i fenomeni di colata detritica (debris flow) che interessano l’area meridionale del centro abitato, attualmente classificata con pericolosità molto elevata (P4) e rischio molto elevato (R4). La progettazione consentirà di individuare soluzioni tecniche efficaci per ridurre tali valori e garantire la sicurezza dell’abitato e della viabilità stradale, in coerenza con le previsioni del Piano di Assetto Idrogeologico e con il quadro degli interventi di prevenzione promossi dalla Struttura commissariale.

«Questo decreto – spiega il Commissario straordinario alla ricostruzione post sisma 2016, Guido Castelli – rappresenta un passo concreto nella direzione della prevenzione. La ricostruzione non significa soltanto rimettere a posto le case, ma anche proteggerle da altri rischi e garantire la sicurezza delle vie di collegamento, fondamentali per la vita quotidiana e lo sviluppo dei nostri territori».

Dice il sindaco di Esanatoglia Luigi Nazzareno Bartocci: «Come sindaco esprimo grande soddisfazione per questo finanziamento, che finalmente consente di intervenire in una zona dove la ricostruzione è ancora ferma a causa dei rischi idrogeologici. Grazie al lavoro del Commissario straordinario Guido Castelli e della Struttura commissariale possiamo ora mettere mano non solo al recupero dei danni del sisma, ma anche e soprattutto alla messa in sicurezza del territorio in vista di futuri eventi che, purtroppo, sappiamo potranno ripetersi. È un passo importante per restituire prospettiva a questa comunità, in termini di sicurezza e qualità della vita. Ringrazio il Commissario e la sua squadra per l’attenzione e l’impegno nel proteggere una delle aree più densamente popolate del nostro abitato.»

Ricostruzione e cultura: Castelli, il “Rinascimento Marchigiano” racconta nel mondo la rinascita dei territori del sisma 2016

Il Commissario Straordinario alla Ricostruzione post sisma 2016 esprime il proprio ringraziamento al Ministro della Cultura Alessandro Giuli per aver inserito il progetto “Rinascimento Marchigiano” tra le iniziative sostenute dal MiC per la promozione internazionale della cultura e dell’arte italiana.

Il decreto ministeriale stanzia infatti quasi 20 milioni di euro nel triennio 2025-2027 per 64 progetti strategici di diplomazia culturale. Tra questi, “Rinascimento Marchigiano” – mostra promossa da ANCI e sostenuta dalla Struttura commissariale – sarà presentata con un evento itinerante in Cina, Germania e Spagna, per raccontare al pubblico internazionale il valore del restauro e del recupero del patrimonio culturale colpito dagli eventi sismici del 2016.

“Questa iniziativa rappresenta non solo un’occasione di grande prestigio internazionale – dichiara il Commissario Castelli – ma anche il segno tangibile della rinascita dei territori del cratere, che attraverso la ricostruzione e la valorizzazione del loro straordinario patrimonio artistico e culturale dimostrano al mondo la forza di comunità resilienti e capaci di ripartire”.

L’arte e la ricostruzione diventano così strumenti di identità e di rilancio: la bellezza dei luoghi ricostruiti si unisce alla memoria del sisma per trasformarsi in messaggio di speranza e futuro condiviso.

Sarnano, via ai progetti per Palazzo del popolo, teatro storico e sottoservizi

Al via la progettazione per il miglioramento sismico del Palazzo del Popolo e del Teatro storico in Piazza Alta e per la riqualificazione dei sottoservizi e del manto stradale nella porzione sud del centro storico di Sarnano (MC).

La Struttura commissariale al sisma 2016, guidata dal commissario straordinario Guido Castelli, ha disposto – con decreto n. 931 del 13 ottobre 2025 – il trasferimento di 98.800 euro all’Ufficio Speciale Ricostruzione Marche, a titolo di acconto per le progettazioni previste dall’Ordinanza n. 137/2023. Il trasferimento riguarda la prima tranche del 20%, destinata all’avvio delle attività progettuali affidate lo scorso settembre dall’USR Marche.

«Sarnano è uno dei borghi simbolo della rinascita dei Sibillini – dichiara il commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli –. Intervenire sul cuore storico della città, con opere che uniscono sicurezza, funzionalità e tutela del patrimonio, significa consolidare un’identità che il sisma ha messo a dura prova ma che oggi torna a esprimere energia e visione. Stiamo investendo sulle progettazioni perché è da lì che parte la ricostruzione di qualità, quella che guarda al futuro senza dimenticare la memoria dei luoghi».

Commenta il sindaco di Sarnano Fabio Fantegrossi: «Un sentito ringraziamento al Senatore Castelli per la sensibilità e l’operatività dimostrata nella concessione e nell’erogazione dei fondi previsti dal Decreto n. 931. Sta a noi ora l’onere e l’onore di metterli a terra nel migliore dei modi, consci dell’importanza del tessuto sul quale si interviene e consapevoli delle difficoltà che la fase operativa necessariamente porta con sé. Auspicando che la proficua collaborazione da sempre avuta con la Struttura Commissariale non venga mai meno siamo pronti ad affrontare questa nuova sfida».

 

ZES per Marche e Umbria, Castelli: “Uno strumento concreto per la rinascita economica anche dei territori colpiti dal sisma”

«Il Presidente Giorgia Meloni è solita annunciare solo ciò che ha la certezza di poter realizzare. Così è stato anche per la ZES, promessa in campagna elettorale ma già oggi una realtà concreta, con la prima approvazione arrivata dal Senato. L’iter durerà circa un mese e poi  potremo contare su uno strumento straordinario per il rilancio delle attività manifatturiere di Marche e Umbria. Si tratta di un passo decisivo anche per la rinascita economica e per i territori, una possibilità per guardare al futuro con fiducia e nuove prospettive di sviluppo» – dichiara il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma, Guido Castelli.

L’inclusione delle due Regioni, entrambe classificate come aree in transizione e colpite dal sisma del 2016, era stata annunciata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo scorso agosto nelle Marche.

L’estensione della Zona Economica Speciale comporta procedure più rapide, una significativa riduzione della burocrazia e la possibilità di accedere a incentivi fiscali, in particolare al credito d’imposta, sostenuti da una governance dedicata capace di assicurare efficienza e velocità nell’attuazione delle misure.

Il Festival dell’Appennino chiude l’edizione dei record: oltre 30.000 presenze e riconoscimento nazionale per l’impegno sostenibile

Si chiude con numeri straordinari, un bilancio eccezionale e un prestigioso riconoscimento nazionale la XVI Edizione del “Festival dell’Appennino, Inclusivo di Natura”. La manifestazione, promossa dal Commissario Straordinario al sisma 2016 e dal BIM Tronto, con la fondamentale collaborazione dei BIM Vomano-Tordino Teramo, Nera Velino Cascia e Nera-Velino e delle   Regioni Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio, si è imposta come un vero e proprio motore di rinascita per l’Appennino del centro-sud Italia.

Il Festival ha toccato il record di oltre 30.000 presenze, consolidando la sua posizione di Festival dell’Appennino del Centro Sud Italia. Il successo è frutto di un ricco programma che per sei mesi – attraverso tre stagioni, dalla primavera all’autunno – è stato un vero e proprio viaggio lungo i sentieri dell’Appennino, unendo borghi, vette e comunità attraverso il filo conduttore che ha previsto 27 appuntamenti che si sono tenuti tra il 4 maggio al 12 ottobre 2025 in 28 comuni distribuiti nelle quattro regioni dell’Appennino centrale colpite dal sisma del 2016-2017: Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

La manifestazione ha simbolicamente preso il via dal borgo più piccolo e suggestivo del Piceno, Palmiano, per poi ampliare la sua portata. Il culmine, in senso letterale, è stato raggiunto sul Terminillo, il massiccio laziale che ha ospitato uno degli appuntamenti, a testimonianza della volontà di valorizzare ogni angolo del cratere sismico.

Oltre al successo di pubblico, la XVI edizione del Festival dell’Appennino ha ottenuto un prestigioso riconoscimento a livello nazionale: è rientrato nella selezione finale di 30 “buone pratiche” italiane per un’Italia più sostenibile 2025 – AsviS. Essere tra queste 30 iniziative testimonia l’eccellenza del Festival nel: rappresentare la diversità dei territori e delle loro esigenze, perseguire obiettivi concreti per lo sviluppo sostenibile (Agenda 2030) e adottare modalità efficaci di coinvolgimento e inclusione delle comunità.

Guido Castelli, Commissario Straordinario al sisma 2016: “Il Festival dell’Appennino 2025 si chiude con numeri che certificano inequivocabilmente la bontà del lavoro svolto e con un messaggio chiaro: le nostre aree interne non sono periferie, ma il cuore pulsante del Paese. In questi mesi abbiamo visto la forza delle nostre comunità, la loro capacità di unire memoria e voglia di guardare avanti, di trasformare la fragilità in coesione ed energia costruttiva. Il futuro dell’Appennino centrale passa da qui: dalla bellezza dei luoghi, dalla ricchezza del patrimonio storico, culturale e artistico e dal valore delle persone. Perché ciò di cui hanno bisogno i nostri territori non è soltanto la ricostruzione materiale, ma anche la riparazione economica e sociale. L’Italia ha bisogno dell’Appennino centrale, dei suoi borghi, delle sue radici e della sua visione di futuro fondata su cultura, sostenibilità e innovazione. Sono queste le caratteristiche che abbiamo valorizzato attraverso questa manifestazione, resa possibile grazie al fondamentale contributo dei quattro Bim coinvolti, dei comuni che hanno partecipato e delle tante persone che hanno offerto il loro supporto affiche anche questa edizione 2025 fosse un successo”.

Luigi Contisciani, Presidente del BIM Tronto, ha dichiarato: “Queste oltre 30.000 presenze al Festival sono il segno tangibile che l’Appennino ha una forza attrattiva immensa e un desiderio inesauribile di rinascita. Abbiamo dimostrato che camminando insieme, dal piccolo borgo alla vetta, possiamo restituire vitalità e futuro a questi territori. L’inclusione del nostro Festival tra le ‘buone pratiche’ selezionate per l’iniziativa di Rapporto Territori 2025 ASviS ci onora e rafforza il senso del nostro impegno. Questo riconoscimento non solo mette in evidenza come la collaborazione tra enti locali possa generare risultati concreti in termini di sostenibilità, ma sottolinea anche il nostro contributo efficace al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, in particolare riguardo alla sostenibilità urbana e locale. Il successo del Festival dell’Appennino dimostra che un turismo lento, sostenibile e inclusivo è la strada maestra per un futuro resiliente.”

Carlo Lanciotti, Direttore Artistico Festival dell’Appennino “Siamo giunti al termine di questa sedicesima edizione con il cuore colmo di gioia e un bilancio che definire ‘straordinario’ è riduttivo. La risposta entusiasta, in particolare nei luoghi di pregio naturalistico inediti che abbiamo voluto svelare, dimostra che la comunità del Festival è più viva e appassionata che mai. La nostra formula multidisciplinare, dove musica, teatro e circo contemporaneo si sono fusi in un connubio unico, ha trovato la sua massima espressione. Grazie di cuore a tutti gli artisti, ai partner, allo staff e, soprattutto al pubblico, che ha reso questa edizione un trionfo indimenticabile”.

Sviluppo Lavoro Italia e il Commissario Straordinario del Governo per la Ricostruzione: nuove azioni per sostenere il lavoro e l’imprenditorialità nei territori del cratere sismico

In attuazione della Convenzione Quadro sottoscritta tra Sviluppo Lavoro Italia, società in house del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e il Commissario Straordinario del Governo per la Ricostruzione dei territori colpiti dagli eventi sismici del 2016, prende avvio un insieme di interventi congiunti finalizzati a sostenere la ripresa economica e occupazionale nelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

Le azioni mirano a promuovere l’autoimpiego, l’imprenditorialità e la riduzione dei divari territoriali e di genere, favorendo un rilancio socioeconomico sostenibile e duraturo delle aree interne dell’Appennino centrale.

Tra le principali iniziative previste figurano:

Interventi per la promozione dell’autoimpiego e dell’imprenditorialità nei territori del cratere sismico: azioni di diffusione e sensibilizzazione sulle misure nazionali per l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità (DL 60/2024, artt. 16–18); workshop, seminari e incontri informativi per illustrare incentivi, opportunità e strumenti a sostegno di lavoratori e imprese; co-progettazione di servizi territoriali per orientamento, accompagnamento al lavoro e creazione d’impresa; Coinvolgimento della rete locale: enti pubblici, camere di commercio, incubatori, associazioni di categoria, terzo settore; collaborazioni con università e centri di ricerca per promuovere progetti innovativi legati alla ricostruzione e alla sostenibilità; focus su giovani, donne e soggetti vulnerabili, con percorsi di formazione, mentoring e inserimento lavorativo; invito a Manifestare Interesse rivolto ai soggetti territoriali della filiera del lavoro e dello sviluppo economico per entrare nella rete di promozione e diffusione delle misure.

Interventi per la riduzione dei divari di genere e territoriali: Azioni per rafforzare l’attrattività dei territori del cratere sismico e contrastare spopolamento ed emigrazione di giovani e donne, sostegno all’imprenditorialità femminile, attraverso sportelli dedicati, mentoring e percorsi di accompagnamento, con focus su servizi di cura e turismo rurale, promozione di modelli organizzativi flessibili nelle imprese (smart working, welfare aziendale, orari personalizzati) per favorire la partecipazione femminile e giovanile al lavoro, sviluppo del welfare territoriale e di comunità, in

collaborazione con enti locali, terzo settore e imprese, per potenziare i servizi di conciliazione vita-lavoro, creazione di un laboratorio di progettazione territoriale a supporto degli enti locali per individuare e co-progettare nuovi servizi sostenibili e inclusivi.

Le azioni si realizzano a partire da un Invito a Manifestare Interesse a far parte della rete di sostegno alla promozione e diffusione delle misure. Gli interventi saranno realizzati coinvolgendo enti locali, agenzie per lo sviluppo, camere di commercio, reti imprenditoriali, terzo settore e altri soggetti territoriali, nell’ambito del Piano “Giovani, Donne e Lavoro – FSE+ 2021–2027”.

Paola Nicastro, Presidente e Amministratore Delegato di Sviluppo Lavoro Italia, società in house del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha dichiarato: “Con queste iniziative intendiamo contribuire concretamente alla rinascita dei territori del cratere sismico, sostenendo chi vuole creare lavoro e impresa nei luoghi più colpiti dal sisma. L’obiettivo è costruire reti territoriali solide e durature, che mettano in sinergia istituzioni, servizi per il lavoro, imprese e comunità locali, per favorire la nascita di un ecosistema economico e sociale capace di generare valore nel tempo. Le aree dell’Appennino centrale rappresentano un patrimonio umano e produttivo di grande valore: con queste azioni vogliamo rafforzarne le potenzialità, promuovendo occupazione di qualità, inclusione e sviluppo sostenibile, contrastando al tempo stesso il fenomeno dello spopolamento e favorendo il ritorno e la permanenza delle persone nei territori del cratere”.

Guido Castelli, Commissario Straordinario al sisma 2016: “Grazie alla proficua collaborazione con Sviluppo Lavoro Italia, diamo oggi avvio a un percorso che rafforza concretamente il percorso di riparazione economica e sociale dell’Appennino centrale. La rinascita dei nostri territori passa non solo attraverso la ricostruzione materiale, ma anche attraverso la rinascita comunitaria e un nuovo sviluppo: creare opportunità di lavoro, sostenere l’imprenditorialità e contrastare lo spopolamento significa restituire fiducia e prospettive. Con queste azioni vogliamo mettere al centro le persone — giovani, donne, lavoratori — e costruire occasioni reali di autoimpiego e di inclusione. È una strategia di lungo periodo, fondata sulla collaborazione tra istituzioni, enti locali, università e imprese, per rendere i territori del cratere sempre più attrattivi e competitivi. La rinascita dell’Appennino centrale sarà tanto più solida quanto più riusciremo a coadiuvare ricostruzione e crescita”.

Tutte le attività saranno coordinate da Sviluppo Lavoro Italia in stretta collaborazione con la Struttura Commissariale per la Ricostruzione, con l’obiettivo di garantire una risposta efficace e integrata alle esigenze dei territori e delle comunità coinvolte.