Mobilità: Castelli, con servizi digitali a Castelluccio e nell’Appennino centrale trasporto più sostenibile

“La gestione dei flussi nella Piana di Castelluccio durante le quattro domeniche della fioritura è un importante segnale di cura e attenzione nei confronti del patrimonio e della biodiversità di quest’area unica. Una scelta, quella compiuta, che rappresenta un punto di riferimento nella programmazione della mobilità specifica per il territorio nel segno della sostenibilità. Certamente non mancano le criticità da affrontare e risolvere, nella consapevolezza del fatto che il nostro impegno nei confronti di Castelluccio e di tutte le comunità dell’Appennino sta avvenendo al fine di incentivare i flussi turistici e le presenze durante tutto l’anno e non solo durante alcuni periodi. È anche per questo che la Struttura Commissariale ha realizzato una strategia complessa e articolata di interventi di riparazione economica e sociale: vogliamo fare in modo in modo che l’Appennino centrale diventi il posto ideale in cui vivere”.

Lo ha detto il Commissario Straordinario al sisma Guido Castelli nel corso del convegno “Una mobilità sostenibile per la fioritura di Castelluccio” che si è tenuto oggi a Visso.

“Penso, ad esempio, al più grande investimento – 47 milioni di euro – mai realizzato per la rete di cammini nel cratere sisma, voluto per attrarre un turismo lento, rispettoso dei luoghi e in grado di valorizzare il ricco patrimonio storico, religioso e culturale dei nostri borghi. Un turismo, questo, che vogliamo sostenere, che non sia ‘mordi e fuggi’, dal momento che l’escursionista che visita le nostre montagne senza pernottare spende in media 5 euro, mentre chi vi pernotta arriva a spendere in media 80 euro al giorno per cibo, servizi e alloggio. Una differenza che potrebbe cambiare il destino di questi luoghi e che quindi dobbiamo perseguire con determinazione anche assicurando la possibilità di visitare i nostri territori non solo ricorrendo a mezzi privati, ma anche attraverso una rete di trasporti collettivi (pubblici e privati) capillare e modulare. Esistono già in tal senso esperienze interessanti, come i bus a chiamata della Cotral nel cratere reatino. Questa può essere una delle vie da percorrere, a cui vanno però aggiunte altre soluzioni che possono essere sviluppate anche grazie alle piattaforme digitali, rivolte sia ai residenti che ai visitatori. Il MASE, ad esempio, gestisce una misura del PNRR denominata “Digitalizzazione dei Parchi Nazionali” che prevede, tra l’altro, lo sviluppo di servizi digitali per i visitatori dei parchi nazionali, tra cui piattaforme per il trasporto collettivo, e siamo già in contatto con il Ministero per programmare possibili interventi sinergici e concreti. Questa può essere un’occasione per discutere di progetti sulla mobilità sostenibile non solo destinati al Parco dei Sibillini ma a tutta l’area del cratere. La Struttura Commissariale sta affiancando alla ricostruzione un’imponente opera di riparazione economica e sociale che si propone di fare di questo territorio un modello di buone pratiche: il ‘Laboratorio Appennino centrale’. Per raggiungere questo obiettivo è importante il contributo di tutti, a partire dagli organizzatori di questo incontro, che hanno idee e progetti di eccellenza sulla mobilità sostenibile”.